Recensione – Futurama 11×02: Figli di una palude minore

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Articolo pubblicato il 31 Luglio 2023 da Bruno Santini

A seguito di diversi anni di attesa, Futurama torna su Disney Plus con una nuova stagione. Insieme ad essa, ritorna anche lo spirito di una serie che ha sicuramente conquistato gli spettatori attraverso gag, parodie, umorismo essenziale e caricatura della realtà contemporanea e passata, che viene offerta nella prospettiva distopica della serie. Dopo aver offerto la recensione di Il flusso impossibile, prima puntata dell’undicesima stagione di Futurama, si prosegue adesso con la trama e la recensione di Figli di una palude minore, puntata 11×02 distribuita sulla piattaforma a partire da lunedì 31 luglio 2023. 

La trama di Figli di una palude minore, puntata 11×02 di Futurama

Prima di proseguire con la recensione di Figli di una palude minore, secondo episodio dell’undicesima stagione di Futurama, vale la pena citare innanzitutto la trama della puntata 11×02: dopo aver mostrato il nuovo procedere del tempo inaugurato nell’episodio Il flusso impossibile, Futurama si concentra adesso su personaggi che non erano stati ancora trattati nella nuova stagione: Amy e Kif. Vent’anni prima, il secondo aveva partorito dei girini che, a distanza di due decenni, sarebbero ritornati sulla Terra. Il momento tanto atteso finalmente giunge e, per Amy, c’è grande attesa per la prova di genitorialità.

 

 

Mentre Fry e Bender si impegnano nel realizzare nuove caramelle dolci con la ricetta utilizzata nella Terra degli anni 2000, per Amy iniziano le difficoltà, dettate dal fatto che, di tutti i girini partoriti, soltanto tre riescono a tornare sulla Terra, diventando effettivamente suoi figli. In base alle condizioni del lago e della temperatura in cui sono cresciuti, i piccoli hanno postura, aspetto e capacità cognitive differenti, ma sono tutti neonati nel comportamento. Quando Kif è costretto a partire per una missione spaziale, Amy non riesce a gestire i tre figli da sola e, per questo motivo, si affida a Leela, che si scopre la vera madre biologica dei tre: il modo in cui gli alieni di Amphibios 9 concepiscono, infatti, è diverso rispetto a quello degli altri pianeti, dal momento che non c’è bisogno di un incontro sessuale, bensì di un qualsiasi altro contatto, anche minimo. Tuttavia, la prova superata da Amy chiarirà che soltanto chi è in grado di destinare amore ai propri figli può dirsi realmente sua madre. 

La recensione della seconda puntata dell’undicesima stagione di Futurama

Detto questo, è possibile proseguire con la recensione di Figli di una palude minore, seconda puntata dell’undicesima stagione di Futurama: dopo aver messo in campo una critica piuttosto satirica al mondo dello streaming, Futurama ritorna con un breve – ma molto interessante – saggio sulla genitorialità e sul razzismo, attraverso la figura di Amy che, da sempre, rappresenta un espediente importante per trattare il contatto con la realtà aliena. La nascita dei figli di Amy e Kif offre il destro per rappresentare, anche se solo in termini di caricatura, i genitori di lei: la capacità di condensare, in poche battute, la critica al borghese arricchito medio è certamente notevole, così come l’intelligenza nel mostrare l’intolleranza di persone che si nascondono dietro la falsa immagine dell’integrazione e della tolleranza. 


Figli di una palude minore è, del resto, un ottimo episodio nel ribadire uno dei cardini importanti della genitorialità, contrastando anche quei tanto retrogradi discorsi relativi all’adozione o alla fecondazione assistita e all’utero in affitto: non è tanto la genetica o il DNA ad essere protagonista del rapporto tra un genitore e un figlio, quanto l’amore, che supera ogni altro confine. In tal senso, la coppia di Amy e Kif è un ottimo modello rappresentativo rispetto a temi che, per anni, sono stati protagonisti della nostra contemporaneità: da un lato le coppie omosessuali a cui viene negata la possibilità di avere figli, dall’altro l’enorme difficoltà che si incontra quando si vuole adottare. 


L’intero episodio, alla maniera di quanto già osservato con successo in Rick and Morty, si muove intorno ad una serie di citazioni, anche solo per immagini: gli alieni che Kif affronta (visivamente molto simili ai vermi del deserto di Dune), il successo popolare di Masterchef citato da Bender a inizio episodio o, infine, il titolo stesso dell’episodio, una citazione al film Figli di un Dio minore di Randa Haines. Insomma, pur nel minutaggio complessivamente ridotto degli episodi, Futurama continua a regalare spunti interessanti in vista di un quadro complessivo che l’intero revival sarà in grado di offrire. 

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