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Recensione – Tutti Vogliono Qualcosa: il sequel spirituale di Dazed and Confused

Tutti Vogliono Qualcosa di Richard Linklater

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: Tutti Vogliono Qualcosa (Everybody Wants Some!!) 
Genere: Commedia 
Anno: 2016 
Durata: 116′ 
Regia: Richard Linklater
Sceneggiatura: Richard Linklater 
Cast: Blake Jenner, Zoey Deutch, Ryan Guzman, Tyler Hoechlin, Glen Powell, Wyatt Russell e Will Brittain
Fotografia: Shane F. Kelly 
Montaggio: Sandra Adair 
Colonna Sonora: -.
Paese di produzione: Stati Uniti d’America

Dopo l’ambizioso quanto rischioso “Boyhood” (2014), Richard Linklater, una volta terminato questo grande e lungo progetto, torna nuovamente alle tematiche di un tempo raccontate nei vari “Slacker” (1991) e “Dazed and Confused” (1993), realizzando una sorta di sequel spirituale di quest’ultimo film. “Tutti Vogliono Qualcosa”, in originale “Everybody Wants Some!!”, è una commedia del 2016 scritta e diretta dal cineasta statunitense che ripercorre quello spirito tipico dei primi progetti cinematografici del regista nativo di Houston. Presentato in anteprima al South by Southwest, anche se è stato acclamato all’epoca dalla critica, come spesso accade per i film dell’autore americano, anche questa nuova opera si è rivelata un clamoroso flop al botteghino, passando sfortunatamente un po’ in sordina nonostante l’enorme successo del titolo precedente. Di seguito la sinossi e la breve analisi del diciottesimo film di Linklater. 

La trama di Tutti Vogliono Qualcosa, il diciottesimo film di Linklater 

Texas, 1980. Un gruppo di studenti al primo anno di college, che condivide la passione per il baseball, affronta quel delicato e naturale passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Jake Bradford (Blake Jenner) ed i suoi amici e futuri compagni di scuola si stabiliscono in una casa fuori dal campus, ma, prima di cominciare il loro primo anno accademico, si ritrovano di colpo immersi nella tipica realtà universitaria tra feste d’iniziazione, divertimento e primi veri amori. 

Tutti Vogliono Qualcosa di Richard Linklater

La recensione di “Tutti Vogliono Qualcosa” (2016) 

La prima cosa che nota un appassionato cinefilo o amante in particolare del cinema di Linklater osservando “Tutti Vogliono Qualcosa” è, sicuramente, una grande somiglianza con uno dei primi film della carriera del cineasta americano: “La Vita è un Sogno” o “Dazed and Confused”, uno dei titoli più iconici della sua filmografia che racconta la fantomatica Generazione X. Le similitudini sono molteplici, ma anche le differenze sono altrettante, per questo motivo il film del 2016 viene spesso etichettato come un sequel non dichiarato o spirituale del capolavoro del 1993. Entrambi mostrano un determinato passaggio esistenziale e di crescita che prima o poi nella vita ogni essere umano finisce per affrontare. Se il primo è ambientato nel 1976 con un Linklater dietro la macchina da presa ancora acerbo nonostante le indubbie capacità, questa volta la storia si svolge nel 1980, qualche anno dopo, è dietro l’obiettivo si trova un uomo molto più maturo con un certo tipo di esperienza una volta arrivato al suo diciottesimo film in più di vent’anni. Se fino ad ora l’autore ha sempre parlato del presente, o quantomeno delle sue personali esperienze, e del futuro, questa volta realizza un grande salto nel passato, ma sempre attraverso un elemento fondamentale come il tempo: tematica che torna prepotentemente al centro anche di questa storia, motivo per il quale lo stesso Linklater considera “Tutti Vogliono Qualcosa” un sequel spirituale anche dello stesso “Boyhood”, uscito due anni prima e che, nonostante sia ambientato temporalmente in un’epoca differente, finisce proprio dove inizia il film del 2016 con un giovane ragazzo che si appresta ad iniziare un nuova avventura tra le mura del college. 

 

Fin dagli esordi, nonostante alti e bassi qualitativi ed economici, Linklater si è da sempre rivelato un autore poliedrico dalle indubbie qualità, uno dei tanti pionieri del movimento indipendente del cinema americano. Nel 2016, dopo una carriera all’insegna di una ricerca continua di riflessioni profonde sul senso della vita e dello scorrere inesorabile del tempo che passa, realizza un film nostalgico e affascinante attraverso la storia di un gruppo di ragazzi di un’altra epoca, oramai molto lontana da quella contemporanea. Un racconto pieno di scorribande, feste, nuove relazioni e incontri all’insegna del divertimento libero e spensierato, un momento di passaggio della vita che spesso si rivela molto importante e formativo. Anche questo nuovo lungometraggio è composto da un gran numero di attori e, oltre al già citato Blake Jenner che riveste i panni di una sorta di protagonista, il resto del cast è formato da Zoey Deutch, Ryan Guzman, Tyler Hoechlin, Glen Powell, Wyatt Russell, Austin Amelio, Dora Madison e Will Brittain. Ottime performance grazie ad una splendida direzione da parte di un regista come Linklater, autore che spesso confeziona anche dei prodotti con delle meravigliose colonne sonore, perfettamente connesse agli elementi della storia che vuole raccontare. Una particolarità presente anche in “Tutti Vogliono Qualcosa”, film che nella versione originale prende il nome da una celebre canzone dei Van Halen, gruppo che va ad arricchire una componente musicale di tutto rispetto e che comprende brani che spaziano dai The Knack agli Stiff Little Fingers oppure dai Blondie a Patti Smith. 

Tutti Vogliono Qualcosa di Richard Linklater

Il sequel spirituale di Dazed and Confused 

Tutti Vogliono Qualcosa” è, come già sottolineato, il sequel spirituale del meraviglioso “Dazed and Confused” (1993), un più che gradito ritorno al passato dopo un film come “Boyhood” (2014).  Linklater ambienta la storia negli anni in cui lui in prima persona ha vissuto quelle medesime situazioni che affrontano i suoi protagonisti, portando in scena alla perfezione le tematiche legate al confronto, la crescita e l’amicizia. Se da un lato il regista pone l’attenzione su un materiale più terreno e legato a momenti reali, dall’altro lato non manca una dimensione più onirica, anch’essa spesso protagonista di molti altri suoi film. Un viaggio alla scoperta di sé stessi attraverso una storia che respira quell’aria di gioventù, fatta di libertà e di quella voglia di crescere e diventare grandi il prima possibile. Un’altra opera imperfetta che nei suoi difetti trova quella credibilità che né determina un grande valore di fondo, un film sincero che racconta la semplice quotidianità. 

Voto:
4/5
Gabriele Maccauro
4/5
Riccardo Marchese
4/5
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