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Recensione – The Tragedy of Macbeth: la prima opera da solista di Joel Coen

Joel Coen con la sua prima opera da solista realizza un nuovo adattamento del “Macbeth”, la nota opera di William Shakespeare.
Macbeth di Joel Coen

Nell’oramai lontano Marzo 2019 venne annunciato per la prima volta il progetto di una nuova trasposizione cinematografica di una tra le più note opere di William Shakespeare, il “Macbeth”. Un titolo non indifferente viste le diverse rivisitazioni che ha avuto la tragedia sul grande schermo negli anni: dal primo e meraviglioso omonimo adattamento di Orson Welles, passando per quelli di Akira Kurosawa ed intitolato “Trono di Sangue” oppure le versioni di Roman Polanski e Bela Tarr. Nella speranza di dimenticare, invece, il passo falso di una delle edizioni più recenti, quella del 2015 diretta da Justin Kurzel con protagonisti Marion Cotillard e Michael Fassbender, questa volta il progetto passa per le mani di Joel Coen, alla prima avventura da solista e per la prima volta al lavoro senza il fratello Ethan.

Questo lo si può notare fin dalla prima inquadratura: non si tratta di un film che prosegue il lavoro del mitico duo costruito, secondo il modello e lo stile che li ha resi dei veri autori tra i più riconoscibili. Questo sarebbe stato un errore perché avrebbe reso meno coinvolgente e credibile il significato dell’opera. Il solitario Joel scrive e dirige un adattamento che si concentra sulla dicotomia caos e razionalità. Un processo, o meglio, un percorso che segue il protagonista fin da quando fa il primo passo in scena. Personaggio per l’occasione interpretato da un superlativo Denzel Washington che, meritatamente, sente già il profumo di un’ennesima nomination agli Oscar, la decima per l’esattezza. 

La trama di The Tragedy of Macbeth di Joel Coen

La storia del “Macbeth” è tra le più conosciute e tra le più studiate anche nell’ambiente scolastico: si tratta di una delle tragedie shakespeariane che ha riscosso maggior successo, ambientata nella Scozia d’inizio Basso Medioevo che racconta la storia di un nobile scozzese, valoroso generale al servizio di re Duncan (Brendan Gleeson), il quale assieme al suo fidato amico Banquo (Bertie Carvel), un altro generale sempre al servizio del re, sconfigge le forze congiunte di Norvegia e Irlanda. Lungo il suo viaggio di ritorno verso il suo castello incontra, però, tre Streghe (tutte interpretate da una meravigliosa quanto sorprendente Kathryn Hunter), le quali profetizzano al protagonista che raggiungerà ben presto il titolo di Barone di Cawdor e successivamente di re, ma che i figli di Banquo regneranno in futuro dopo di lui. Una profezia che porta il protagonista, con l’aiuto della moglie Lady Macbeth (Frances McDormand), alla decisione di assassinare il re e commissionare l’omicidio dell’amico fidato e dei suoi figli. 

Macbeth di Joel Coen

La recensione di “The Tragedy of Macbeth” (2021)

The Tragedy of Macbeth” è un titolo ambizioso prodotto dalla A24 che, anche questa volta, non si smentisce puntando sull’ennesimo progetto vincente. Sfortunatamente in Italia non ha trovato una distribuzione sul grande schermo, al contrario degli Stati Uniti dove è stato proiettato e distribuito a partire dal 25 dicembre 2021, ma è disponibile dal 14 gennaio 2022 sulla piattaforma streaming AppleTV+. Un vero peccato perché, nonostante sia considerato un titolo non di punta e che probabilmente avrebbe attirato poco pubblico, una visione in sala ne avrebbe giovato ancor di più vista la potenza visiva e narrativa che traspare da ogni singolo frame della pellicola. Realizzato con un bianco e nero spettacolare che riesce a restituire all’occhio dello spettatore una profondità incredibile, grazie sopratutto ad una fotografia realizzata dal grande Bruno Delbonnel composta da tagli di luce e che gioca attraverso il montaggio sui vari cambi di scena e location.

Queste ultime, realizzate dallo scenografo Stefan Dechant, sono anch’esse curate nei minimi dettagli e vanno a contrappone l’idea delle tradizionali brughiere scozzesi ad un mondo più onirico che restituisce al pubblico una visione dall’impostazione teatrale e quasi slegata dalla realtà, anche se nemmeno per un istante sembra essere girato all’interno di un teatro di posa, come invece è stato. Anche la colonna sonora composta da Carter Burwell, storico collaboratore dei fratelli Coen, risulta fondamentale perché restituisce spesso quel tono di costante minaccia che aleggia lungo tutta la narrazione. I preponderanti tocchi di violino ne sono la prova e dallo stesso autore vengono descritti come “volare al di fuori dalle tenebre e dall’oscurità”.

Inoltre Joel Coen si dimostra eccezionale, oltre che alla scrittura e in cabina di regia, nella composizione di un cast multietnico capace di spaziare tra grandi nomi e piacevoli sorprese, tra cui troviamo: i già citati Brendan Gleeson e la strepitosa coppia di protagonisti Denzel Washington e Frances McDormand, ma anche le ottime prove da parte di Harry Melling (Malcolm, figlio ed erede di re Duncan), Corey Hawkins e Moses Ingram che interpretano rispettivamente Macduff e Lady Macduff, senza dimenticare Alex Hassell, Stephen Root e Ralph Ineson

Macbeth di Joel Coen

La prima opera da solista di Joel Coen

The Tragedy of Macbeth”, o semplicemente “Macbeth”, è l’ennesimo adattamento dell’omonima tragedia di William Shakespeare che si può considerare tra i più riusciti, accompagnato dalle altrettanto eccezionali trasposizioni già citate in precedenze di Welles, Polanski e Kurosawa. Questa nuova versione scritta e diretta da Joel Coen pone la sua attenzione sulla storia, sui personaggi e sul continuo confronto tra raziocinio e pazzia. L’autore utilizza l’archetipo della continua ricerca e brama di potere attraverso un folgorante lavoro dietro la macchina da presa muovendosi tra essenziale ed estetica. Un film realizzato con un 4:3 che ricorda fin da subito l’espressionismo tedesco, concentrando l’attenzione sul volto dei protagonisti. Insomma un’opera immensa che nonostante la sua complessità, l’utilizzo assiduo di monologhi taglienti, una tecnica sopraffina da ogni punto di vista regala al pubblico una vera e propria esperienza cinematografica, nonostante l’arrivo in Italia unicamente sul servizio streaming AppleTv+.

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