Cerca
Close this search box.

Recensione – I Tenenbaum, diretto da Wes Anderson con Gene Hackman e Anjelica Huston

La recensione de I Tenenbaum, con Gene Hackman e Gwyneth Paltrow

Distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 14 dicembre 2001 col titolo originale The Royal Tenenbaums, mentre in quelle italiane il 29 marzo 2002. Diretto e prodotto da Wes Anderson, co-scritto insieme ad Owen Wilson, con colonna sonora composta da Mark Mothersbaugh. Il cast comprende: Gene Hackman, Anjelica Huston, Ben Stiller, Gwyneth Paltrow, Owen Wilson, Danny Glover, Luke Wilson, Alec Baldwin e Bill Murray. Candidato all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale.

La trama de I Tenenbaum, diretto da Wes Anderson

Di seguito la trama ufficiale de I Tenenbaum, diretto da Wes Anderson:

 

Chas, Margot e Richie sono i figli prodigio dell’avvocato Royal Tenenbaum e di sua moglie Etheline, archeologa. Sin da bambino, Chas è un genio della matematica e degli affari; Margot, adottata dai Tenenbaum, ha ricevuto una borsa di studio per un’opera teatrale che scrisse in terza media; Richie è un piccolo prodigio del tennis. Ventidue anni dopo, tutti i figli di Royal sono in crisi: Richie, che viaggia per il mondo su una nave da crociera in seguito a un esaurimento nervoso, scrive una lettera al suo amico d’infanzia e vicino di casa Eli Cash, rivelandogli il suo amore per la sorella adottiva; Chas è diventato iperprotettivo nei confronti dei suoi due figli in seguito alla morte della moglie in un incidente aereo; Margot è sposata con il neurologo Raleigh St. Clair, al quale tiene nascosto il suo vizio del fumo, non scrive più ed è depressa. Nel frattempo, lo storico contabile di Etheline, Henry Sherman, le fa una proposta di matrimonio. Venendo a conoscenza del fatto, Royal finge di avere un cancro allo stomaco per riconquistare gli affetti ormai perduti. Royal si trasferisce nella casa di famiglia e installa attrezzature mediche nella stanza di Richie. Questa inattesa riunione familiare farà chiarezza su alcune zone d’ombra nella vita di ciascuno.

 

 

La recensione de I Tenenbaum, con Ben Stiller

 

 

La recensione de I Tenenbaum, con Ben Stiller ed Owen Wilson

La seconda possibilità: una tematica ricorrente nella vita di tutti i giorni, espressa come valore di una società civile, sotto ogni punto di vista, teoricamente decantata quanto praticamente quasi impossibile da applicare. Sia dalla prospettiva privata che da quella pubblica, il concedere una seconda occasione a chi commette un grave torto, sia al singolo individuo che alla comunità nazionale, richiede uno sforzo immane, lontano dall’ indole umana: respingente, punitiva e rancorosa. Pare quindi un’impresa titanica quella di concedere una nuova opportunità di redimersi a Royal Tenenbaum, il classico uomo sbagliato che incarna su di sé i peggiori tratti distintivi dell’essere maschile: infedeltà, egoismo, fuga dalle responsabilità, orgoglio e razzismo latente; come se non bastasse fa ricorso al più subdolo degli stratagemmi nel tentativo di riallacciare i rapporti con la sua famiglia, resosi conto di rischiare di perdere il suo ruolo per sempre, visto l’annuncio dell’imminente matrimonio della sua di fatto ex moglie, intervenendo solamente quando la paura di perdere incombe su di lui, dopo aver gettato alle ortiche anni in cui si sarebbe potuto ricucire lo strappo.

 

 

Nel momento preciso in cui si tocca il fondo non si può che risalire, perciò anche il personaggio più odioso, alla fine del percorso, riesce a trasmettere empatia e partecipazione, strappando più di una risata in diverse occasioni, riuscendo miracolosamente a far dispiacere il pubblico per la sua morte. Portando con sé tutti i suoi limiti e difetti, mediante questo viaggio interiore, si trova a fare i conti con le conseguenze dei suoi errori, indispensabili per voltare pagina definitivamente e per ritrovare il senso della propria vita nei suoi affetti più cari, che ormai sembrava perduto nel rimpianto e nel rimorso.

 

 

 

 

Le tematiche de I Tenenbaum, candidato all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale

Il cammino di redenzione di Royal è solo una parte del risultato finale, il suo infido annuncio scatena un effetto domino sul resto della famiglia, in particolare sui tre figli: Chas, Margot e Richie; tre persone cresciute troppo in fretta e che si ritrovano, per motivi diversi, in un periodo di smarrimento della loro vita. Chas ancora una volta è segnato dalla perdita e di nuovo si dimostra non in grado di affrontarla, se la prima volta riguardava l’abbandono paterno durante l’infanzia, ora gli tocca affrontare una vedovanza improvvisa che sta influenzando in maniera determinante l’essere padre, in cui ansia, paura e rigidità prendono il sopravvento; Margot e Richie sono da sempre legati da un eros reciproco ma proibito, la legge infatti ostacola ufficialmente la loro unione, ma l’ordine legislativo non riesce ad imbrigliare i sentimenti e le passioni, spesso fuori da ogni controllo giuridico o moralmente convenzionale, addirittura liberi dalla stessa ragione umana.

 

 

Per tutti questi anni, hanno girovagato a vuoto nel tentativo di sfuggire a delle risposte certe e per questo spaventose, rimanendo imprigionati in un labirinto di depressione e solitudine in cui per poco non rimanevano rinchiusi definitivamente. Così nel microcosmo di una famiglia disfunzionale, si mette in scena la complessità del sistema familiare, ricco di ipocrisie, contraddizioni e dolori, ma quando meno lo si aspetta arriva la svolta dove l’amore e l’affetto riescono ad avere l’ultima parola, permettendo all’umanità di continuare a costruire un futuro all’insegna della speranza.

Voto:
5/5
Andrea Boggione
5/5
Christian D'Avanzo
5/5
Gabriele Maccauro
4/5
Riccardo Marchese
4.5/5
Matteo Pelli
4/5
Bruno Santini
5/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

PRO