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Golden Globe 2024, top e flop: quali sono stati i momenti più iconici della serata?

Dopo una serata che ha rispettato tutte le aspettative sulla consegna dei premi, si sono alternati momenti indimenticabili e altri non proprio ben riusciti.
Golden Globe 2024, top e flop della serata

Ogni anno i Golden Globe diventano la prima finestra che il pubblico generalista ha su Hollywood e le sue tendenze, sia per quanto riguarda la moda che, più semplicemente, dei prodotti in uscita nei mesi a seguire. Oltre ad essere una serata che premia i migliori talenti del mondo del cinema e della tv, ha dalla sua parte un valore mondano e culturale non poco rilevante. Dopo lo scandalo che ha colpito la Hollywood Foreign Press Association e la decisione dell’associazione di “ripartire” dopo un anno di silenzio stampa, l’edizione 2024 rappresenta il secondo anno di “vita” dei Golden Globe dalla sua rinascita. Oltre ad avere un valore importantissimo per l’industria che per gran parte del 2023 è stata protagonista di uno degli scioperi congiunti sceneggiatori-attori più importanti della sua storia, questa 81esima edizione ha portato a novità importanti anche per quanto riguarda i premi con la creazione di ben due nuove categorie, una dedicata ai blockbuster più visti dell’anno, e l’altra al talento degli stand up comedian.

Golden Globe 2024, quali sono stati i momenti top e flop della cerimonia?

Oltre ai premi, che hanno visto trionfare Oppenheimer con ben cinque riconoscimenti conquistati, i Golden Globe sono diventati anche un importante fenomeno di spettacolo capace di mettere al centro il divertimento e la possibilità di vedere sul palco cose mai viste prima. Ovviamente, però, non tutto può essere un successo. Anche in una serata come i Golden Globe l’errore e la gaffe sono dietro l’angolo pronti ad insidiare e neanche l’attore più navigato o il conduttore più esperto può riuscire ad evitare l’inevitabile. In una edizione che ha rispettato le più rosee previsioni per quanto riguarda l’assegnazione dei premi, diversa è stata la serata che ha sofferto, forse, di troppe lungaggini e di un calo di ritmo nella parte finale che poteva esser gestito in maniera differente. A controbilanciare questi “errori” ci sono state però delle situazioni particolarmente emozionanti o, quanto meno, capaci di catturare l’attenzione del pubblico. Insomma, come ogni premiazione che si rispetti ci sono stati momenti che potrebbero entrare negli annali di Hollywood e altri che, probabilmente, preferiremo dimenticare nel giro di una settimana. Dal primo riconoscimento ad una nativa americana per Lily Gladstone al dimenticabilissimo (ed imbarazzante) monologo di Jo Koy, quali sono stati i momenti top e flop dei Golden Globe 2024?

TOP: Robert Downey Jr, i betabloccanti e i ringraziamenti

A differenza del 2011, anno della sua vittoria come miglior attore in una commedia per Sherlock Holmes, pare che a questo giro Robert Downey Jr si fosse preparato all’eventualità di salire su quell’ambito palco per ritirare il suo meritatissimo riconoscimento come Miglior attore non protagonista per il suo ruolo in Oppenheimer. Fin dal primo secondo ha ricordato al mondo intero il motivo per cui è così tanto amato, attraverso un discorso dove ha omaggiato il grande lavoro fatto da Christopher Nolan per Oppenheimer, ringraziato sua moglie (la produttrice Susan Downey) per avergli dato modo di uscire dalla sua zona di comfort, ammesso di aver preso un beta-bloccante per tenere a freno la tensione e preso neanche velatamente per i fondelli i giornalisti che lo davano per fallito dopo la sua uscita in grande stile dal Marvel Cinematic Universe. Niente di nuovo e, soprattutto, tutto ciò che ci si aspettava da una persona dal carisma straripante come Robert Downey Jr.

Golden Globe 2024, top e flop della serata

FLOP: il monologo di Jo Koy

Non è mai facile scaldare una platea come quella dei Golden Globe ma a volte, capita che neanche tentare il tutto per tutto porti a risultati. Questo è stato il caso di Jo Koy, presentatore d’emergenza chiamato ad appena due settimane dalla messa in onda dopo il rifiuto di Chris Rock. Il comico e stand up comedian non si è rivelato minimamente capace di mantenere il clima della sala lanciando fin da subito battute scontate e prevedibili con frecciatine a Robert De Niro, alla scena di nudo integrale di Barry Keoghan in Saltburn e a Taylor Swift. Il comico ha provato a giustificarsi dicendo alla platea di aver “ottenuto il lavoro solo dieci giorni fa!” e che le battute che effettivamente avrebbero fatto ridere il pubblico sarebbero state quelle scritte da lui. Un piccolo disastro confermato poi dalle poche comparsate fatte dal comico durante la serata.

TOP: la reazione di Jennifer Lawrence alla vittoria di Emma Stone

Molto spesso si parla di Hollywood come un luogo dove attori e attrici farebbero di tutto per scavalcare e superare i propri colleghi nel nome del successo. In realtà sono già diversi anni che si sta proponendo una narrativa molto differente, soprattutto tra le donne. C’è un istinto di sorellanza sempre presente che rende sempre bellissimo essere testimoni della stima che molte interpreti provano l’una verso l’altra. La conferma è stata Jennifer Lawrence che, dopo aver fatto sorridere tutti con “se non vinco me ne vado” mimato durante la presentazione delle candidature come miglior attrice protagonista in una commedia, ha mostrato davanti alle telecamere tutta la sua gioia nel vedere Emma Stone, sua amica da tanto tempo, trionfare nella categoria per la sua celebratissima interpretazione in Povere creature! di Yorgos Lanthimos.

FLOP: il “balletto” di Will Farrell e Kristen Wiig

Che negli Stati Uniti abbiano un modo di intendere la comicità totalmente diverso a quello europeo è dato quasi per scontato ma che ci si debba ridurre a siparietti ridicoli di questa portata sembra ancora più assurdo. Per presentare la categoria miglior attore in un film musicale o commedia, si sono presentati sul palco Will Farrell e Kristen Wiig che, nel tentativo di completare una presentazione seria della categoria, venivano costantemente interrotti da una musica di sottofondo che portata entrambi a mostrare imbarazzanti mosse di danza. Un’idea carina che, però, prolungata per fin troppo tempo è risultata essere fuori luogo in un contesto come quello. E, soprattutto, inutilmente lungo.

TOP: la vittoria di Lily Gladstone e il discorso in lingua nativa

Se dobbiamo parlare di una persona che ha battuto ogni limite e record in questa edizione dei Golden Globe, quella è sicuramente Lily Gladstone. La meravigliosa interprete di Mollie in Killers of the Flower Moon ha conquistato la statuetta come miglior attrice protagonista in un film drammatico diventando la prima interprete nativa americana nella storia dei Golden Globe a vincere una statuetta (e seconda ad essere candidata). La decisione dell’attrice di portare sul palco parte del suo discorso nella lingua dei Piedi Neri, ha immerso l’intera sala in un silenzio quasi reverenziale sostenuto dall’enorme commozione sia dei presenti che del pubblico da casa. «Ho appena parlato un po’ della Lingua Piedi Neri, una bellissima comunità delle Nazioni che mi ha cresciuta, che mi ha incoraggiato ad andare avanti, a continuare a fare questo» ha spiegato. «Questo premio non appartiene solo a me», ha detto l’attrice. «Lo sto tenendo in mano io in questo momento. Lo sto tenendo insieme a tutte le mie bellissime sorelle del film a questo tavolo qui e a mia madre, Tantoo Cardinal, che è alle vostre spalle. Grazie».

Golden Globe 2024, top e flop della serata

FLOP: forse un pò troppo…Barbie?

Che sia stato il fenomeno cinematografico dell’anno (con buona pace di Christopher Nolan) è dato per scontato. Gli incredibili incassi e il modo in cui, forse in maniera troppo frettolosa, è diventato il film bandiera del femminismo del 2023 ha reso Barbie, piano piano, un prodotto fagocitato dalle sue stesse aspettative. In una annata di altissima qualità cinematografica era diventato quasi scontato che la pellicola di Greta Gerwig non ottenesse premi di prima fascia (oltre il neofita miglior blockbuster e la miglior canzone) ma il modo in cui, per tutta la sera, tutti ci hanno tenuto strenuamente a precisare “l’importanza del fenomeno di Barbie”, “la grandezza del lavoro fatto da Greta Gerwig” ha messo totalmente in ombra altre pellicole (ad esempio The Holdovers) che, oggettivamente, sono riuscite a dimostrare quanto meritassero un importante spazio tra i grandi della serata. Va bene Barbie, va bene celebrare il cinema popolare da sala, ma forse si è un pò esagerato.

TOP: i discorsi di ringraziamento di Christopher Nolan e Cillian Murphy

Se si dovesse pensare ad un attore che, per anni, è vissuto all’ombra di Hollywood, Cillian Murphy sarebbe un esempio ideale. Nonostante lavori al cinema da 20 anni, l’interprete non ha mai (per scelta) voluto confondersi troppo con la confusione del cinema americano, lavorandoci ma decidendo, parallelamente di costruirsi anche una carriera di tutto rispetto anche in Europa. La sua vittoria, affrontata comunque un pò come una sorpresa nonostante molti lo avessero dato per scontato fin dalle candidature, è stata la celebrazione del talento e di quanto, per essere riconosciuti, non sia indispensabile essere sempre al centro dell’attenzione.

Lo stesso Cillian Murphy è stato tra le persone ringraziate la Christopher Nolan durante il suo discorso di ringraziamento come miglior regista. «L’unica volta che sono salito su questo palco è stato per ritirare uno di questi premi per conto del nostro caro amico Heath Ledger. Ed è stato complicato e impegnativo per me», ha raccontato Nolan. «E mentre parlavo, guardavo Robert Downey Jr che mi guardava a sua volta rivolgendomi uno sguardo di sostegno. Lo stesso sguardo che mi sta rivolgendo ora. Lo stesso amore e sostegno che ha mostrato a tante persone della vostra comunità nel corso degli anni» ha detto il regista, ringraziando in prima persona l’attore.

Golden Globe 2024, top e flop della serata

FLOP: The Crown si salva, ma con un premio di circostanza

In un’annata di migliori attrici non protagoniste che vedeva una Meryl Streep pronta a ritirare la sua meritata statuetta per la magnifica interpretazione di Loretta in Only Murders in the Building, la leggenda di Hollywood ha dovuto soccombere ad Elizabeth Debicki e alla sua Diana nella nuova stagione di The Crown. Un premio che ricalca molto la tendenza “Tale e quale Show” che piace tanto negli Stati Uniti ma che sembra anche essere un risarcimento indiretto alla figura di Diana. Insomma, un modo per celebrare la sua importanza nella cultura di massa e il suo valore nel mondo delle donne. Per quanto l’interpretazione della Debicki sia di altissimo livello rimane, comunque, uno dei premi più dimenticabili dell’intera serata.

TOP: Succession piglia tutto

Indimenticabile, invece, è la vittoria a mani basse di Succession che, vincendo la terza statuetta nella storia per la categoria miglior serie drammatica, raggiunge X-Files e Mad Men che detenevano ancora il record in solitaria. Oltre al premio individuale, la serie ha conquistato anche il miglior attore protagonista (Kieran Culkin), miglior attrice protagonista (Sarah Snook) e miglior attore non protagonista (Matthew Macfadyen). Campione di serata per simpatia è stato sicuramente Kieran Culkin che, oltre a raccontare un divertentissimo aneddoto sulla sua prima candidatura, ha improvvisato un siparietto con il compagno di categoria Pedro Pascal che, insieme a lui, era dato per favorito nella vittoria per la sua interpretazione di Joel in The Last of Us. I risultati ottenuti da Succession sono solo la conferma di una serie fuori dal comune caratterizzata da una qualità che difficilmente potrà essere replicata.