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Recensione – The World’s End: la conclusione della Trilogia del Cornetto

Nel 2013, dopo una breve parentesi dedicata all’esplorazione del cine-fumetto con lo splendido “Scott Pilgrim vs. The World” (2010), il regista inglese Edgar Wright realizza il terzo ed ultimo capitolo della famosa “Three Flavours Cornetto” o “Trilogia del Cornetto”: una commedia di fantascienza intitolata “The World’s End”, tradotto letteralmente in “La Fine del Mondo”. Torna il caro e vecchio duo protagonista, la coppia composta dagli attori Simon Pegg e Nick Frost, che questa volta si ritrova nel bel mezzo di un’invasione aliena. Di seguito la sinossi del film e la recensione della conclusione della trilogia cult. 

La trama del quinto film di Edgar Wright 

Gary King (Simon Pegg) è un quarantenne spesso ubriaco che affronta una precoce crisi di mezza età. Decide, allora, di riconquistare la sua giovinezza contattando gli amici di un tempo con l’obiettivo di completare una volta per tutte il famoso e leggendario Golden Mile o Miglio Dorato: una prova che consiste in un giro di dodici pub della loro città natale, Newton Haven, un percorso che si conclude con lo storico “The World’s End”. Gary ed i suoi vecchi amici, Andrew (Nick Frost), Steven (Paddy Considine), Oliver (Martin Freeman) e Peter (Eddie Marsan), hanno tentato questa impresa già da adolescenti, ma senza riuscirci. Sarà la volta buona? Gary riesce in un modo o nell’altro a convincere gli altri, nonostante ognuno di loro oramai da tempo vive la sua vita lontano da eccessi e ricordi del passato. Durante il secondo tentativo di questa improbabile impresa il gruppo, però, si rende conto che gran parte della città è stata sostituita da androidi, ritrovandosi al centro di una grande invasione capitanata da un’entità aliena, la Rete (Bill Nighy).

La recensione di “The World’s End” (2013) 

Il terzo ed ultimo capitolo della “Trilogia del Cornetto” già nel lontano 1995, la storia aveva inizialmente l’intento di raccontare la storia di un gruppo di adolescenti, ma nel corso degli anni Wright ha poi riadattato la sceneggiatura, con l’aiuto di Simon Pegg, con l’obiettivo di proseguire quanto portato sullo schermo con i primi due film della trilogia. Con “The World’s End” l’autore britannico sposta l’attenzione sul tema dell’invecchiamento e di come questa fase della vita viene affrontata nel passaggio da giovane ad adulto. Un percorso che spesso molti personaggi affrontano nei progetti firmati da Edgar Wright, un suo marchio di fabbrica, ma anche un punto di partenza da cui lo stesso regista elabora un racconto che colpisce nel segno intrattenendo lo spettatore. Infatti, proprio come i titoli precedenti del regista, il film ha ricevuto molte critiche positive oltre ad un discreto risultato al botteghino grazie ad un incasso intorno ai 45 milioni, a fronte di un budget di circa 20. 

 

La scelta di ambientare tutta la vicenda in una cittadina di campagna è un altro aspetto che restituisce al film la giusta atmosfera, al cui interno Wright riesce ad elaborare l’ennesima satira che va a criticare il consumismo e la sua capacità di espandersi quasi come una sorta di virus tra le masse. Una storia che ripercorre anche la la vita dello stesso autore che da giovanissimo, dopo essere cresciuto in un piccolo centro abitato, si è trasferito a Londra. Un impatto che molti suoi personaggi, proprio come in questo film, affrontato e si ripercuote sul loro vissuto e la loro successiva crescita. A tutto ciò l’autore, come al solito, aggiunge il suo personale tocco estetico: non mancano sequenze che giocano su un montaggio frenetico, ma destramente fluido, una comicità spiccata che non scade nel trash, questa volta con un pizzico di esplorazione nel mondo della fantascienza, un elemento che nel film viene costruito pezzo dopo pezzo mostrando ancora una volta le incredibili capacità di Edgar Wright non solo dietro la macchina da presa, ma anche in fase di scrittura. 

 

A colpire ancora una volta è la grandiosa originalità della storia, nonostante sceneggiatori e regista ovviamente si rifanno a molti titoli anche conosciuti alle masse. Il processo che affrontano e che hanno sempre affrontato dai tempi di “Shaun of the Dead” (2004) Edgar Wright e Simon Pegg è il medesimo: si parte dall’idea di una bozza di trama da cui poi si sviluppa l’intero arco narrativo e ovviamente il genere di riferimento. Dopo il cornetto alla fragola che simboleggiava il sangue nel primo capitolo della trilogia, il classico nella confezione azzurra presente in “Hot Fuzz” (2007), questa volta il cornetto simbolo di quest’ultimo capitolo della “Three Flavours Cornetto” è quello alla menta con granella di cioccolato per indicare, ovviamente, l’elemento fantascientifico. Un filo conduttore più originale dei prodotti stessi e, nonostante “The World’s End” sia considerato il più debole dei tre progetti, alla fine risulta una commedia godibile ed in pefertto stile Wright. 

La conclusione della Trilogia del Cornetto 

The World’s End” o “La Fine del Mondo” è quindi una brillante commedia di fantascienza che chiude alla perfezione una delle trilogie più divertenti e originali della storia del cinema. Un progetto figlio di una splendida collaborazione tra un cineasta ed un attore da cui si percepisce la grande amicizia che c’è anche al di fuori dell’ambiente lavorativo. Un rapporto che si ripercuote in maniera più che positiva su tutti e tre i prodotti facenti parte della “Trilogia del Cornetto”. Un plauso anche questa volta alla splendida colonna sonora, un altro elemento sempre caro all’autore britannico, aspetto che spesso cura in prima persona giocando sul suo incredibile bagaglio culturale anche nel mondo della musica (che esploderà definitivamente nel prossimo e successivo titolo della sua filmografia). Nella speranza un giorno di poter rivedere sul grande schermo una collaborazione tra Edgar Wright, Simon Pegg e lo stesso Nick Frost, il trio è riuscito con questo film a mettere la parola fine ad un progetto che nel giro di nove anni ha colpito e stupito una vasta schiera di appassionati. Un ritratto esilarante, ma allo stesso tempo drammatico, della società moderna che mostra la consapevolezza di ogni essere umano di fronte ad essa. 

Voto:
3.5/5
Matteo Pelli
4.5/5
Vittorio Pigini
4.5/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
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