Articolo pubblicato il 8 Maggio 2025 da Giovanni Urgnani
Presentato in anteprima mondiale fuori concorso all’ottantunesima edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi l’11 aprile 2025 mentre in quelle italiane a partire dal 15 maggio dello stesso anno, grazie al contributo di Nexo Digital. Prodotto da Mercury Studios, in collaborazione con Brad Pitt e Plan B Entertainment; Kevin Macdonald (The Mauritanian) è stato ingaggiato dietro la macchina da presa, affiancato da Sam Rice-Edwards. Ma qual è il risultato di One to One – John & Yoko? Di seguito la recensione e la trama ufficiale del documentario.
La trama di One to One – John & Yoko, il film di Kevin Macdonald
La pellicola è stata presentata al Sundance Film Festival 2025, nella sezione Spotlight ed attualmente ha registrato l’89% di recensioni positive sul noto aggregatore Rotten Tomatoes. Ma di cosa parla quindi One to One – John & Yoko? Di seguito la trama ufficiale del documentario diretto dalla coppia di registi formata da Kevin Macdonald e Sam Rice-Edwards:
“La vita di John Lennon e Yoko Ono durante la permanenza nel Greenwich Village a New York tra il 1971 e il 1973, ricostruita attraverso immagini di repertorio, registrazioni di conversazioni telefoniche e un montaggio di filmati carpiti dalle trasmissioni tv dell’epoca.”

La recensione di One to One – John & Yoko, presentato al Festival di Venezia 2024
Circa cinquant’anni fa, John Lennon e sua moglie Yoko Ono si sono fatti portavoce di una società che senza paura scendeva nelle piazze per chiedere un mondo di pace, un mondo costruito sull’uguaglianza e sulla libertà e una classe dirigente solida e trasparente. Questo è ciò che vuole mostrare il documentario diretto da Kevin Macdonald, potente soprattutto per la sua triste capacità di essere estremamente attuale, tanto da sembrare il racconto di eventi successi negli scorsi mesi visto quanto non sia sostanzialmente cambiato nulla. Sensazione dovuta al fatto che ancora nel 2025 le voci della gente gridano le medesime richieste, le medesime recriminazioni, in un presente inesorabilmente costretto a convivere con il terrore di una guerra globale dalle potenzialità distruttive senza precedenti.
La vera differenza coi tempi odierni la si trova nella mancanza di una leadership culturale degna di tale nome, in grado di raccogliere l’eredità della coppia sopracitata o di altre figure contemporanee; la musica, come il resto delle arti, non è più stata considerata come riferimento per cementare un’ideologia alternativa, la società del terzo millennio infatti, vive in una specie di appiattimento generale, in cui c’è spazio solamente per l’intrattenimento e l’industria, facendo dunque presagire un senso di apparente sconfitta di quegli ideali racchiusi in quei testi poetici, tenuti vivi di generazione in generazione.
La struttura della pellicola dialoga con forse il medium più potente della storia dell’umanità: la televisione; tenendo come riferimento principale le immagini di repertorio del concerto, di cui il prodotto in questione prende il titolo, i macro temi affrontati dai protagonisti (Vietnam, Nixon e diritti civili) sono messi a specchio coi “bombardamenti” commerciali fruiti dal pubblico dell’epoca e dal tipo di programmi proposti, in modo da plasmare la massa verso il consumismo esasperato, distratta di conseguenza dai problemi reali. Le scelte stilistiche da premiare sono principalmente due: gli stacchi di montaggio facsimile al cambio di canale di una volta e la trascrizione simultanea dei dialoghi telefonici avuti da John e Yoko Ono assieme a diversi personaggi; quest’ultima si rivela un’opzione visiva molto creativa, così allo stesso modo si azzecca anche la scelta delle telefonate messe in scena, alcune fonte di siparietti divertenti e simpatici, altri invece più seri e inquietanti.
One to One si rivela un prodotto audiovisivo adatto a parlare a (quasi) qualsiasi fascia d’età di spettatori, varcando il confine generazionale nonostante al centro vi sia il racconto di due icone del passato, magari dimenticate o comunque scemate nel loro effetto evocativo, perché gli argomenti rimangono di attualità, in più è un’ottima occasione per i più giovani di conoscere la fase successiva della vita e della carriera del cantautore britannico fuori dal contesto dei Beatles, una cornice il cui contenuto è la fotografia amara dell’America di ieri, dove purtroppo si riconosce facilmente quella di oggi.