Articolo pubblicato il 10 Giugno 2025 da Gabriele Maccauro
Sei anni dopo essere stato presentato in anteprima alla 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – dove si portò a casa il Leone d’Argento Gran Premio della Giuria – L’ufficiale e la Spia di Roman Polański arriva finalmente negli Stati Uniti. Una distribuzione limitata, visto che verrà proiettato a partire dal prossimo 8 agosto per sole due settimane al Film Forum di New York, ma significativa se consideriamo il rapporto a dir poco burrascoso che un po’ tutti (ma soprattutto gli americani) hanno ormai da tempo con il regista polacco naturalizzato francese. Ma perché questo ritardo e di che parla L’ufficiale e la Spia?
Perché il film di Roman Polański arriva negli Stati Uniti solamente adesso e tutti i premi vinti dal regista in carriera
Quando si parla di Roman Polański si parla, senza ombra di dubbio, di uno dei più importanti e influenti registi nella storia del cinema. Questo è un fatto. Palma d’oro, un premio Oscar, due BAFTA e due César vinti grazie al solo Il Pianista, ma anche Golden Globe con Chinatown e Tess, oltre all’Orso d’oro a Berlino con Cul-de-Sac ed altri riconoscimenti della Berlinale come il Gran Premio della Giuria ottenuto con Repulsione e la miglior regia con L’uomo nell’Ombra. Infine, come già citato, il Leone d’Argento Gran Premio della Giuria a Venezia con L’ufficiale e la Spia. Questo solamente considerando i riconoscimenti ottenuti da Polański in persona, perché sennò la lista diventerebbe molto più lunga. Se vuoi scoprire tutti i riconoscimenti vinti da lui vinti e se è o meno uno dei registi più premiati di sempre, questo articolo fa al caso tuo. Ma allora perché il film del 2019 arriva solamente adesso nelle sale americane?
Ovviamente perché la scelta non si è basata su un aspetto artistico e cinematografico quanto più sulla controversa figura del regista stesso. La vicenda la conoscono ormai tutti: nel 1977 Polański ha avuto un rapporto sessuale con una ragazza di 13 anni ed è fuggito dagli USA prima della sentenza che lo avrebbe ritenuto colpevole. La vicenda si è protratta per decenni, tanto da portare la stessa Samantha Gailey (oggi Geimer) a chiedere di metterci una pietra sopra, ma è normale che ci sia stata questa attenzione mediatica e non stiamo di certo qui a difendere l’uomo Polański. L’importanza del regista Polański non è però da mettere in discussione e dopo il 1977, nel corso degli anni, egli ha realizzato alcune tra le opere più rilevanti nella storia del cinema e gli americani stessi lo hanno premiato, dunque vedere arrivare nelle sale L’ufficiale e la Spia solamente adesso è tanto assurdo quanto comprensibile se ci si basa sull’incoerenza di queste persone.
Cast e trama di L’ufficiale e la Spia, diretto da Roman Polański
Nonostante sia invece uscito nelle sale italiane il 21 novembre 2019, la notizia del suo arrivo negli Stati Uniti con sei anni di ritardo diventa anche una scusa per riparlare di uno dei migliori film di Roman Polański. Con un cast capitanato da Jean Dujardin e Louis Garrel che vede la presenza anche di Emmanuelle Seigner, Mathieu Amalric, Grégory Gadebois, Melvin Poupaud, Eric Ruf, Denis Podalydès, Damien Bonnard, Vincent Grass, Hervé Pierre, Vincent Pérez e dell’italiano Luca Barbareschi – produttore del film così come del successivo, disastroso, The Palace – di cosa parla il film?
L’Ufficiale e la Spia racconta la storia del caso Dreyfus, uno dei più grandi scandali giudiziari del XX secolo, che divise la Francia e che diede vita al famoso articolo J’accuse di Émile Zola, scrittore che prese le sue difese attaccando la repubblica francese di antisemitismo in quanto Dreyfus era ebreo. Per andare più nel dettaglio, la storia è dunque quella del Capitano francese Alfred Dreyfus, giovane militare di origine ebrea, accusato ingiustamente di alto tradimento e come spia dei tedeschi. Ambientato nel 1895, nel cortile dell’École Militaire di Parigi l’ufficiale dell’esercito francese Georges Picquart assiste alla condanna all’esilio del giovane, definito come un informatore del nemico. Dreyfus viene spedito nella remota Isola del Diavolo, al largo della costa della Guyana francese. Completamente solo e tormentato, il capitano trascorre il suo tempo a disperarsi e a scrivere alla moglie, rimasta in Francia. Dopo l’arresto di Dreyfus, Picquart viene promosso e messo a capo dell’unità di controspionaggio militare. Durante la carica si rende conto che, nonostante egli sia stato esiliato, le informazioni segrete francesi giungono ugualmente alle orecchie tedesche. L’ufficiale si convince che il suo collega è stato accusato ingiustamente e che la spia è ancora tra loro. Desideroso di giustizia e di verità, Picquart inizia a indagare per anni, scontrandosi con il suo stesso Paese e con il rischio di compromettere la sua stessa carica militare; mentre il capitano esiliato vive umiliato in prigionia e sottoposto a processi farsa che non mutano la sua situazione.
Fonte: worldofreel