Articolo pubblicato il 19 Maggio 2025 da Arianna Casaburi
Distribuita il 15 maggio 2025 sulla piattaforma di streaming, la prima serie animata antologica firmata Netflix Love, Death & Robots 4 giunge al suo quarto volume composto da 10 episodi totali in cui si continua a perseguire l’intento di portare sul piccolo schermo tematiche dalla grande attualità per il futuro che l’uomo dovrà intrattenere con il mondo in continua evoluzione tecnologica e non solo, tra atmosfere postapocalittiche e distopiche. In ogni suo volume dalla quale si ritrova composta, la serie animata Love, Death & Robots si conferma un prodotto alquanto caratterizzato da una spiccata originalità, non solo per gli argomenti trattati, ma anche per il come si decide di rappresentarli per cui talvolta risulta necessario offrire una guida per una corretta comprensione degli episodi. Segue la spiegazione degli episodi di Love, Death & Robots 4, il quarto volume della serie animata antologica targata Netflix.
Can’t Stop: la spiegazione del primo episodio di Love, Death & Robots 4
Il quarto volume della serie animata Netflix Love, Death & Robots 4 inizia con l’episodio esplosivo Can’t Stop, in cui viene rappresentato un concerto live del 2003 allo Slane Castle in Irlanda del gruppo musicale americano Red Hot Chili Peppers. Con un’innegabile qualità tecnica e narrativa, in cui lo spettatore si ritrova letteralmente catapultato all’interno del concerto assumendo i punti di vista sia dei fan presenti nella folla del pubblico, che quello degli stessi componenti della band, l’episodio costruisce un’atmosfera di forte adrenalina ed euforia per l’esperienza immersiva offerta. Tuttavia, se in un primo momento appare puramente una rappresentazione animata di un qualsiasi concerto, lentamente si svela il grande elemento invisibile e silenzioso dell’episodio. A circa metà dell’episodio di Can’t Stop i riflettori, che si muovono e fendono l’aria del concerto, rivelano in controluce che le persone del pubblico e gli stessi componenti dei Red Hot Chili Peppers non sono altro in realtà che dei meri burattini sorretti e mossi da dei lunghissimi fili trasparenti. In questo modo, l’esperienza del concerto come presentato a inizio episodio che dovrebbe essere un’occasione di ritrovo e condivisione di emozioni, assume la connotazione negativa di momento di comportamenti sistematici e da automi, come da burattini, in cui ci si limita a fare foto o video perdendosi l’attimo e il ricordo che ne potrebbe derivare.

Mini incontri ravvicinati del terzo tipo: la spiegazione del secondo episodio di Love, Death & Robots 4
Dagli stessi creatori dell’episodio La notte dei mini morti (3×04), anche in Mini incontri ravvicinati del terzo tipo si ripropone lo stesso stile grafico in cui la storia narrata è come vista attraverso un microscopio per la ridotta dimensione dei suoi personaggi, così come lascia intendere il “mini” del titolo. Nel secondo episodio di Love, Death & Robots 4 si rappresenta un’invasione aliena in miniatura tramite l’utilizzo della tecnica fotografica della tilt-shift, in cui si simula la profondità di campo di una macchina fotografica. Tuttavia, nonostante la venuta in pace delle creature aliene, gli umani non si rivelano disposti ad accoglierli alle loro condizioni così gli extraterrestri cercano di vendicarsi contro il genere umano, sterminando quest’ultimo e insediandosi dunque come i nuovi abitanti del pianeta Terra.
Spider Rose: la spiegazione del terzo episodio di Love, Death & Robots 4
Forse il più profondo ed emozionante, il terzo episodio di Love, Death & Robots 4, Spider Rose, racconta la storia di una giovane donna semi robot che vive in una lontana galassia e lavora all’interno di una miniera di asteroidi, intenta non solo ad affrontare il lutto per la perdita di suo marito, ma anche a cercare vendetta verso coloro che ne hanno causato la morte per degli esperimenti di modificazione genetica. La vita solitaria e in completo isolamento della donna viene letteralmente rallegrata dall’arrivo di una creatura che le viene donata per affiancarla nel lavoro. Ben presto, la donna – che dopo la morte del marito decide di cambiare il suo nome in Spider Rose – scopre che la creatura ha il potere di assumere le somiglianze emotive di chiunque per cui si accorge che sta lentamente compiendo la sua metamorfosi per diventare una sorta di feticcio positivo del marito scomparso. Spider Rose si presenta dunque come una magnifica analisi esistenziale e riflessione sul lutto e sulla perdita di una persona amata.

Bestioni dell’isolato 400: la spiegazione del quarto episodio di Love, Death & Robots 4
Dallo stesso creatore di Zima Blue e Ghiaccio, il quarto episodio di Love, Death & Robots 4 dal titolo Bestioni dell’isolato 400 adatta nella contemporaneità un modo appartenente in realtà alla lontana mitologia. I protagonisti sono infatti degli ipotetici dèi o titani di discendenza però dai samurai che abitano in uno scenario urbano post apocalittico devastato e desertico. Quando sopraggiungono dei nemici appartenenti a una diversa fazione e che risiedono in un isolato differente dal loro, questi giganti samurai devono unirsi nuovamente come un tempo per proteggere il loro territorio e per la lotta alla sopravvivenza. Come ogni storia partorita dalla mente del regista Robert Valley, anche Bestioni dell’isolato 400 porta con sé un messaggio morale di grande profondità che fa riflettere sull’importanza dell’unione superando conflitti e vecchie amarezze per poter andare avanti.
L’altra cosa grande: la spiegazione del quinto episodio di Love, Death & Robots 4
Siamo abituati ad assistere a un cinismo dilagante durante la visione di Love, Death & Robots, ma non era mai successo che venisse trasmesso attraverso il punto di vista e la voce di un gatto. Il narratore felino dal nome Sanchez del quinto episodio dal titolo L’altra cosa grande gioca infatti sul luogo comune che i gatti nella loro natura sorniona, in realtà nascondono una deterrenza nei confronti dei loro padroni e si accontentano di vivere con loro solo come passatempo per escogitare nel mentre la conquista del mondo. Sembra andare tutto liscio durante la quotidianità del gatto nella casa in cui vive insieme ai suoi padroni rappresentati come due totali idioti quando subentra un robot domestico che assolve alle funzioni delle mansioni richieste. Ecco dunque che oltre alle “due cose grandi” costituite dai padroni ne arriva una terza, il robot con il quale Sanchez si allea per conquistare il mondo rivelando infine il suo soprannome “misterioso” del tutto comico di “tarzanello”.

Golgota: la spiegazione del sesto episodio di Love, Death & Robots 4
Già dal suo titolo, Golgota, il sesto episodio di Love, Death & Robots 4 creato dallo stesso ideatore dell’intera serie antologica Tim Miller in cui il live action si commistiona al CGI, suggerisce la sua portata religiosa estremizzata però verso una critica provocatoria dalle sfumature fantascientifiche. In Golgota infatti un prete accoglie sulla Terra un visitatore alieno convinto che il messia salvatore si sia ora reincarnato in un delfino che vive nelle loro acque. Se per un attimo sembra che tutto stia filando liscio, per colpa dell’ennesima avidità e cupidigia degli esseri umani, l’accordo tra l’alieno e il prete salta portando a delle conseguenze catastrofiche. L’alieno infatti prende in mano la situazione vedendo che non c’è purtroppo margine di compromesso e decide così di sterminare l’intera umanità.
Il grido del tirannosauro: la spiegazione del settimo episodio di Love, Death & Robots 4
Nel settimo episodio di Love, Death & Robots 4 dal titolo Il grido del tirannosauro nuovamente il regista nonché ideatore della serie Tim Miller costruisce un’allegoria del mondo in cui viviamo, trasponendolo utopicamente in una stazione orbitale del pianeta Giove in cui la società è divisa tra un gruppo di persone che appartengono a una classe sociale alta ed elitaria che si divertono a mettere a rischio la vita di guerrieri che devono cavalcare dinosauri, in una sorta di panem et circensi distopico. Una di queste guerriere, però, ha un obiettivo ben chiaro in mente di voler mettere fine allo spargimento di sangue per il puro divertimento dell’élite, ribaltando il gioco delle parti grazie all’aiuto di un tirannosauro che la affianca per ucciderli tutti.

Così Zeke ha scoperto la religione: la spiegazione dell’ottavo episodio di Love, Death & Robots 4
Quella di Zeke ha scoperto la religione è una sorta di rilettura in chiave postmoderna e sci-fi degli eventi storici tragici legati al nazismo e alla Seconda Guerra Mondiale. Nell’ottavo episodio di Love, Death & Robots 4 il protagonista Zeke è un pilota del B-17 Flying Fortress Liberty Belle incaricato con una missione non poco delicata: recarsi nella Francia sotto occupazione nazista per bombardare una chiesa ed evitare che venga risvegliata una forza malefica di antica origine. Al di là del finale in cui il protagonista, come sottolineato del titolo dell’episodio, scopre la religione come arma di combattimento per mettere a tacere le forze del male, Zeke ha scoperto la religione costruisce la sua semantica grazie all’associazione di tutto l’immaginario legato al nazismo a quello invece di Satana, ossia il Male per eccellenza, uniti qui come unico nemico da sconfiggere per proteggere l’incolumità del mondo.
Il complotto dei dispositivi intelligenti: la spiegazione del nono episodio di Love, Death & Robots 4
Il complotto dei dispositivi intelligenti – nella versione originale dal titolo più provocatorio Smart Appliances, Stupid Owners (dispositivi intelligenti, proprietari stupidi) – riprende la tematica del rapporto tra uomo e robot, in questo caso delle intelligenze artificiali che lo assistono nella quotidianità, passando da elettrodomestici semplici e usuali a quelli più sofisticati di cui ancora non ne conosciamo l’esistenza. L’originalità del nono episodio di Love, Death & Robots 4 risiede proprio nel fatto che i dispositivi sono animati e sono loro stessi a prendere parola per denunciare la stupidità senza fine dei loro proprietari che si limitano a usarli nel modo più scorretto possibile.

Poiché può strisciare: la spiegazione del decimo episodio di Love, Death & Robots 4
Sicuramente tra gli episodi più particolari visivamente per lo stile grafico che mantiene la tratteggiatura da disegno con ombre e chiaroscuri, Poiché può strisciare è il decimo nonché ultimo episodio di Love, Death & Robots 4. Come solito per i precedenti volumi, l’episodio conclusivo si conferma sempre fra i migliori se non il migliore del volume stesso, come se si volesse appunto concludere in bellezza. Tre sono i protagonisti di Poiché può strisciare: un poeta rinchiuso in un manicomio nella Londra del XVIII secolo che deve comporre la poesia perfetta che racchiuda il senso della vita in modo da poter sconfiggere una volta per tutte Satana – che vuole invece che lui scriva una poesia che distrugga invece il mondo – grazie all’aiuto di un gatto. Il gatto sarà quindi la creatura che riuscirà a sconfiggere il diavolo proprio perché, come segnalato dal titolo, “può strisciare”, sgattaiolare letteralmente e sfuggire alle grinfie. La storia sembra inoltre prendere ispirazione dal romanzo Il maestro e Margherita di Michail Bulgakov, in cui sono presenti sia un uomo internato che di notte ha le visioni e impazzisce, sia un gatto dal nome Behemoth che si trasforma e può assumere anche dimensioni gigantesche così come vediamo quello di Poiché può strisciare.