Articolo pubblicato il 24 Novembre 2023 da Bruno Santini
SCHEDA DEL FILM
Titolo del film: Casanova Operapop – Il film
Genere: musical
Anno: 2023
Durata: 125 minuti
Regia: Riccardo Guernieri
Sceneggiatura: Red Canzian
Cast: Gian Marco Schiaretti, Angelica Cinquantini, Gipeto, Manuela Zanier, Jacopo Sarno, Paolo Barillari, Roberto Colombo, Chiara Famiglietti, Rosita Denti, Francesca Innocenti, Gianluca Cavagna
Montaggio: Riccardo Guernieri
Colonna Sonora: Red Canzian
Paese di produzione: Italia
Distribuito nelle sale cinematografiche come film evento nei giorni 27-28-29 novembre 2023, tratto dal romanzo di Matteo Strukul Giacomo Casanova – La sonata dei cuori infranti. L’operazione è realizzata al fine di fruire lo spettacolo al cinema per chiunque non potesse recarsi nei teatri. Ideato, scritto e musicato da Red Canzian, con protagonisti principali: Gian Marco Schiaretti, Angelica Cinquantini, Jacopo Sarno e Gipeto. Qui sotto la trama ufficiale del musical diretto da Riccardo Guernieri.
La trama di Casanova Operapop – Il film, diretto da Riccardo Guernieri
Di seguito la trama ufficiale di Casanova Operapop – Il film, diretto da Riccardo Guernieri:
“Ambientato nella Venezia del 1755, racconta di come Giacomo Casanova, da poco rientrato dall’esilio trascorso a Vienna, si accinga a fare strage di cuori; infatti, il suo savoir-faire e il suo carisma portano subito scompiglio nella città. Intanto il Doge Francesco Loredan è gravemente malato e, date le sue pessime condizioni di salute, l’Inquisitore sta tramando per ottenere la successione del Dogado. Mentre si trova alla Cantina do Mori, il Principe dei Seduttori si imbatte in una sua vecchia fiamma, Gretchen, che lo accompagna al palazzo della Contessa Margarethe von Steinberg, dove lei offre i suoi servizi come cameriera. Una volta giunto qui, Casanova fa la conoscenza della gran dame, che scommette con lui: dovrà sedurre Francesca Erizzo, la giovane figlia di uno dei maggiorenti della città; se Casanova riuscirà nell’impresa, Margarethe si concederà a lui per una notte. Estremamente convinto delle sue doti seduttive e del suo fascino, Casanova accetta, ignaro che il vero scopo della Contessa sia metterlo nei guai. Ha inizio così la sua avventura, nella quale il seduttore dovrà barcamenarsi tra intrighi politici, tradimenti e inganni.”

La recensione di Casanova Operapop – Il film, con Angelica Cinquantini e Jacopo Sarno
Durante la stagione teatrale 2022/2023, il musical scritto e musicato da Red Canzian è diventato uno dei più grandi successi, superando la soglia dei centomila spettatori, per un totale di ottantotto repliche nei più importanti teatrali di tutta Italia. La decisone di distribuirlo nelle sale cinematografiche nasce dall’esigenza di estendere la possibilità di fruizione soprattutto a quelle regioni rimaste escluse dalla tournée nazionale, in particolare nel Meridione, così da allargare il bacino d’utenza. In una situazione di questo tipo, il giudizio finale può essere diviso in due ramificazioni principali: la valutazione sul prodotto e la sua qualità artistica; la valutazione sull’operazione commerciale che ha portato questa rielaborazione del personaggio di Giacomo Casanova, da vedere anche su grande schermo. Nel primo caso si prende atto di un tentativo di raccontare una storia, e di metterla in scena, in modo da piacere a tutti, cercando di accontentare ed intrattenere una fascia di pubblico più ampia possibile. La struttura narrativa è davvero semplice, l’intreccio è alquanto lineare, comprensibile per grandi e piccini, senza perdere troppo tempo a caratterizzare tridimensionalmente i personaggi, poiché l’intento principale è ovviamente stupire ed attrarre con le canzoni e le coreografie. Da questo punto di vista c’è da essere soddisfatti, va riconosciuto il grande lavoro di costumi, di performance canore e di ballo, nettamente più riuscite rispetto a quelle recitative. In più si cerca di variare il tono generale, servendosi di precisi personaggi per aggiungere una componente comica, tentando di mischiare suspence e divertimento. Le canzoni cercano un equilibrio tra tradizione e modernità, attingendo, come prevedibile, anche al repertorio dei Pooh, sempre per lo stesso motivo di accontentare tutti i tipi di timpani.
Passando invece sul tema dell’“adattamento” cinematografico, purtroppo non si riesce a definire pienamente riuscita la resa generale: principalmente nella prima parte, le coreografie non sono del tutto valorizzate, a causa di un eccessivo montaggio, un susseguirsi di stacchi che distraggono dall’esperienza immersiva; i tagli delle pause, anche minime, non permettono il giusto respiro per metabolizzare la quantità massiccia di numeri musicali, concentrati in poco più di due ore, rischiando di provocare pesantezza. Saltano all’occhio anche un paio di errori di grammatica dal punto di vista registico: due situazioni precise dimostrano come il passaggio da un medium all’altro comporti una certa diversità di regole; l’utilizzo del piano ravvicinato diventa controproducente, come ad esempio l’inquadratura sulla schiena nuda del protagonista che palesa il filo del microfono, durante una scena di passione, oppure nella sequenza dello strangolamento, in cui è palese come il rosario non sia affatto tirato, risultando visibilmente molle. A teatro nulla di strano, data la distanza tra palcoscenico e tribune, con giochi di luce e buoi in grado di fare atmosfera ed offuscare i dettagli, ma con la prospettiva che muta sarebbe stato necessario portare soluzioni diverse.