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Recensione: Hunger Games – Il canto della rivolta parte 1, con Jennifer Lawrence e Julianne Moore

Il capitolo finale si divide in due parti, al regista Francis Lawrence è affidato il compito di chiudere il cerchio. Ma questa scelta penalizza o agevola il film?
La recensione di Hunger Games - Il canto della rivolta parte 1, con Jennifer Lawrence e Julianne Moore

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: Hunger Games – Il canto della rivolta parte 1 (The Hunger Games: Mockingjay – Part 1)
Genere: fantascienza
Anno: 2014
Durata: 123 minuti
Regia: Francis Lawrence
Sceneggiatura: Danny Strong, Peter Craig
Cast: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Donald Sutherland, Toby Jones, Willow Shields, Sam Claflin, Natalie Dormer, Mahershala Ali
Fotografia: Jo Willems
Montaggio: Alan Edward Bell, Mark Yoshikawa
Colonna Sonora: James Newton Howard
Paese di produzione: Stati Uniti

Distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 21 novembre 2014 col titolo originale The Hunger Games: Mockingjay – part 1, mentre in quelle italiane il 20 novembre dello stesso anno. Tratto dall’omonimo romanzo di Suzanne Collins, candidato ai Golden Globes nella categoria Miglior canzone originale a Yellow Flicker Beat, interpretata da Lorde. Nel cast figurano Jennifer Lawrence, Julianne Moore, Woody Harrelson e Donald Sutherland. Qui sotto la trama ufficiale di Hunger Games – Il canto della rivolta parte 1.

La trama di Hunger Games – Il canto della rivolta parte 1, diretto da Francis Lawrence

Di seguito la trama ufficiale di Hunger Games – Il canto della rivolta parte 1, diretto da Francis Lawrence:

 

Dopo aver distrutto l’arena degli “Hunger Games”, Katniss Everdeen è stata trasportata nel distretto 13, che sopravvive segretamente sottoterra da diversi anni. Il capo della ribellione Pultarch Havensbee e la presidentessa Alma Coin vorrebbero che Katniss fosse il simbolo della rivolta contro il Presidente Snow. Per convincere la ragazza ad unirsi alla lotta, Plutarch le mostra la devastazione che Capitol City ha prodotto nel suo vecchio distretto. Spronata dalla sorella Primrose, la giovane accetta di guidare la rivolta, a patto che tutti i tributi imprigionati e la ragazza di Finnick siano liberati dai loro aguzzini. Quando i rivoltosi distruggono la diga e Capitol City viene inondata, Peeta appare sullo schermo e nonostante i segni delle torture siano evidenti, il ragazzo recupera la lucidità e rivela che il distretto 13 sta per essere bombardato. Grazie a lui si salvano tutti e Finnick può divulgare tutti gli oscuri segreti che, negli anni, le persone più in vista della capitale gli avevano confidato. Mentre l’uomo sconvolge i distretti con queste sconcertanti rivelazioni, Cressida e Gale guidano un gruppo di ribelli e liberano gli ostaggi. Katniss sta per riabbracciare Peeta, ma non può immaginare quanto le torture abbiano cambiato il ragazzo.

 

 

La recensione di Hunger Games - Il canto della rivolta parte 2, con Woody Harrelson e Philip Seymour Hoffman

 

 

La recensione di Hunger Games – Il canto della rivolta parte 1, con Jennifer Lawrence e Donald Sutherland

Il 23 febbraio 1945, i marines vengono immortalati mentre issano la bandiera a stelle e strisce sul monte Suribachi, dopo aver vinto la battaglia di Iwo Jima. La fotografia, oltre a fare il giro del mondo, è rimasta nella storia come una delle principali icone del secondo conflitto mondiale, evento portato poi su schermo dal Maestro Clint Eastwood, nel suo capolavoro Flags of our fathers (2006). Per tutta la prima parte della pellicola si concentra esattamente su un fronte altrettanto importante in una guerra, oltre ovviamente al campo di battaglia, quello della propaganda, utilizzando un’arma potente tanto quanto i pezzi d’artiglieria: l’immagine. Per portare avanti le ostilità, la classe dirigente ha necessità di convincere la massa della bontà dell’intervento, lavorando sulla psicologia per motivare l’unione alla causa, con l’utilizzo di simboli a cui il popolo può immedesimarsi, personificate da figure carismatiche. Una strategia studiata nei minimi dettagli, dove ogni pezzo deve combaciare alla perfezione per far sì che gli sforzi trovino riscontro, per raggiungere e consolidare il consenso, indispensabile nei periodi di conflitto. A distanza di ormai dieci anni, è possibile constatare quanto questo discorso sia diventato ancora più d’attualità, visto come il mondo è interconnesso e il flusso di dati è immediato e dappertutto, con il rischio di manipolazione perennemente dietro l’angolo. Una guerra che si combatte anche sugli schermi, dietro ad una scrivania ed in rete, in cui la lotta per mostrare, o nascondere, la verità è spietata e senza esclusione di colpi.

 

 

La recensione di Hunger Games - Il canto della rivolta parte 1, con Elizabeth Banks e Jeffrey Wright

 

 

I pregi e difetti di Hunger Games – Il canto della rivolta parte 1, con Julianne Moore e Stanley Tucci

Le mancanze del capitolo precedente si ripresentano praticamente nel medesimo modo: ormai la stabilità di Panem è definitivamente compromessa e il fuoco divampa a volontà, ma l’atmosfera di guerra si respira a malapena, la quasi totalità della vicenda è sviluppata all’interno del bunker dell’ex Distretto 13, finendo col perdere il contatto con ciò che sta avvenendo fuori, l’azione è completamente assente, se non per una flebile sequenza, l’assalto alla diga, messa in scena in maniera alquanto discutibile, con una sparuta di ribelli disarmati che corrono in contro alle truppe, riuscendo a danneggiare considerevolmente l’infrastruttura. Anche Capitol City pare un corpo estraneo, togliendo una manciata di scene col Presidente Snow, gli spettatori non hanno la minima idea di come la metropoli stia vivendo tale circostanza, senza capire se il leader abbia un’oligarchia a cui rispondere o intorno a lui ci sia il nulla assoluto.

 

Perché la decisione di troncare il finale in due parti è stato controproducente

 

Seguendo la moda di tutte le operazioni commerciali del momento, questo finale è stato concepito per essere diviso in due blocchi: espediente già esercitato in molte occasioni, anche in passato, nonostante ufficialmente non si trovi nei titoli ufficiali le terminologie “Parte 1” e “Parte 2”; superata la prima ora è evidente come la spada di Damocle di questa strategia ricada pesantemente sul lungometraggio. Il terzo atto è totalmente assente, a conti fatti ci si trova dinanzi ad una perpetua premessa per qualcosa che deve arrivare necessariamente dopo; perciò, la struttura è costretta a ripetersi ed il film non può fare altro che girare su sé stesso. Il climax narrativo deve essere soffocato, il ritmo non può decollare per non rischiare di sottrarre materiale all’opera immediatamente successiva. Si tampona quindi focalizzando l’attenzione sui sentimenti e sulla psicologia di Katniss, su quanto possa pesare per lei ricoprire il ruolo di icona della rivoluzione e sul cercare di mettere ordine all’interno del proprio cuore, facendo luce sul suo rapporto con Gale, chiudendo definitivamente una parentesi rimasta sospesa troppo a lungo.

Voto:
2.5/5
Andrea Barone
3.5/5
Andrea Boggione
2.5/5
Arianna Casaburi
3/5
Matteo Farina
3/5
Vittorio Pigini
3/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
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Cast:
Genere:

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