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Recensione- Sex education stagione 4, il ritratto della generazione Z

Immagine di Sex education 4

SCHEDA DELLA SERIE TV

Titolo della serie tv:Ā Sex education

Genere:Ā Dramma, commedia, romantico

Anno:Ā 2019-2023

Durata:Ā 4 stagioni, 32 episodi

Sceneggiatura:Ā Laurie Nunn

Cast:Ā Asa Butterfield (Otis), Gillian Anderson (Jean), Ncuti Gatwa (Eric), che ĆØ anche il nuovo protagonista diĀ Dr. Who, Aimee-Lou Wood (Aimee), Emma Mackey (Maeve), Connor Swindells (Adam), Kedar Williams-Stirling (Jackson), Mimi Keene (Ruby), George Robinson (Isaac), Chinenye Ezeudu (Vivienne), Dua Saleh (Cal), Alistair Petrie (Michael) e Samantha Spiro (Maureen)

Colonna Sonora:Ā Oli Julian e Ezra Furman

Paese di produzione: Regno Unito

Ɖ uscita il 21 settembre 2023 su Netflix la quarta e ultima stagione di Sex Education, la serie tv britannica scritta e ideata da Laurie Nunn. Come perle altre tre stagioni tutti gli episodi sono stati rilasciati in contemporanea e hanno fatto registrare un numero di visualizzazioni tali da poter considerare questa opera un successo di pubblico.

La trama di Sex Education stagione 4, scritta da Laurie Nunn

Di seguito la trama ufficiale della quarta stagione di Sex Education:

Ā 

“Dopo la chiusura della Moordale Secondary, Otis ed Eric affrontano ora una nuova sfida: il loro primo giorno al Cavendish Sixth Form College. Otis ĆØ nervoso all’idea di allestire la sua nuova clinica, mentre Eric prega che non siano di nuovo dei perdenti. Ma Cavendish risulta essere uno shock culturale per tutti gli studenti di Moordale: pensavano di essere progressisti ma questo nuovo college ĆØ di un altro livello. C’ĆØ yoga quotidiano nel giardino comune, una forte atmosfera di mutuo sostegno e un gruppo di ragazzi famosi per essere… gentili?! Viv ĆØ totalmente sconvolta dall’approccio non competitivo e guidato dagli studenti del college, mentre Jackson sta ancora lottando per dimenticare Cal. Aimee si appassiona all’arte e Adam ĆØ alle prese con i suoi problemi di apprendimento. Negli Stati Uniti, Maeve sta vivendo il suo sogno alla prestigiosa Wallace University, dove insegna l’autore di culto Thomas Molloy. Otis si strugge per lei, mentre si abitua a non essere figlio unico a casa, o l’unico terapista nel campus…”

foto dal set di sex education 4

La recensione di Sex Education stagione 4, un’ottima conclusione

Scrivere di una serie come Sex Education alla fine delle sue quattro stagioni appare unā€™impresa ardua e non tanto per la pur alta qualitĆ  dellā€™opera in questione quanto per la sua portata generazionale. Capita raramente infatti che un prodotto di finzione sappia catturare con cosƬ tanta dovizia di particolari il sentire comune della gioventĆ¹ di un tempo specifico, si puĆ² infatti dire che questa riuscita serie britannica sia uno dei piĆ¹ convincenti ritratti della Generazione Z. Al contrario di moltissimi altri film o serie che si limitano a semplificare, spesso sconfinando nella banalizzazione, i bisogni, le aspirazioni e le idiosincrasie dei nuovi giovani adulti di oggi, Sex Education ĆØ capace, attraverso una sublime scrittura di catturare indelebilmente, come in uno scatto di polaroid, cosa ha significato crescere nel nuovo millennio. Spesso infatti ci si limita a racchiudere questa generazione e i suoi ideali in poche e semplici formule, deridendo ciĆ² che non si riesce a comprendere e guardando nostalgicamente al passato. Sex Education coglie invece lā€™enorme energia potenziale racchiusa nei conflitti propri dei suoi protagonisti, in continua e estenuante tensione tra esaltazione e depressione, amore e odio. Quello che la serie mostra ĆØ la fortissima rottura in termini di linguaggio, atteggiamenti e modo di vedere il mondo che si viene a creare tra i genitori e i figli. In modo assolutamente squilibrato, spesso inelegante e financo goffo, i protagonisti di Sex Education sono alla ricerca di un loro nuovo modo di intendere il mondo, le relazioni sociali e sentimentali. Scevri da categorizzazioni e definizioni (che invece costituiscono il pericoloso contrappasso di questa tanto anelata libertĆ ) lottando, sbagliano, falliscono e spesso ritentano.


A partire dal titolo ĆØ poi evidente come la sessualitĆ  si configuri come una delle tematiche cardine della serie. In tal senso sono emblematici i due protagonisti: Otis e Maeve. Pur partendo su due emisferi opposti infatti queste due personalitĆ  incompiute finiscono per collidere e forse anche per completarsi. Il modo in cui la sovversione delle aspettative avviene in relazione a questi due personaggi ĆØ grandiosa e anche il modo in cui riescono a dimostrare cosa significhi nel 2023 rivendicare diritti femministi e libertĆ  sessuali. Sex Education non dĆ  nulla per scontato e le situazioni che vengono affrontate sono tutte di carattere estremamente pratico e affatto ideologico. La sensibilitĆ  con cui vengono esaminate situazioni quali le molestie subite in luogo pubblico, lā€™omosessualitĆ , la ricerca di soddisfazione sessuale in condizioni di menomazione fisica e tanto altro ancora, ĆØ merce assolutamente rara nel panorama seriale contemporaneo che ha la tendenza invece a smussare e sterilizzare tutti i peopei lati controversi, non premurandosi di ben raccontare una storia quanto piĆ¹ di stare dalla parte giusta. Unā€™altra meravigliosa scelta estetica compiuta dalla serie nel corso di tutta la sua durata ĆØ lā€™inserimento allā€™inizio di ogni prima puntata di stagione di un montaggio raffigurante un variopinto campionario di scene di sesso. In tal senso infatti Sex education compie una scelta netta, quasi drastica, decidendo di narrare la vita sessuale dei propri protagonisti mettendola alla pari di tutte le altre passioni che li animano. Il sesso non ĆØ piĆ¹ visto come un taboo da sfatare, qualcosa di nascosto e peccaminoso di cui non parlare in giro, ma viene affrontato con una travolgente gioia di vivere, con un tripudio di orgasmica allegria. Per portare a termine questa necessaria operazione di sdoganamento Sex Education compie un procedimento estetico molto simile a quello di un film di prossima uscita, ovvero Poor Things


Come nel film con protagonista Emma Stone infatti lā€™indipendenza dei personaggi viene raggiunta attraverso un piĆ¹ consapevole dominio sul proprio corpo e sulla propria sfera sessuale e di conseguenza la ripetizione, talvolta esasperata, di scene di nudo o di copula tra i protagonisti funge da perfetto strumento di narrazione, ciĆ² che la serie e opere di questo tipo tentano di comunicare ĆØ che per vivere la propria intimitĆ  in modo sano e spontaneo bisogna abituarsi a vederla come una delle componenti della propria vita e non come un terribile e inquietante mistero da svelare. Sotto questo aspetto la serie potrebbe persino sembrare didattica, il suo approccio relativo alla questione ĆØ infatti talmente netto da poter essere alternativamente o amato o odiato. Questa idea non ĆØ solo vincolata a queste frequenti rappresentazioni ma ĆØ anche intrecciata a doppio filo con la figura della dottoressa Milburn (una straordinaria Gillian Anderson) che da bravissima terapeuta conosce spesso i giusti consigli ma mai le risposte risolutive.


Ovviamente la serie non ĆØ solamente un elogio della Generazione Z che anzi viene anche ritratta nella sua spiccata tendenza autodistruttiva, dettate dalla sensazione di essere arrivata ormai tardi e di essere sempre accompagnata da una spada di Damocle. Va ricordato inoltre che il contesto narrato ĆØ quello britannico e non statunitense, dunque le atmosfere e le vite dei personaggi si avvicinano anche a un sentire comune europeo, ancora chiaramente distante da quello di oltreoceano che ĆØ stato invece immortalato dalle prime due stagioni di Euphoria, che per molti versi puĆ² essere considerata il controcampo di Sex Education.

Voto:
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