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Recensione – “One Piece film: Red”: il grido di una nuova epoca

Diretto da Goro Taniguchi e prodotto sempre dalla storica Toei Animation, “One Piece film: Red” è il 15° film della serie cinematografica tratta dall’omonimo manga di Eiichiro Oda. Uscito nelle sale giapponesi lo scorso 22 luglio 2022, in Italia il film è stato presentato in anteprima in occasione del Lucca Comics & Games, uscendo in questi giorni 7-8 novembre in alcune sale italiane sempre in anteprima, per poi venire rilasciato in tutto il territorio dal prossimo 1 dicembre 2022.

 

One Piece film: Red non è canonico?

 

 

Come per gli altri lungometraggi incentrati sulla ciurma di Cappello di Paglia, anche “One Piece film: Red” si discosta in un certo senso dalla cosiddetta “canonicità” della serie originale, sebbene molte informazioni – riguardo a personaggi in particolare o a determinate situazioni – vengano mostrate e raccontate durante le quasi 2 ore di visione e vengano definite dallo stesso autore “canoniche” (soprattutto facendo riferimento al capitolo 1055 del manga).

 

 

“One Piece film: Red” si discosta comunque dai precedenti lungometraggi soprattutto per il suo aspetto narrativo e di seguito si propone la recensione di One Piece film: Red, 15° capitolo della saga, il nuovo fenomeno dell’animazione mondiale del momento.

 

One Piece film – Red: un fenomeno mondiale

La serie di “One Piece” narra le avventure di Monkey D Luffy, un ragazzo divenuto di gomma in seguito ad aver accidentalmente ingerito uno degli speciali Frutti del Diavolo. Luffy riesce a radunare una propria ciurma ed esplora i mari inseguendo il sogno di diventare il Re dei Pirati.


La saga continua a macinare record su record. Nel 2022 con oltre 500 milioni di copie in circolazione, è diventato il manga più venduto al mondo; nel 2015 è entrato inoltre nel Guinness dei Primati come serie a fumetti disegnata da un singolo autore con il maggior numero di copie pubblicate. Al momento in cui si scrive, la serie ha raggiunto il suo 1065° capitolo, con “One Piece film: Red” che esce nelle sale direttamente per celebrare la longevità di una storia che ha superato i 25 anni di produzione.


Al momento, il film ha incassato oltre 18,04 miliardi di yen in Giappone, diventando così il film con il maggior incasso di One Piece in generale ed il maggior incasso del 2022 nel Sol Levante; il 6° anime con il maggior incasso di tutti i tempi in Giappone ed il 10° film giapponese con il maggior incasso a livello internazionale superando i 170mln$ nel mondo.


Un successo mondiale che ha persino spinto Netflix ha produrre una sua serie TV di prossima uscita, incentrata sulle avventure della ciurma di Cappello di Paglia, supervisionata dallo stesso autore Eiichiro Oda.


La trama di One Piece film – Red, di Goro Taniguchi

Come accennato, l’aspetto narrativo incombe nel problema della “canonicità” del cosiddetto feature-film (ovvero una mini avventura auto-conclusiva). Seguendo gli altri lungometraggi, “One Piece film: Red” si discosta infatti dalla “lore” e dalla linea temporale della serie di Oda, rappresentando un prodotto fondamentalmente a sé.

Tuttavia, per calarsi nell’ambientazione, nei personaggi e nelle varie dinamiche della visione, occorre rimanere costantemente aggiornato sulla trama cartacea. Il film sostanzialmente si ambienterebbe di fatto prima della saga di “Wa no Kuni”, sebbene soprattutto nel finale ci siano riferimenti diretti proprio a quell’arco narrativo.

 

 

Luffy e i suoi compagni si recano così sull’isola di Eligia per assistere al concerto di Uta, talentuosa cantante di fama mondiale venerata dai suoi fan. Si scopre infatti che Cappello di Paglia è stato un suo stretto amico d’infanzia e che Uta in realtà sia la figlia di uno dei Quattro Imperatori dei mari: Shanks il Rosso.

 

 

Dato il fatto che Uta venga adorata dai suoi fan, ostili nei confronti dei pirati per la questione di sicurezza sociale che influisce inevitabilmente su quella economico-politica, scoprire che la loro eroina sia stata uno dei membri della ciurma di uno dei pirati più temuti – nonché figlia del suo capitano – lascia loro interdetti. Anche i membri della ciurma sono senza parole, ma non Luffy che invece pensa solo ai bei momenti passati insieme ad Uta che però un giorno sparì improvvisamente.

 

 

Lei afferma di aver lasciato i “pirati del Rosso” per diventare una cantante di fama mondiale, ma sono molte le cose che Luffy non conosce, e presto il divertente concerto di Eligia si trasformerà in un vero e proprio incubo.

 

 

La recensione di One Piece film- Red: qualche voce stonata dal coro di Oda

Entrando nel merito del film, la trama incombe inevitabilmente nei sopracitati problemi legati alla canonicità di “One Piece film: Red”: rimane un appuntamento, quello al cinema, riservato quasi unicamente ai fan amanti della serie, per poter ritrovare sul grande schermo i propri personaggi preferiti, ed avendo ben in mente la macro e micro trama del manga per poter seguire le dinamiche tra gli stessi personaggi. Per chi invece non è avvezzo a “One Piece”, il film risulta praticamente illeggibile chiedendo uno sforzo interpretativo e relegandosi ad un semplice prodotto d’intrattenimento colorato ed avvincente.


Tuttavia, i problemi legati all’aspetto narrativo non sono solo riferiti al concetto di canonicità, dato che anche il fan potrebbe trovarsi più volte spaesato. La narrazione è particolarmente semplice e basilare, sebbene siano presenti diversi colpi di scena che, però, rendono il tutto ancora più confuso non facendo di fatto tornare diversi spunti della sceneggiatura (sostanzialmente proprio il perché Uta agisca in quel modo non torna, ovvero il fulcro dell’intero film). Oltre a non tornare, il concetto del controllo delle menti per un mondo di pace duratura rimane qualcosa di già visto più e più volte, soprattutto per gli amanti delle saghe giapponesi più longeve.


Un altro aspetto negativamente incisivo è forse uno dei suoi pregi migliori, ovvero un ritmo estremamente calzante: sebbene infatti l’intrattenimento venga in questo modo assicurato, la velocità con la quale vengono bollate determinate circostanze narrative fa sì che venga persa una fetta non indifferente di empatia nei confronti dei personaggi, lasciando da parte molte emozioni sincere dal potenziale toccante.

Ma, oltre all’aspetto narrativo, i problemi si presentano anche in quello visivo, che cerca di essere coerente con gli aggiornamenti della serie anime, ma inciampa nel provarci. La bellissima animazione in 2D viene purtroppo contaminata da un 3D CGI che stona completamente con la visione, aggiungendosi anche l’eccessiva dinamicità delle sequenze action che risultano decisamente confusionarie, a causa della stremata fluidità che fa perdere la bussola in più di qualche momento.


La recensione di One Piece film – Red: la sinfonia di un’orchestra collaudata e tirata a lucido per l’occasione

Nonostante i suoi difetti, “One Piece film: Red” rimane una gioia per gli occhi di tutti amanti della serie: una visione elettrizzante, spettacolare che sa come colpire i fan.

 

Innanzitutto, non passa in osservato il fatto che Taniguchi, assieme al sensei Oda, abbia voluto proporre un film che si sappia discostare dallo stile dei precedenti. Questi, per la maggior parte, rappresentavano di fatto un’avventura sporadica della ciurma di Cappello di Paglia contro il leggendario nemico di turno. In questo lungometraggio – sebbene un aspetto “leggendario” venga comunque mostrato e sia centrale per la narrazione – cerca di raccontare una storia più drammatica e personale, intrecciando emozioni intime, fornendo i suoi indizi canonici circa il background di diversi personaggi (mai come questa volta), senza rinunciare all’intrattenimento che in questi prodotti è sempre necessario.

 

Eccezion fatta appunto per il 3D, la visione resta comunque estremamente colorata e dinamica, divertente e piena di fluidità, con un ottimo character design dei personaggi che hanno mantenuto il doppiaggio originale. Ma, se si parla di voci, non si può non spendere qualche pregevole parola – oltre che per il doppiaggio generale di Kaori Nazuka – per quella della giovane cantante Ado che presta le sue corde vocali al personaggio di Uta. I momenti più potenti del film si rintracciano infatti nelle sequenze musicali, sia per inventiva visiva nel coreografare trama e combattimenti in stile musical, sia soprattutto per la sinfonia e l’incantevole voce della stessa Ado, capace di suscitare alti brividi tanto nelle canzoni più innocenti e delicate quanto in quelle più rabbiose e feroci.

 

Insomma un musical ricco di azione, ma anche di Easter Eggs. La “furbizia” di inserire rimandi all’opera originale più o meno direttamente, è sicuramente una mossa efficace e funzionale a rendere onore ad una trama che naviga da più di 25 anni. Determinate frasi pronunciate, specifiche tavole illustrate, speciali reunion soprattutto di padri e figli danno la Percezione di assistere a qualcosa che va oltre il semplice schermo.

Essendo un prodotto che per le sue basi ed intenzioni si rivolge quasi unicamente ai suoi fan, “One Piece film: Red” è infatti una divertente e colorata lettera ricca di cuore verso tutti i membri della flotta di Cappello di Paglia, celebrando insieme la longevità della famiglia di One Piece.

 

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