Tra mielosi sentimentalismi e morali ipocrite, Lilo & Stitch è pure incoerente

L’attesa è finita per l’uscita al cinema in Italia del secondo live action Disney di questo 2025 cinematografico: riuscirà ad essere migliore della controparte animata?
La recensione di Lilo & Stitch, il live action Disney con la voce di Zach Galifianakis

Articolo pubblicato il 20 Maggio 2025 da Giovanni Urgnani

Distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 23 maggio 2025 mentre in quelle italiane a partire dal 21 maggio dello stesso anno. Remake in live action dell’omonimo film d’animazione uscito nel 2002, il quarantaduesimo classico Disney, questa volta diretto dal regista Dean Fleischer-Camp (Marcel the Shell) e la piccola attrice Maia Kealoha scelta per dare il volto alla protagonista. In fase di doppiaggio invece sono stati ingaggiati gli interpreti: Zach Galifianakis (Una notte da leoni) e Billy Magnussen (Lift). Ma qual è il risultato di Lilo & Stitch? Di seguito la recensione e la trama del film prodotto da Walt Disney Pictures.

La trama di Lilo & Stitch, il film di Dean Fleischer-Camp

Il regista del corrispettivo animato Chris Sanders è stato chiamato a prestare la voce proprio alla creatura aliena Stitch mentre la voce della sorella maggiore di allora, Tia Carrere, interpreterà il personaggio della signora Kekoa. Ma di cosa parla quindi Lilo & Stitch? Di seguito la trama ufficiale del film diretto da Dean Fleischer-Camp:

Alle isole delle Hawaii vive una dolce bambina molto solitaria. Incontra un cane alieno di nome Stitch, che ha l’unico obiettivo di distruggere. Tra di loro nasce subito un bel legame e si ritrovano ad affrontare non solo alieni che cercano di riportare a casa Stitch, ma anche assistenti sociali rompiscatole.”

La recensione di "Lilo & Stitch", il live action Disney in uscita al cinema in Italia a partire dal 21 maggio 2025

La recensione di Lilo & Stitch, il nuovo live action Disney

Gli appassionati di calcio sono abituati a sentire dagli addetti ai lavori, sia nelle interviste sia nei commenti, che in certe partite, soprattutto quelle secche in cui ci sia gioca magari un trofeo, a decidere il risultato sono i singoli episodi. Preso atto delle evidenti e ovvie differenze del caso, anche nei prodotti audiovisivi spesso a determinare la buona o cattiva qualità è una singola scelta o una sola sequenza. Nel caso della versione live action di Lilo & Stitch la scena incriminata si colloca all’interno del percorso conoscitivo che i due protagonisti intraprendono una volta entrati in contatto. In bocca ad una bambina di sei anni viene fatto esprimere un preciso concetto di famiglia all’ignaro alieno, ma indirettamente rivolto agli spettatori, spiegando per bene come esista solamente il nucleo formato da madre e padre, consolidando per bene un sistema sociale etero normato sicuramente in grado di strappare consensi tra l’ideologia tradizionalista religiosa e conservatrice.

Poco importa se alla fine si tenta goffamente di promuovere unione e fratellanza, quest’ultime svuotate di significato dall’incoerenza, sembra passata un’era geologica dall’uscita di Strange World (2022), dove è stato introdotto per la prima volta un protagonista LGBTQ+ in un classico Disney. Non è campata per aria, infatti, l’ipotesi che si possa muovere nei confronti del lungometraggio in questione l’accusa di (in)volontaria discriminazione, in tutti i modi mascherata dall’atmosfera scanzonata e sentimentale di una pigra operazione revival aggiuntasi allo sbandato carrozzone dei remake dei classici animati Disney realizzati fino ad ora. La pellicola diretta da Dean Fleischer Camp è l’ottima cartina di tornasole per rappresentare la confusione dell’umanità contemporanea, capace di passare dalla “A” alla “Z” nella stessa frase, portando in auge la filosofia orwelliana del «Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri», con cui si chiude il celebre romanzo del 1945 La fattoria degli animali; modo di pensare assai ben radicato ma di cui ci si vergogna di affrontare.

Espandendo poi i confini della valutazione, viene confermata anche a questo giro come attraverso i suoi lavori Walt Disney Pictures vesta i panni del genitore che imbocca la propria prole al momento dello svezzamento, pensando di aver a che fare con un pubblico da zero a tre anni, imboccandolo di morale scontata e messaggi mielosi simulando il volo dell’aeroplano fino a portare il cucchiaio in bocca, cosicché ci si risparmia di qualsiasi sforzo artistico o creativo per proseguire invece sulla via della facilità, della nostalgia gretta e dell’appiattimento della fantasia. Preoccupandosi esclusivamente di evocare vecchi ricordi, la nuova versione del film d’animazione del 2002 getta alle ortiche la possibilità di costruire una commedia familiare divertente e incisiva perché i personaggi e i loro rapporti non sono minimamente approfonditi né si caratterizzano per la loro base solida.

La realtà degli assistenti sociali pare un’associazione di volontariato, Lilo è emarginata e bullizzata perché è stato deciso da non si sa cosa e non si sa chi (ma l’importante è che sia uguale al cartone!); mentre il ritmo accelera pesantemente le interazioni ed il susseguirsi degli eventi, stucchevolmente contornati di sgamati falsi plot twist, a cui non ci si crede nemmeno per un attimo, anche perché non occorre aspettare troppo per assistere alla loro pronta smentita. La domanda finale a cui rispondere dopo aver visionato un film di questo tipo è la medesima dei predecessori, la nuova variante con attori in carne ed ossa si fa preferire rispetto alla controparte animata? Identico lo è anche il suo responso, cioè: no.

Trailer ufficiale di Lilo & Stitch, diretto da Dean Fleischer-Camp
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La recensione di Lilo & Stitch, il live action Disney con la voce di Zach Galifianakis
Lilo & Stitch
Lilo & Stitch

"La storia di una ragazza hawaiana solitaria e dell'alieno fuggitivo che l'aiuta a riparare la sua famiglia distrutta."

Voto del redattore:

4.5 / 10

Data di rilascio:

21/05/2025

Regia:

Dean Fleischer-Camp

Cast:

Maia Kealoha, Sydney Elizebeth Agudong, Zach Galifianakis, Billy Magnussen, Tia Carrere, Chris Sanders, Courtney B. Vance, Jason Scott Lee, Kaipo Dudoit e Amy Hill

Genere:

Commedia, fantasy

PRO

La regia prova quantomeno a rendere piacevoli alla vista le sequenze
Per i più piccini la simpatia di Stitch arriverà al cuore
Come per i predecessori, la rievocazione del corrispettivo animato appiattisce l’intera struttura
Totale incoerenza e ipocrisia nel trasmettere messaggi e valori positivi, facendo l’esatto contrario
Il didascalismo esasperato e il ritmo forsennato non permettono di approfondire i rapporti tra i personaggi
I circa venti minuti in più dio durata rispetto al film d’animazione sono pressoché superflui