Articolo pubblicato il 23 Dicembre 2022 da Bruno Santini
Con l’uscita al cinema di Black Panther: Wakanda Forever, il Marvel Cinematic Universe ha ufficialmente terminato la sua quarta fase a seguito della distribuzione del suo trentesimo film in sala; a partire dal 2008, quando c’è stata la distribuzione al cinema di Iron Man, i numerosi contributi cinematografici hanno permesso di evidenziare delle caratteristiche e delle differenze notevoli tra i numerosi film. Dopo aver preso in considerazione quali siano i migliori film del Marvel Cinematic Universe, si può fare lo stesso attraverso i peggiori film delle prime quattro fasi del MCU. Ecco quali sono nel dettaglio.
10) Black Panther: Wakanda Forever
Si inizia con una scelta che farà storcere il naso a molti, provocando (forse anche giustamente) le ire di tanti tra coloro che hanno particolarmente amato questo film. La componente soggettività che anima la realizzazione di classifiche si traduce spesso nell’introduzione di giudizi che, talora sacrificando anche componenti tecniche ed estetiche, portano alla scelta di un prodotto per un motivo altro rispetto al parlare del prodotto stesso.
Da parte di chi scrive, il giudizio di Black Panther: Wakanda Forever è bassissimo, sulla base di una serie di elementi che non riuscirebbero a trovare esatta collocazione nei termini di una lista. Un goffo tentativo di omaggiare un attore scomparso, una sostituzione non degna, una scrittura che rallenta e si impantana totalmente nel suo secondo atto e dialoghi totalmente frivoli in gran parte del film sono i motivi fondamentali che restituiscono questa posizione al film; non ci si dimentica certo del senso morale del film, del suo sottotesto ideologico, ma appare francamente troppo poco a margine di una produzione importantissima e di errori che vengono percepiti come troppo gravi.
9) Black Widow
Per alcuni degli elementi positivi presenti all’interno di Black Widow, il film in questione avrebbe potuto anche non essere presente all’interno della classifica; il personaggio della Vedova Nera è particolarmente amato dal pubblico e, per questo motivo, il film spin-off ha anche il suo senso di esistere; tuttavia, si risolve in una narrazione che sembra essere completamente fuori tempo sia per concetto, sia per contenuto, tanto da aver attirato a sé soltanto polemiche e possibili ritorsioni da parte di Scarlett Johansson. Le premesse potevano anche esserci, ma si risolvono in un piattume generale che non dà e non toglie nulla.
8) Spiderman: No Way Home
Altro tra i peggiori titoli del Marvel Cinematic Universe che potrebbe far particolarmente discutere e che non tutti accetteranno in una classifica di questo genere; purtroppo, Spiderman: No Way Home è un film concepito solo per uno e un semplice motivo: far urlare e applaudire gli spettatori in sala alla presenza di Andre Garfield e Tobey Maguire. Se non fosse per l’inevitabile carica adrenalinica che il film del genere dona, certo non inconsapevolmente, per mezzo del suo effetto nostalgia, si parlerebbe ovunque di un prodotto costantemente sbagliato, ricco di buchi di trama, errori dal punto di vista scenico, scelte discutibili e narrazione inesistente.
La trattazione del Multiverso è abbozzata, tanto da essere stata riscritta successivamente con Doctor Strange nel Multiverso della Follia e Loki, mentre il finale – anche questo – ha fatto titubare per la sua effettiva linearità con il prodotto. Tanti piccoli errori che, messi insieme, creano un enorme prodotto di fan service e poco altro.
7) Iron Man 3
Robert Downey Jr. ha gli attacchi di panico: in modo goffo, melenso e ridicolo durante tutto il film. Ci si potrebbe anche fermare qui, dal momento che la volontà di rappresentare una condizione patologica piuttosto pericolosa e sentita diventa il motivo di uno schernire sicuramente riuscito all’interno del prodotto; eppure, c’è addirittura altro che permette di far sì che Iron Man 3, nonostante una narrazione tutto sommato convincente, sia presente nella classifica dei peggiori film del Marvel Cinematic Universe.
Dopo un’intera trama che mette a nudo Tony Stark e lo rende debole, il film si conclude con un’accozzaglia di armature e macchine alla Neffa; ridondante è quel ritornello e ridondante, per buona parte della sequenza finale, è il continuo balzare da un uomo d’acciaio all’altro per il protagonista del film, che diventa un enorme giocattolo senza valore. Un epilogo triste che non può che portare a questa selezione.
6) Thor: The Dark World
Chi parla del declino di Thor con Taika Waititi (legittimo) forse dimentica di quanto fosse ai minimi storici il personaggio che era stato dipinto dapprima in Thor, poi in Thor: The Dark World. Che il tentativo di rivitalizzare il personaggio del Dio norreno sia stato fallimentare è un alea iacta est; tuttavia, non si può certo dire che la situazione del moribondo fosse migliore a seguito del prodotto di Alan Taylor. Lo spunto iniziale c’è, con un personaggio che comunque mostra il suo potenziale e il suo carisma: tuttavia, gran parte del film si risolve in una fiera delle banalità tremende, per mezzo anche di un Loki che – per quanto sia affascinante semplicemente per il suo essere – diviene estremamente noioso nel suo continuo risorgere.
5) Spiderman: Homecoming
Parte di quei difetti che erano stati già precedentemente elencati per Spiderman: No Way Home ritornano qui, nel primo dei tre film della trilogia con Tom Holland, ma trovano una particolare accentuazione, eliminato “l’effetto wow” che l’altro film aveva saputo recare allo spettatore. L’esordio-non esordio dell’amichevole Spiderman di quartiere, interpretato da Tom Holland, tradisce la tradizione consolidata e relativa alla nascita dell’Uomo Ragno, ma non è questo il reale problema del film.
L’intero film cerca di riprodurre ossessivamente il clima teen per mezzo di momenti scolastici, primi amori, invidie nei confronti dei propri compagni di classe e una zia giovane; peccato che il tutto sia così tanto esagerato da far dimenticare, allo spettatore, che l’oggetto del film è proprio Spiderman. A nulla occorrono la tecnologia di Tony Stark, il (brutto) villain di cui Michael Keaton veste i panni e la morale finale che il film vorrebbe introdurre: il dramma della nascita e dello sviluppo mancano, il forte senso di responsabilità che fa esistere Spiderman pure. Un film che, per molti versi, rovina un immaginario collettivo.
4) Ant-Man and the Wasp
Ant-Man, personaggio e film, vive della sindrome di chi si sente troppo piccolo in mezzo a tanti giganti, non soltanto per le effettive dimensioni dell’uomo formica ma anche e soprattutto per una rilevanza dei prodotti dedicati al supereroe. L’ostacolo in questione potrebbe essere superato con Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che introduce finalmente (e non più soltanto per vagheggiamenti) il regno quantico in tutto e per tutto, oltre che il villain Kang nella Fase 5. Oppure, come al solito, potrebbe essere semplicemente un tramite per altro.
Intanto, Ant-Man and the Wasp finisce per essere un Davide che non vince la sfida tra due enormi Golia: nient’altro che un tramite verso Avengers: Endgame che non ha lasciato il segno, soprattutto per sua incapacità. Tra i peggiori film del Marvel Cinematic Universe, oltre che tra i più dimenticabili.
3) Thor: Ragnarok
Gradino più basso del podio tra i film peggiori del Marvel Cinematic Universe per Taika Waititi e il suo Thor: Ragnarok, amato anche da un Quentin Tarantino che ha speso parole di elogio nei confronti del prodotto cinematografico in questione. Il terzo film incentrato sul Re di Asgaard tenta di riprendere le sorti di una narrazione ormai spenta, affievolita e stanca sul nascere che, dopo i tentativi dello shakespeariano Kenneth Branagh, aveva affrontato la “via della noia” introdotta in Thor: The Dark World.
Peccato che il tutto si traduca in una macchina insensata di accadimenti, che ridicolizzano questo e quel personaggio, appiattendo possibili rappresentazioni (quella di Hulk ma soprattutto quella di Hela, nonostante il volto di Cate Blanchett) e trasformando uno degli eventi mitologici più importanti nella storia epica nordica in un’esplosione cromatica di cattivo gusto.
2) Thor: Love and Thunder
Quanto di brutto c’è in Thor: Ragnarock riesce ad essere addirittura esagerato, come Taika Waititi godesse nel creare un costante disturbo nei confronti degli spettatori dei suoi prodotti: così, se il precedente film era stato in grado di banalizzare l’impianto mitologico del Ragnarock, Thor: Love and Thunder riesce nell’impresa di ridicolizzare un intero film, oltre che di gettare alle ortiche qualsiasi – seppur malsano – lavoro fosse stato realizzato nel cucire degli abiti a Thor e ai suoi adepti.
Mai realmente in grado di godere di una buona scrittura, qui Chris Hemsworth è un personaggio totalmente goffo e impacciato, che dimostra di essere il primo a non credere più in una macchina che, più che percorrere la sua strada verso la narrazione del Dio norreno, sembra quasi investirlo. Il film spreca totalmente le abilità attorniati di Christian Bale, relegato ad un marginale oggetto di becera ironia sulla pulizia dei propri denti, diventato addirittura peggio anche delle parodie. Queste ultime, almeno, hanno un loro senso morale di esistere.
1) Iron Man 2
Se Taika Waititi è riuscito nell’incredibile capacità di far sì che entrambi i suoi film fossero presenti nella top 3 dei film più brutti e peggiori del Marvel Cinematic Universe, lo scettro viene conquistato da Jon Favreau per un prodotto cinematografico senza capo né coda, oltre che senza alcun senso di esistere. Iron Man 2 è la traduzione in atto di una mancanza consistente di idee, rappresentata da una narrazione e una scrittura già stanche, da un villain imbarazzante (interpretato da un Mickey Rourke completamente fuori luogo) e dall’ormai cameo meme di Elon Musk all’interno del film.
Il tutto è immerso nella volontà di rappresentare la tematica femminista per mezzo dell’introduzione del personaggio di Black Widow: peccato che, però, per farlo ci si serva di quegli stessi stilemi grossolani che riducono la componente femminista ad una “super-potenza” di troppo e a movimenti ancheggianti che sviliscono anche il più becero dei tentativi.
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