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I migliori film noir da vedere in streaming a febbraio 2023

Ecco l'elenco dei migliori film noir da vedere sulle principali piattaforme di streaming

Le piattaforme streaming sono numerose e presentano un’offerta ben contraddistinta per differenziarsi. I film disponibili ormai abbondano, e la scelta diventa sempre più ardua quando ci si trova di fronte un catalogo. C’è una divisione per generi, dunque se si decide prima di tutto quale vedere, si può optare per un titolo presente in quella specifica categoria. Ma anche i generi sono tanti, quindi è bene stabilire anzitempo se guardare un thriller, un horror, una commedia, un western, e così via. Se la scelta dovesse ricadere sul noir, ecco l’elenco dei 10 migliori film noir da vedere in streaming a febbraio 2023.

I migliori 10 film noir da vedere in streaming a febbraio 2023

Uno dei generi nati con il cinema classico hollywoodiano è sicuramente il noir, con caratteristiche visive derivate dall’espressionismo tedesco e archetipi narrativi come un detective protagonista, un mistero e una grande metropoli dove spesso piove. Se questo è il genere scelto, ecco quali sono i migliori 10 film noir da vedere in streaming a febbraio 2023.

L’ombra del passato, di Edward Dmytryk – 1944 (RaiPlay)

Un noir di fondamentale importanza per il genere, siccome accentua gli elementi onirici e paranoici. I flashback spezzettati e formati da immagini distorte come a denunciare un tempo sospeso, sono utili al protagonista per raccontare con la finalità di venire scagionato. Il male risucchia più volte il bene, ed il nero prevale sul bianco nelle riprese mostrate: ombre, luci al neon, nebbia e riflessi rappresentano un’ambiguità senza fine. La minaccia contamina le allucinazioni, e così facendo sembra intaccare anche la realtà. Le donne fatali che mettono gli occhi su Marlowe sono ben due.

La strada scarlatta, di Fritz Lang – 1945 (Amazon Prime Video)

Chris Cross, banchiere che sogna di fare il pittore, alimenta in realtà un’ossessione. La donna fatale che incontra, d’accordo con il suo compagno, tenta di raggirare il protagonista vendendo i suoi quadri. Il regista veicola una riflessione sull’arte, dove quest’ultima non deve essere per forza riconosciuta e poi venduta, l’importante è che piaccia. L’ambiguità delle immagini oniriche finali non forniscono una soluzione unica: i due personaggi vengono realmente uccisi oppure è tutto frutto dell’immaginazione di Chris Cross? In un caso c’è la critica alla falla legale, nell’altro è la colpa ad aver punito il protagonista per le sue azioni.

Le catene della colpa, di Jacques Tourneur – 1947 (RaiPlay)

Un detective privato è braccato dal suo ex capo dopo che si innamora della donna ricercata per lavoro. Il passato lo tormenta senza lasciargli scampo, da qui il titolo del film, catene da cui è impossibile liberarsi e che sono un fardello. La narrazione è doppia, divisa tra flashback e presente, si accavallano i tempi che vengono annullati e di conseguenza la realtà è distorta: il destino inesorabile mostra l’insignificante azione dell’individuo. L’atmosfera è angosciante con i chiaroscuri enfatizzati e con il va-e-vieni narrativo che culmina in un finale amarissimo.

Viale del tramonto, di Billy Wilder – 1950 (Paramount+)

Wilder scrive un’altra delle sue sceneggiature perfette e attraverso il noir compone un racconto meta cinematografico dove gli elementi scenici e i dialoghi rivelano gradualmente la disperazione dei personaggi. I divi hollywoodiani, una volta giunto il passaggio dal cinema muto a quello sonoro, scompaiono dallo schermo e cadono in una morte morale angosciante. Magistrale l’intuizione del deceduto, prima smarrito, che racconta con un flashback la sua storia. La piscina è il soggetto principale per veicolare un senso di “imbroglio” cinematografico, di liquefazione vitale e mortifica. 

Taxi driver, di Martin Scorsese – 1976 (Netflix; NOW TV)

Un reduce del Vietnam si trova smarrito in una grande metropoli, senza radici e risucchiato dall’insonnia lavora quasi sempre di notte come tassista. Travis è come un morto vivente ingabbiato in un taxi, costretto a convivere con le strade labirintiche ed infernali dove la percezione viene deformata dalle allucinazioni del protagonista. La scena dello specchio è assolutamente e propriamente noir: un uomo smarrito che dialoga con “l’altro da sé” mostrando una spaccatura forse definitiva. Il finale potrebbe essere un sogno ricostruito da Travis, oppure una realtà sorprendente nel suo cinismo.

Strade perdute, di David Lynch – 1997 (Amazon Prime Video)

L’espressionismo tedesco e il noir ispirano Lynch a comporre un’opera altamente onirica dove lo spettatore può ricostruire, attraverso gli elementi dati dal film, ciò che è realmente accaduto. Le immagini sono deformate, le identità scambiate e i ruoli risultano quasi fluidi, la scenografia stilizzata, il mistero estremamente fitto. La prima parte del film potrebbe essere il sogno, dove il protagonista è vittima perché imprigionato da innocente per l’omicidio della moglie. L’inconscio è folle in questo suo percorso dai vari intrecci: mosso dal senso di colpa, dalla frustrazione sessuale e dall’ossessione di Fred/Pit. 

L’uomo che non c’era, di Joel ed Ethan Coen – 2001 (TIM Vision; Mediaset Infinity)

Noir contemporaneo dove Ed Crane conduce una vita mediocre dalla quale sogna più e più volte di fuggire. Il protagonista è amareggiato, quasi morto interiormente come si evince dallo sguardo perso nel vuoto, smarrito e paranoico per certi versi. I Coen con il tremolio della macchina da presa e la meravigliosa fotografia in bianco e nero di Roger Deakins, compongono un noir sociale e politico, con dicotomie ben precise: il sogno americano, il finto perbenismo. Gli elementi onirici sono essenziali per deformare la realtà, per depistare lo spettatore con cognizione di causa. 

Memorie di un assassino, di Bong Joon-ho – 2003 (NOW TV; MUBI) 

Il motore d’azione è un mistero che prende vita in un piccolo paese in campagna, lontano da Seoul. Avvengono una serie di omicidi che spiazzano la coppia di investigatori. Le indagini sono infruttuose, e la tensione psicologica la fa da padrone come componente fondamentale di questo noir coreano. Le scenografie, gli elementi grotteschi e la fotografia chiaroscurale sono tratti distintivi per rappresentare una violenza costante nelle ore notturne. Il finale è geniale, sintomo della frustrazione e simbolo del fallimento, ma anche dell’abilità nel voltare pagina. 

No Sudden Move, di Steven Soderbergh – 2021 (NOW TV)

Struttura narrativa circolare dove il destino è il protagonista principale, nonché villain vero e proprio. Tutto per denaro, ma questa volta le banconote tornano da dove sono partite nonostante le azioni ad alta tensione dei malavitosi protagonisti. Tali azioni si muovono nell’ombra del capitalismo finanziario, riprese al regista senza soggettive e con delle lenti anamorfiche in grado di aumentare l’angoscia dello spettatore. Evoluzione tecnica e controllo sociale sono temi che accompagnano il graduale sviluppo dei personaggi durante l’arco narrativo. Percezioni ed equilibri di potere sono piuttosto fragili.

Nightmare Alley – La fiera delle illusioni, di Guillermo del Toro – 2021 (Disney Plus)

Splendida rivisitazione del film originale datato 1947, il Nightmare Alley di del Toro merita di essere tra i migliori film noir da vedere in streaming a febbraio 2023. Il protagonista si fa contenuto di una riflessione meta cinematografica sul ruolo dell’imbonitore nei confronti dello spettatore nell’arte, in questo caso circense ma da espandere a qualunque altra. Come in ogni noir che si rispetti, la percezione e gli elementi onirici offrono rielaborazioni e chiavi di lettura differenti. Nel film, ad esempio, la donna fatale potrebbe essere una ribellione femminile al genere maschile che tende a voler essere dominatore.