Cerca
Close this search box.

Il mio vicino Totoro: un nome diventato icona

Distribuito nelle sale giapponesi il 16 aprile 1988 mentre in quelle italiane il 18 settembre 2009, diretto e scritto da Hayao Miyazaki, prodotto dallo Studio Ghibli e la colonna sonora è composta da Joe Hisaishi. Il cast vocale è composto da: Noriko Hidaka, Chika Sakamoto, Shigesato Itoi, Sumi Shimamoto, e Tanie Kitabayashi.

L’arte popolare porta con sé enormi difficoltà e la realizzazione di un’opera che sazi il consumo popolare è un compito assai arduo, cui solo i grandi artisti sono in grado di svolgere pienamente. Pensando all’arte per l’infanzia o l’arte che rappresenta l’infanzia e il suo termine, le circostanze sono ancora più complicate: per far sì che il prodotto non perda mai la propria sostenibilità nel corso del tempo e che riesca a parlare un linguaggio comprensibile per ogni generazione, di adulti e di bambini. Ciò è possibile concretizzando i concetti con delle immagini e delle situazioni semplici ma allo stesso momento efficaci: Miyazaki sceglie di rappresentare il passaggio dall’infanzia all’adolescenza di una bambina di undici anni mediante il trasloco, cambiamento per eccellenza in cui ci si stacca dalle proprie radici, si abbandona il nido dentro il quale sono nate le prime certezze, dove ogni giorno è una scoperta, per lasciare spazio all’incognita del nuovo, ricco di fascino tanto quanto ricco di mistero. Un’ intuizione che non si rivelerà un caso isolato, il testimone infatti verrà raccolto da Kiki consegne a domicilio e La città incantata. La purezza dello sguardo dei bambini è in grado di comunicare direttamente con la natura, essa si rivolge a loro nella speranza di un futuro migliore, nel quale il rispetto e la tutela dell’ambiente torni al centro della nostra agenda recuperando un rapporto diventato ormai terribilmente conflittuale, caratterizzato da un dominatore e un dominato. Le ghiande consegnate da Totoro e l’investitura per una delle missioni più difficili che l’essere umano, già allora, da portare a termine: rendere di nuovo abitabile un pianeta ferito, forse a morte, in nome del potere e del profitto. Questa pellicola è un atto d’amore nei confronti di tutti i bambini, oltre alla classica canzone dei titoli di coda è presente un’altra facendo da apertura proprio come se fosse una sigla di un classico prodotto animato televisivo; in più una sequenza è interamente dedicata all’omaggio per Mary Poppins, la bambinaia per eccellenza

Il successo popolare di Totoro può tranquillamente definirsi più unico che raro: un personaggio in grado di far breccia nei cuori degli spettatori esclusivamente per il proprio design, dato che non comunica mediante la parola ma solamente con la sua fisicità e le sue espressioni facciali. Affermatosi così tanto prepotentemente da diventare mascotte dello stesso studio, diventando esso stesso il logo ufficiale, comparendo come “easter egg” nei film successivi, omaggiato anche in pellicole o prodotti animati di stampo occidentale: ci ricordiamo tutti, infatti, che Totoro fa parte della schiera di pupazzi presenti nella camera di Bonnie in Toy Story 3 – La grande fuga. Una popolarità in grado di varcare i confini dell’audiovisivo: egli è diventato l’icona di un’intera nazione, l’incarnazione di una cultura, tanto che nel 1994 l’astronomo Takao Kobayashi identificò un asteroide dandogli il suo nome come onorificenza, sedendosi così di fianco a personaggi altrettanto leggendari quali: Topolino, Paddington e Pinocchio. Mettendo insieme tutti gli elementi arriviamo alla logica conclusione che il personaggio stesso sia riuscito ad acquisire lo status di capolavoro del cinema popolare, di conseguenza l’opera di cui fa parte ha il diritto di essere considerata allo stesso modo.

Voto:
5/5
Andrea Barone
4.5/5
Andrea Boggione
4.5/5
Christian D'Avanzo
4.5/5
Carlo Iarossi
0/5
Paolo Innocenti
0/5
Carmine Marzano
3/5
Alessio Minorenti
4.5/5
Paola Perri
3.5/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

PRO