Sopravvissuto – The Martian è una storia vera? Quanto è scientificamente accurato il film di Ridley Scott

Tra i tanti aspetti che hanno fatto discutere, a proposito di Sopravvissuto – The Martian, c’è la sua portata scientifica: ma si tratta di una storia vera e, soprattutto, quanto è scientificamente accurato?
Sopravvissuto - The Martian è una storia vera? Quanto è scientificamente accurato il film di Ridley Scott

Articolo pubblicato il 11 Giugno 2025 da Bruno Santini

Il film Sopravvissuto – The Martian, diretto da Ridley Scott e uscito nel 2015, è stato accolto con entusiasmo dal pubblico e dalla critica, sia per la qualità cinematografica che per l’apparente rigore scientifico della sua narrazione, oltre che per altri elementi come la musica e il suo finale particolarmente benevolo. Ma una domanda ricorre spesso tra gli spettatori: Sopravvissuto – The Martian è una storia vera? E, soprattutto, quanto è scientificamente accurato ciò che viene mostrato nel film? Di seguito, tentiamo di rispondere a questi due interrogativi.

Sopravvissuto – The Martian è tratto da una storia vera?

Come detto, la prima domanda che interessa gli spettatori è la seguente: Sopravvissuto – The Martian è tratto da una storia vera? Saremo sintetici su questo aspetto: no, Sopravvissuto – The Martian non è tratto da una storia vera. La vicenda di Mark Watney, l’astronauta della NASA rimasto bloccato su Marte dopo una tempesta, è una fiction ispirata al romanzo di Andy Weir, pubblicato nel 2011. L’autore, però, ha costruito la narrazione su basi fortemente realistiche, ispirandosi a documentazione della NASA, studi di ingegneria spaziale e modelli plausibili di esplorazione marziana.

Il romanzo, e successivamente il film, partono da una domanda ipotetica: cosa succederebbe se un astronauta venisse abbandonato su Marte? Potrebbe sopravvivere usando solo le proprie competenze scientifiche? Andy Weir, noto per la sua passione per l’astronomia, ha scelto di esplorare questa premessa con un approccio quasi ingegneristico, fatto di calcoli, risorse limitate e processi risolvibili attraverso scienza e logica. La verosimiglianza dell’impianto ha spinto molti a ritenere che The Martian potesse essere ispirato a eventi reali, ma ogni elemento della trama è frutto di finzione narrativa, considerando soprattutto che non esiste ancora un programma spaziale per il raggiungimento umano di Marte e per la presenza sul pianeta.

Quanto è accurato Sopravvissuto – The Martian dal punto di vista scientifico?

Nonostante sia una storia inventata, Sopravvissuto – The Martian è stato ampiamente riconosciuto come uno dei film di fantascienza più accurati mai realizzati, per quanto riguarda la plausibilità scientifica. Ciò ha portato a chiedersi quali possano essere gli elementi che rendono il film scientificamente accurato, considerando soprattutto che spesso Ridley Scott si lascia andare ad alcune licenze piuttosto generose con la storia, come osservato con Napoleon.

Gli aspetti scientifici realistici

  • Coltivazione delle patate: uno degli elementi chiave della sopravvivenza di Mark Watney è la sua capacità di coltivare patate su Marte. Utilizzando terreno marziano e concime organico (le sue stesse feci), il personaggio crea una mini-serra. Sebbene le condizioni effettive del suolo marziano siano più ostili di quanto rappresentato, l’idea teorica è corretta: con nutrienti e acqua, la crescita vegetale sarebbe tecnicamente possibile.
  • Produzione di acqua: nel film, Watney riesce a generare acqua bruciando idrogeno in presenza di ossigeno. Il processo chimico è autentico: si tratta di una reazione nota, anche se pericolosa, che genera H₂O. La procedura è rappresentata in modo realistico, inclusi i rischi.
  • Soluzioni di ingegneria spaziale: l’uso della tenda HAB (Habitat), la manutenzione dei rover, la riparazione della comunicazione con la NASA tramite Pathfinder sono tutte procedure plausibili e ben documentate, coerenti con le tecnologie attuali e le simulazioni dell’ente spaziale americano.
  • Simulazione dell’orbita e della traiettoria di recupero: la missione di salvataggio da parte dell’equipaggio Ares III è costruita su calcoli orbitalmente sensati. Il film rappresenta correttamente la necessità di sincronizzare le finestre di lancio e le manovre per allineare le traiettorie tra Terra e Marte.

Le licenze artistiche

Nonostante l’alta fedeltà scientifica, The Martian si prende alcune libertà narrative, con errori e inesattezze che sono stati sottolineati dal punto di vista scientifico:

  • La tempesta iniziale su Marte: il film si apre con una violenta tempesta che spinge l’equipaggio ad abbandonare la missione. Tuttavia, la bassa densità dell’atmosfera marziana renderebbe impossibili venti così forti. Su Marte ci sono tempeste di sabbia molto estese ma con forze d’impatto minime rispetto alla Terra.
  • La gravità marziana e i movimenti dei personaggi: la gravità di Marte è circa il 38% di quella terrestre. Tuttavia, nel film, gli attori si muovono come se fossero sulla Terra. Una rappresentazione realistica della locomozione marziana avrebbe richiesto un movimento più rallentato e saltellante, ma ciò avrebbe probabilmente interferito con la fluidità visiva del racconto.
  • Sopravvivenza psicologica: restare soli su un pianeta per mesi, senza contatti umani, è un’esperienza psicologicamente devastante. Il film, pur toccando l’argomento, non approfondisce pienamente l’impatto mentale dell’isolamento, lasciando Mark Watney sorprendentemente stabile per gran parte della narrazione.