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Recensione – La nave bianca, l’esordio al lungometraggio di Roberto Rossellini

La recensione de La nave bianca, l'esordio di Roberto Rossellini

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: La nave bianca
Genere: guerra
Anno: 1941
Durata: 69 minuti
Regia: Roberto Rossellini
Sceneggiatura: Roberto Rossellini, Francesco De Robertis
Fotografia: Giuseppe Caracciolo, Carlo Bellero
Montaggio: Eraldo Da Roma
Colonna Sonora: Renzo Rossellini
Paese di produzione: Italia

Presentato in concorso alla nona edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, distribuito nelle sale cinematografiche italiane il 3 ottobre 1941, mentre in quelle francesi il 3 marzo 1941.

La trama de La nave bianca, diretto da Roberto Rossellini

Di seguito la trama ufficiale de La nave bianca, diretto da Roberto Rossellini:

 

L’azione si svolge su una nave da battaglia e la vicenda narra la vita che su di essa vi trascorre l’equipaggio. Nei momenti di riposo i marinai si dedicano alla corrispondenza e il loro pensiero va presso le persone care. Viene l’ordine di partire e la nave leva le ancore per la battaglia che sarà accanita e durante la quale un grave colpo la danneggerà. Vari marinai rimangono feriti e vengono trasportati su di una nave ospedale, dove prestano servizio con impareggiabile dedizione le infermiere volontarie della Croce Rossa. Nonostante le amorevoli cure i marinai riacquistano la loro baldanza, ma il pensiero che la loro nave, colpita, non è rientrata dopo la battaglia, li rattrista profondamente. Ma presto anche essa, benché avariata, rientrerà in porto e l’allegria unita a un po’ di commozione, ritornerà tra i feriti.

 

 

La recensione de La nave bianca, l'esordio di Roberto Rossellini

 

 

La recensione de La nave bianca, in concorso al Festival di Venezia

Al giorno ufficiale d’uscita della pellicola per l’Italia si avvicina il sedicesimo mese di combattimento, è passato quindi più di un anno dal 10 giugno 1940, quando da Palazzo Venezia fu annunciata ufficialmente la partecipazione italiana al secondo conflitto mondiale, a fianco della Germania nazista. Sedici mesi in cui il Regio Esercito aveva registrato le prime sonore sconfitte militari e le velleità di una guerra parallela stavano definitivamente crollando. Il meccanismo della propaganda deve quindi mettersi in moto per convincere la popolazione che l’intervento bellico è sacrosanto, che l’andamento prosegue in maniera positiva e che ogni sacrificio è un ulteriore passo in avanti verso la vittoria finale. Per un’operazione del genere si decide quindi di puntare sul realismo o se si vuol citare direttamente il disclaimer iniziale: sul “verismo”; le sequenze in interni sono state girate dentro la nave ospedale Arno, mentre lo scontro navale è un estratto dalle riprese sul campo dei giornalisti dipendenti dell’Istituto LUCE, rispettivamente le battaglie di Punta Stilo e Capo Teulada.

 

 

Nessuno dei personaggi è interpretato da un attore/attrice professionista, ogni comparsa infatti era membro dell’equipaggio della suddetta nave e infermiere della CRI, qualsiasi componente di finzione viene ridotta al minimo, non c’è alcun intreccio narrativo se non una flebile sottotrama amorosa, non ci sono personaggi, giacché l’obiettivo è valorizzare la collettività, mostrare una “macchina” perfettamente funzionante, in cui il dolore e il dramma scompaiono per lasciare spazio ad un eroismo costruito a tavolino. Il paradosso di operazioni di questo tipo sta nel fatto di presentarsi come prodotto legato ai fatti reali, sia nel contenuto che nel modo di rappresentarlo, all’atto pratico però le esigenze del regime mascherano ciò che veramente succede nel campo di battaglia, è completamente assente, come è lecito aspettarsi, la schiacciante predominanza marittima della Royal Navy, superiore sia negli armamenti sia negli strumenti tecnologici, in primis il radar. La qualità tecnica di Rossellini si può notare in alcuni precisi movimenti di macchina, la tensione nei momenti più topici viene trasmessa grazie al montaggio accelerato, nonostante ci si trovi dinanzi ad una regia operaia, è intuibile che dietro la macchina da presa ci sia un artista con delle doti non indifferenti.

Voto:
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Data di rilascio:
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Cast:
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