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Recensione – Che Fine Ha Fatto Bernadette?: la storia di un viaggio interiore

Che Fine Ha Fatto Bernadette? di Richard Linklater

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: Che Fine Ha Fatto Bernadette? (Where’d You Go, Bernadette) 
Genere: Commedia, Drammatico 
Anno: 2019
Durata: 109′ 
Regia: Richard Linklater 
Sceneggiatura: Richard Linklater, Holly Gent, Vincent Palmo Jr. 
Cast: Cate Blanchett, Billy Crudup, Emma Nelson, Kristen Wiig, Judy Greer e Laurence Fishburne 
Fotografia: Shane F. Kelly 
Montaggio: Sandra Adair 
Colonna Sonora: Graham Reynolds 
Paese di produzione: Stati Uniti d’America 

Che Fine Ha fatto Bernadette?” è una commedia dalle sfumature drammatiche co-scritta e diretta da Richard Linklater, adattamento cinematografico che porta sullo schermo la storia tratta dall’omonimo romanzo del 2012 di Maria Semple. Un film che approfondisce ulteriormente la riflessione che il cineasta texano ha cominciato a trattare nei suoi ultimi lavori, analizzando il futuro di una generazione che, fin dai primi anni ’90, il regista racconta sul grande schermo. Nonostante la presenza di grandi star, la pellicola, però, ha ricevuto critiche contrastanti che, in qualche modo, giustificano il terribile risultato al botteghino. Di seguito la trama e l’analisi del ventesimo film di Linklater. 

La trama di Che Fine Ha Fatto Bernadette?, il ventesimo film di Linklater 

Bernadette Fox (Cate Blanchett) è una brillante architetta che, dopo una grande delusione professionale e con la scusa di doversi occupare della famiglia, ha deciso di lasciare la sua carriera professionale per stabilirmi assieme al marito Elgie (Billy Crudup) ed alla figlia Bee (Emma Nelson) a Seattle, Washington. La donna, per via della sempre più frequente lontananza del compagno e dell’abuso di psicofarmaci per riempire un profondo vuoto creativo e psicofisico, vive da reclusa in questa villa in rovina, diminuendo considerevolmente l’interazione con le altre persone. Soprattutto nei confronti del vicinato, capitanato da Audrey (Kristen Wiig), la quale implora e disturba continuamente Bernadette per colpa di un’ingombrante pianta che si fa sempre più largo nel suo giardino. Quando finalmente, al culmine della pazienza, la donna decide di eliminare il problema alla radice finisce per provocare un disastro: l’estirpazione dei rovi causa un allagamento nell’abitazione della vicina. Come se non bastasse, la famiglia viene a conoscenza di un probabile collegamento tra l’assistente virtuale della donna ed un gruppo di ladri d’identità russi, scoperta che provoca un’indagine da parte del FBI. Una serie di avvenimenti che portano Bernadette a scegliere di fuggire il più lontano possibile, inseguita dalla sua famiglia, verso l’Antartide, la metà selezionata in realtà come possibile destinazione di una vacanza premio per l’ottimo rendimento scolastico di Bee. Riuscirà a tornare in sé al più presto e riprendere la retta via? 

Che Fine Ha Fatto Bernadette? di Richard Linklater

La recensione di “Che Fine Ha Fatto Bernadette?” (2019) 

Linklater, arrivato al suo ventesimo film e dopo aver maturato un certo tipo di esperienza, questa volta si confronta ancora con una generazione oramai adulta che si trova di fronte ad un bivio. La protagonista è una donna che ha rinunciato al suo sogno e vive una vita di rimpianti ed occasioni sprecate che la portano ad allontanarsi da tutto e da tutti. Una sensazione che può essere provata da chiunque ed in qualsiasi momento di difficoltà. Il personaggio di Bernadette, interpretato da una sempre meravigliosa Cate Blanchett, catalizza l’attenzione dello spettatore e mostra tutti i disagi che la donna si ritrova ad affrontare ogni giorno. Problematiche che tutto sommato provano anche altri personaggi di questa storia, raccontate nella maniera più delicate da un autore del calibro di Linklater attraverso una messa in scena lineare, ma mai banale. Il problema si palesa quando il film inizialmente propone una serie di trame e sotto trame che alla fine non si chiudono perfettamente, nonostante un epilogo dolce e commovente. Il pubblico percepisce una forte indecisione e confusione che più di una volta traspare durante la narrazione, negando ogni possibilità di approfondire i continui disagi che il regista tenta di raccontare e trattare. E’ pur vero che di fronte all’ennesimo adattamento, Linklater questa volta pare frenare un po’ quella sua vena artistica che spesso ha elevato quelle storie apparentemente sempliciotte dei suoi tanti progetti. 

 

Come precedentemente annunciato, il cineasta si trova di fronte ad un altro risultato deludente al box office poiché, a fronte di un budget di quasi 20 milioni di dollari, è riuscito a portarne a casa solamente di 10 milioni circa. Nonostante più di qualche opera di altissimo livello qualitativo, Linklater è uno di quegli autori che ha sempre fatto fatica a livello di incassi, una problematica che spesso gli ha impedito di raggiungere quella notorietà che probabilmente avrebbe meritato, ma che ovviamente non ha mai ricercato. Un regista dall’animo sensibile e puro che, anche con “Che Fine Ha Fatto Bernadette?”, ha deciso di riflettere sul percorso interiore che affronta una persona in estrema difficoltà. Al suo interno, come spesso si nota nella sua filmografia, glia argomenti trattati si ripetono e vengono analizzati sotto diversi punti di vista, ma qui è come se mancasse quell’intuizione che ha reso unici molti dei suoi altri lungometraggi. Non basta una star del calibro della Blanchett, affiancata da altri attori molto popolari come i già citati Billy Crudup e Kristen Wiig oppure Judy Greer e Laurence Fishburne, a confezionare un buon film, anche se i pregi non mancano: da un lato tecnico molto curato come sempre, a partire dalle gradevole colonna sonora che accompagna tutta la visione della pellicola, alla messa in scena di una storia tutto sommato godibile. 

Che Fine Ha Fatto Bernadette? di Richard Linklater

La storia di un viaggio interiore  

Che Fine Ha Fatto Bernadette?” è la storia di un viaggio interiore, una commedia dal sapore agrodolce che vive delle problematiche che affrontano i personaggi, in primis della protagonista grazie alla solita ottima performance di un attrice dello spessore della Blanchett. Il film racconta della difficile accettazione di sé stessi e del percorso che si può intraprendere per riscoprire i propri valori e obiettivi, nel tentativo di riprendersi e rimettersi in pista. Un tipo di approccio che viene affrontato dallo stesso Linklater e che porta lo spettatore, durante la visione, a sentirsi un po’ come la Bernadette che, oltre ad essere la protagonista, incarna perfettamente quelle sensazioni o stimoli che fanno riflettere sul presente, ma soprattutto sul futuro. 

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