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Recensione – In The Land Of Saints And Sinners: il film “Orizzonti” a #Venezia80

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In The Land Of Saints And Sinners è il nuovo film di produzione irlandese diretto da Robert Lorenz, presentato nella categoria “Orizzonti Extra” all’Ottantesima Mostra Del Cinema Di Venezia. Nel cast Liam Neeson, Kerry Condon, Jack Gleeson, Colm Meaney, Ciarán Hinds e Sarah Greene. La pellicola copre un minutaggio di 106 minuti. Di seguito la trama e la recensione di In The Land Of Saints And Sinners di Robert Lorenz.

La trama di In The Land Of Saints And Sinners, film Orizzonti a #Venezia80

Presentato nella sezione “Orizzonti Extra” all’Ottantesima Mostra Del Cinema Di Venezia, il film thriller In The Land Of Saints And Sinners presenta la seguente trama, come citata dal programma ufficiale della Biennale: “Irlanda, anni Settanta. Ansioso di lasciarsi alle spalle il proprio oscuro passato, Finbar Murphy conduce una vita tranquilla nella remota cittadina costiera di Glencolmcille, lontano dalla violenza politica che attanaglia il resto del Paese. Quando arriva una minacciosa banda di terroristi, guidata da una donna spietata di nome Doirean, Finbar scopre presto che uno di loro ha abusato di una ragazzina del posto. Coinvolto in un gioco del gatto con il topo sempre più crudele, Finbar deve scegliere se rivelare la sua identità segreta o difendere i suoi amici e vicini.

La recensione di In The Land Of Saints And Sinners, film di Robert Lorenz

Il nuovo film di produzione irlandese diretto da Robert LorenzIn The Land Of Saints And Sinners, presentato all’Ottantesima Mostra Del Cinema Di Venezia, è un thriller dal forte potenziale che sfortunatamente non riesce mai veramente a decollare, per colpa forse di una sceneggiatura e di una caratterizzazione dei personaggi che risultano in breve tempo alquanto banali. Il film è ambientato nelle lande desolate della sconfinata e sublime Irlanda. I campi lunghi sui panorami e la natura sono fra i punti di forza della pellicola, così come l’interessante colonna sonora.

 

Si ha subito la sensazione di assistere all’ennesimo thriller con Liam Neeson, coivolto ormai da tempo in pellicole “campione” che si somigliano l’un l’altra, in cui l’attore funge spesso da figura paterna o protettiva nei confronti di un debole bisognoso. Ma per quanto concerne i ruoli della pellicola, la descrizione peggiore è senza ombra di dubbio quella del personaggio interpretato da Kerry Condon: una donna che mostra ingiustificatamente odio e violenza verso chiunque, rispondendo gratuitamente con uccisioni e urla continue. Insomma, un tentativo decisamente mal riuscito di “girl empowerment“.

 

La morale della storia è racchiusa nel titolo stesso. Avvolti nel panorama sublime e inquietante di una Irlanda silenziosa e chiusa, santi e peccatori (anime buone e anime cattive) si mescolano senza via di fuga, senza essere visti o considerati dal mondo esterno. L’innocenza e la purezza di una bambina risvegliano nel personaggio di Liam Neeson un sentimento di rivalsa, un riscatto personale verso il bene, dopo aver attraversato un lungo e tortuoso passato di violenza e di scomode situazioni sospese che troverà finalmente il coraggio di affrontare.

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