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Recensione – Harry Potter e il Principe Mezzosangue, diretto da David Yates

La fine si sta avvicinando ed è arrivato il momento di tirare le ultime fila. La seconda prova di David Yates alla regia nella saga segna il punto più basso fino ad ora. Che cosa non ha funzionato?
La recensione di Harry Potter e il principe mezzosangue, con Daniel Radcliffe

Distribuito nelle sale cinematografiche britanniche, statunitensi e italiane il 15 luglio 2009. Tratto dall’omonimo romanzo di J.K. Rowling, diretto da David Yates, scritto da Steve Kloves, prodotto da David Heyman mentre la colonna sonora è composta da Nicholas Hooper. Il cast comprende: Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Helena Bonham Carter, Jim Broadbent, Michael Gambon, Tom Felton, Alan Rickman, Maggie Smith, Robbie Coltrane, Bonnie Wright, Julie Walters, Mark Williams, David Thewlis, Helen McCrory, Evanna Lynch, Jessie Cave, David Bradley e Timothy Spall. Candidato all’Oscar per la miglior fotografia curata da Bruno Delbonnel.

La trama di Harry Potter e il Principe Mezzosangue, diretto da David Yates

La trama ufficiale di Harry Potter e il Principe Mezzosangue:

 

Dopo il ritorno di Voldemort, i Mangiamorte cominciano a compiere diversi attacchi anche nel mondo dei babbani. Nel frattempo, Narcissa Malfoy, madre di Draco, chiede a Severus Piton di proteggere e aiutare il figlio che ha ricevuto dal Signore Oscuro l’incarico di uccidere Silente. Inizia così il sesto anno scolastico per Harry e i suoi amici e ad Howgarts un nuovo professore e vecchio amico di Silente viene nominato docente di Pozioni, il bizzarro Horace Lumacorno mentre Piton diventa il nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Durante la prima lezione di pozioni, Harry prende in prestito un vecchio manuale appartenuto a un certo “Principe Mezzosangue”, esperto e ideatore di diversi incantesimi che ha lasciato molte annotazioni e suggerimenti fra le pagine del libro. Intanto, Silente impartisce ad Harry lezione private, facendolo immergere nel pensatoio, dove il vecchio preside rivede i propri ricordi: insieme conosceranno il segreto degli horcrux, oggetti o esseri viventi in cui Voldemort ha inserito parti della propria anima per avere l’immortalità; distruggerli tutti equivale ad uccidere Voldemort e Silente chiede l’aiuto di Harry per recuperarne uno: il medaglione di Serpeverde. Tornati ad Hogwarts, Silente percepisce un pericolo: ad attenderlo all’interno della scuola troverà infatti alcuni Mangiamorte, guidati proprio da Draco Malfoy

 

 

La recensione di Harry Potter e il principe mezzosangue, di David Yates

 

 

La recensione di Harry Potter e il Principe Mezzosangue, con Helena Bonham Carter 

A pochi giri dalla bandiera scacchi, il pilota cerca di dare il tutto e per tutto cercando di ottenere dalla propria monoposto il massimo che può dare. Ad ormai un passo dalla conclusione, questo sesto capitolo cinematografico che funge da apripista verso il gran finale, non adempie al suo dovere, peggiorando su tutti i fronti rispetto ai suoi predecessori, quando in realtà sarebbe dovuto avvenire il contrario. La struttura è carente nella gestione delle diverse sottotrame: i rapporti amorosi e sentimentali tra i personaggi non vengono valorizzati come meriterebbero, poiché la scrittura dei dialoghi è scadente, portando tali situazioni al limite del ridicolo, come una qualsiasi serie televisiva adolescenziale;

 

 

L’impianto estetico/visivo pare irriconoscibile: la messa in scena ha evidenti deficit, le scenografie non sono all’altezza, la stessa Hogwarts ne esce totalmente ridimensionata, trasmettendo un senso di finto e posticcio, agghiacciante visto il budget profuso per la realizzazione, stucchevole poi è la quasi totale desaturazione dei colori. Dal punto di vista tecnico, rispetto all’ esperienza precedente, la regia non si conferma, i numerosi tentativi di uscire dall’anonimato generano solo confusione, in particolare con determinate soggettive che vorrebbero generare adrenalina e dinamismo. La recitazione di Daniel Radcliffe è la meno convincente, evidente è la fatica nel comunicare con l’espressività e la posizione del corpo: nella sequenza dell’avvelenamento non è in grado di trasmettere il giusto pathos e l’adeguata partecipazione che tale occasione chiederebbe, dato l’alto livello di drammaticità.

 

 

La recensione di Harry Potter e il principe mezzosangue, di David Yates

 

 

I pregi e difetti di Harry Potter e il Principe Mezzosangue, candidato all’Oscar per la miglior fotografia

La ripresa del ritmo generale coincide con le varie sequenze nel pensatoio e la “caccia” al ricordo di Lumacorno. Lo stesso personaggio di Draco, rimasto fino a questo momento inevitabilmente ai margini, emerge per la sua crisi d’identità e la sua fragilità emotiva: se fino a quel momento si è sempre mostrato spavaldo e per certi versi aggressivo, ora che le cose si fanno maledettamente sul serio e il momento di agire è arrivato, viene sopraffatto dalla pesantezza della situazione, un compito più grande di lui, affidatogli con l’intenzione di metterlo in difficoltà, di umiliarlo, di dimostrare che verso la sua famiglia non c’è più fiducia. L’eredità che è costretto a raccogliere apre gli occhi su quanto sarebbe stato meglio vivere una gioventù normale, come qualsiasi suo coetaneo, libero da pensieri di morte e di guerra.

 

 

Anche Silente racchiude su di sé gli aspetti più interessanti di tutta la pellicola, purtroppo però a lui è legato un errore drammaturgico grave: aldilà della questione di trasporre o meno fedelmente il materiale originale, un personaggio della sua caratura meritava doverosamente una sequenza imponente dedicata al suo ultimo saluto; la sua dipartita segna una svolta epocale all’interno della narrazione, ma soprattutto avrebbe dovuto consumarsi la catarsi del dolore, sia per l’universo magico, sia per lo spettatore. Il tempo si sarebbe dovuto fermare per sancire definitivamente la svolta decisiva che la saga raggiunge alla conclusione del lungometraggio. Al contrario, la messa in scena dimostra ancora la sua precarietà, esibendo il minimo sindacale, appiattendo colpevolmente il naturale senso di smarrimento generato dall’accaduto.

Voto:
2/5
Andrea Barone
3/5
Andrea Boggione
3/5
Christian D'Avanzo
2/5
Gabriele Maccauro
2/5
Riccardo Marchese
2.5/5
Alessio Minorenti
2/5
Matteo Pelli
2.5/5
Paola Perri
3.5/5
Vittorio Pigini
3.5/5
Bruno Santini
2/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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