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Peninsula: Continua la saga zombie di Yeon Sang-ho

Il regista coreano Yeon Sang-ho, dopo quel piccolo gioiello dell’Horror asiatico che è stato Train to Busan e dopo il suo prequel animato rilasciato praticamente in contemporanea, torna ad aggiungere un tassello alla sua saga con Peninsula, uscito in madrepatria nel 2020 e recentemente da noi in prima visione su RAI4 e su RAIPLAY.

Un film profondamente diverso dal suo predecessore, che nel 2016 non era certo passato inosservato dando nuova linfa e nuova vitalità allo zombie-movie, rivisitandolo ed adattandolo a dinamiche e tematiche tanto care al cinema coreano. Qui ci si avvicina molto di più all’action americano mantenendo forse la sua orientalità solo nella scrittura schizzata e sopra le righe di alcuni personaggi. Ed a proposito di Action e Zombie Movie americano è proprio nella premessa del film che vi è una a dir poco impressionante somiglianza con una certa pellicola che ha fatto non poco parlar di se di recente, ma che, dati alla mano, è stata girata praticamente in contemporanea, fugando ogni dubbio da eventuali plagi.

Abbiamo una grande città che in seguito ad una epidemia zombie viene isolata dal resto del mondo. Abbiamo un Ex Militare, che ha contribuito ad evacuarla, con dei lutti alle spalle, che viene reclutato da un misterioso e ricco individuo per recuperare una grossa somma da quella città. Abbiamo un manipolo di esperti estrattori inviati in segreto oltre le barricate per svolgere questa missione. In pratica abbiamo Army of the dead

I primi 15 minuti di Peninsula sembrano la copia carbone del film di Snyder (anche nella fotografia), poi la pellicola prende una strada tutta sua tra funambolici inseguimenti d’auto e scontri tra bande di sopravvissuti. Il nemico non sono più i morti viventi che diventano quasi un arredo di scenografia ma, seguendo atmosfere molto più alla The Walking Dead, l’uomo e ciò che può fare quando crolla ogni sua sovrastruttura. I tanta americanità non mancano però elementi smaccatamente orientali, personaggi degni di un anime e quella narrazione costantemente in bilico, ma perfettamente bilanciata, tra serietà e surrealismo, a tal punto che persino una ragazzina che guida un suv come neanche il miglior pilota di rally ci può sembrare strano.

Grande plauso alla regia di Yeon Sang-ho che riconferma tutto il suo talento sia nel gestire l’azione, sia i (pochi) momenti più intimi, cosi come alla scenografia e al trucco. Più di un punto in meno invece va agli Effetti Speciali e soprattutto alla scelta di mettere su schermo tutte le corse d’auto in full CGI. Scelta che non paga soprattutto nel finale, palesemente ispirato da Mad Max: Fury Road ma che senza gli incredibili stunt del capolavoro di Miller non sembra altro che una brutta cut scene di un videogioco per PS3. 

Peninsula non sarà certo all’altezza del suo predecessore ma resta comunque un rispettabile zombie-movie per passare due piacevoli ore di puro intrattenimento con tutto il frenetico dinamismo a cui il cinema orientale ci ha abituato. Un film capace di soddisfare anche il palato dei non amanti del genere.

Colgo inoltre l’occasione per consigliare, a chi non lo avesse ancora visto, Train To Busan da noi disponibile in una bellissima edizione Blu Ray della Midnight Factory, sperando che anche il suo successore possa avere, in futuro, la sua.

  • Carlo Iarossi