Recensione – Predator, il cult di John McTiernan

Articolo pubblicato il 17 Aprile 2023 da Bruno Santini

La genesi di uno dei mostri alieni più iconici degli anni 80 passa attraverso le mani di John McTiernan, qui al suo secondo lavoro da regista.  Un action movie dalle sfumature fantahorror con Arnold Schwarzenegger protagonista assoluto.  Ecco la recensione di Predator, secondo film di John McTiernan del 1987.

La trama di Predator

Una squadra speciale di salvataggio agli ordini del maggiore Alan “Dutch” Schaefer (Arnold Schwarzenegger) viene ingaggiata dall’agente speciale della CIA Dillon (Carl Weathers) per una missione di recupero nella giungla dell’America Centrale. 


L’incarico prevede il raggiungimento di un sito presidiato da un gruppo di ribelli ben armato e il salvataggio di un ministro e di alcuni suoi collaboratori: il compito della squadra del maggiore è quella di portare in salvo gli ostaggi prima che i guerriglieri ribelli passino il confine, scatenando così un incidente diplomatico.
Quello che Dutch e i suoi uomini non sanno è che sulle loro tracce c’è un pericolosissimo Yautja, un cacciatore alieno tecnologicamente avanzato arrivato sulla Terra per fare incetta di trofei.

La recensione di Predator

Non ci ha messo molto John McTiernan per prendere le misure (dopo il buon esordio nel 1986 con Nomads) e far capire al mondo che il cinema d’intrattenimento, specialmente quello di stampo muscolare tanto caro al decennio 80, si poteva tranquillamente rivoluzionare con pochi, piccoli accorgimenti.  Il machismo e i muscoli in bella vista hanno da sempre caratterizzato la carriera di Arnold Schwarzenegger, il sette volte Mister Olympia fin dai tempi di Conan Il Barbaro (1982) ha messo in mostra il suo fisico statuario al servizio di personaggi monolitici e monoespressivi, figli di un genere che lui stesso ha contribuito a forgiare insieme all’amato-odiato amico di sempre Sylvester Stallone. 


Eppure in Predator, opera seconda di McTiernan, tutto questo viene ribaltato e rivoluzionato. Il regista newyorkese, complice anche il caldo soffocante ed afoso della foresta centroamericana, mette sotto torchio il nutrito cast di bellimbusti capitanato dalla Quercia Austriaca, in una pellicola ibrida dal valore poledrico: Predator, di fatto, ha l’animo del film di guerra ma è soprattutto fantascienza allo stato puro con dei tratti horror che spingono sul pedale del gore in maniera prepotente (la scena dei corpi scuoiati ne è l’esempio).  Grazie alla sapiente penna dei fratelli Jim e John Thomas alla sceneggiatura, McTiernan porta in scena una vera e propria danza della morte, una giostra spietata fatta di sangue e altissima tensione in quello che solo all’apparenza sembrerebbe il classico action muscolare anni 80, ma che in realtà si trasforma ben presto in una vera e propria caccia all’uomo.

 

Da questo punto di vista, l’interpretazione del buon Schwarzy è sicuramente di buon livello. Arnold ce la mette tutta ad essere credibile nei panni del leader di una squadra apparentemente invincibile, una sorta di forza inarrestabile che va contro, però, ad un oggetto inamovibile.  Il cacciatore Yautja, più comunemente chiamato Predator dai fans, è un essere letale, invisibile e tecnologicamente avanzato oltre che essere un formidabile combattente corpo a corpo dalla mole mastodontica.  La creatura, sapientemente modellata dalle mani dell’esperto Stan Winston, ben si amalgama con la foresta che fa da sfondo alle vicende del film, la location infatti è quasi un’antagonista essa stessa: intricata, piena di insidie e maledettamente fitta, il terreno di caccia ideale per un alieno che fa della mimetizzazione la sua arma vincente.   La mattanza messa in atto dall’extraterrestre, a tal proposito, non risulta ne banale ne scontata.

 

McTiernan ci tiene particolarmente alla suspance e al climax, grazie ad un sapiente utilizzo di luci ed ombre riesce a caratterizzare la figura del Predator in maniera efficace: il regista ci mostra la creatura inizialmente col contagocce, facendo crescere nello spettatore una tipica tensione Hitchcockiana prendendo anche spunto da Ridley Scott che faceva la stessa identica cosa in Alien. Inoltre l’utilizzo della tecnologia da parte dello Yautja ben si contrappone all’istinto di sopravvivenza del team di Schwarzenegger, colpevole solamente di trovarsi nel posto giusto (per via della loro missione iniziale) ma al momento sbagliato. Se a questo si aggiunge la splendida colonna sonora di Alan Silvestri, sempre tesa ed equilibrata nei momenti topici della pellicola, otteniamo una miscela devastante: Predator è un capo d’opera, un film che bonariamente prende in giro lo spettatore mettendogli davanti al piatto una portata dall’aspetto convenzionale ma dal gusto esplosivo.

Dove vedere Predator in streaming

“El Diablo cazador de hombres”, così viene ribattezzato l’iconico alieno durante le vicende della pellicola,
La seconda opera di John McTiernan è esattamente come la creatura che porta il nome del film: scaltra, intelligente, mai scontata, risolutiva e brutale.  Una sfida di forza tanto per Schwarzenegger quanto per il nutrito cast di caratteristi che gli fa da spalla, da Carl “Apollo Creed” Weathers fino a Bill Duke (Commando), Shane Black (regista di Iron Man 3, The Predator e sceneggiatore di Arma Letale), Jesse “The Body Ventura (ex stella del wrestling) e via dicendo.

 

Piccola curiosità, nel cast doveva esserci anche un giovane Jean-Claude Van Damme nel ruolo dell’alieno ma l’attore belga si rifiutò di girare con l’ingombrante tuta preliminare e fu licenziato, al suo posto il compianto Kevin Peter Hall (che girò anche Predator 2 uscito nel 1990) nella suit creata scartando quella vecchia dal leggendario Stan Winston, il resto come si suol dire è storia.  Costato 15 milioni di dollari, Predator incassò a fine corsa 60 milioni rivelandosi uno dei successi commerciali più proficui del 1987, John McTiernan al suo secondo film e ad un anno soltanto dal debutto con Nomads, firma il suo primo capolavoro. Potete trovare Predator (e i relativi sequel inclusi i due spin-off con Alien) nel catalogo di Disney+.

Voto:
5/5
Andrea Barone
3.5/5
Andrea Boggione
4/5
Alessio Minorenti
4/5
0,0
0,0 out of 5 stars (based on 0 reviews)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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