Sex (Dreams, Love) smaschera le difficoltà di accettare e gestire desideri differenti

Presentato alla Berlinale n° 74, finalmente arriva al cinema anche in Italia il primo film della trilogia firmata dal regista Dag Johan Haugerud: ma qual è il risultato di Sex?

Presentato in anteprima mondiale alla settantaquattresima edizione del Festival Internazionale del cinema di Berlino, sezione Panorama, distribuito nelle sale cinematografiche norvegesi dal 14 marzo 2024 mentre in quelle italiane a partire dal 15 maggio 2025, grazie al contributo di Wanted Cinema. Ma qual è il risultato di Sex? Di seguito la recensione e la trama del film scritto e diretto da Dag Johan Haugerud.

La trama di Sex, il film diretto da Dag Johan Haugerud

Il lungometraggio è il primo capitolo di un ideale trilogia seguita da Dreams (2024) e Love (2024), il secondo vincitore dell’Orso d’oro alla Berlinale 2025, invece il terzo presentato in concorso ufficiale al Festival di Venezia 2024. Ma di cosa parla quindi Sex? Di seguito la trama ufficiale del film scritto e diretto da Dag Johan Haugerud:

“Due spazzacamini, colleghi e amici, entrambi sposati con donne e eterosessuali, si trovano ad affrontare esperienze intime del tutto inaspettate che li spingono a rimettere in discussione il proprio modo di intendere la sessualità, il genere e l’identità. Uno dei due vive un incontro sessuale con un altro uomo, un’esperienza che non interpreta né come espressione di omosessualità né come tradimento, ma come un momento di apertura e di confusione. L’altro, invece, è scosso da un sogno ricorrente in cui si vede con le sembianze di una donna in una relazione con David Bowie.”

La recensione di "Sex" (2024), presentato alla Berlinale 74 e in uscita al cinema in Italia a partire dal 15 maggio 2025

La recensione di Sex, presentato alla Berlinale 2024

Arriva al cinema in Italia per ultimo quello che in realtà è il primo tassello della trilogia plausibilmente ribattezzabile come “dei rapporti umani”, di cui filo conduttore diventa la capitale norvegese Oslo, custode di: segreti, sentimenti, frustrazioni e repressioni. Questa volta l’introspezione scava nei meandri dell’universo maschile, tramite una coppia di colleghi di mezza età, ormai piazzati dal punto di vista sociale, con un lavoro fisso e una famiglia ad aspettarli a casa tutte le sere. Nel momento in cui il destino sembra deciso e stabilito, l’imprevedibilità della vita pone davanti al personaggio di turno una scelta inaspettata o forse fin troppo attesa, in cui il desiderio e la pulsione sessuale trovano il pertugio giusto per manifestarsi e lasciare spazio all’istintività umana, capace di sorpassare la logica e la convenzione, facendo i conti così con sensazioni nuove e inconsce, difficili da spiegare in primis per sé stessi.

In sceneggiatura vi è la scelta precisa di riflettere e di elaborare la fase immediatamente successiva ai fatti, partendo così in medias res tramite il racconto dei protagonisti, mostrando la grandissima difficoltà di affrontare determinate situazioni apertamente, in particolare se al centro del discorso vi sia l’omosessualità o addirittura la messa in discussione del genere d’appartenenza. Con convincente sensibilità, la pellicola evidenzia quanto siano ancora ben ardue da abbattere le barriere culturali attorno a tali argomenti, attraverso il modo in cui si reagisce e si affronta la questione, partendo in primo luogo dai due uomini protagonisti, fortemente impegnati a reprimere e a dissuadere chi gli sta intorno a proposito di eventuali tendenze, a parole considerate non problematiche, ma all’atto pratico causa di spavento e scandalo all’interno delle mura domestiche, palesando così un’omofobia latente, pronta ad emergere quando gli eventi toccano in prima persona.

Un processo di negazione che poi va a scoperchiare altri aspetti complicati da gestire per l’essere umano, ad esempio il precario equilibrio e la faticosa convivenza tra istinto e morale e tra sentimento e carnalità. Forze e componenti diversi che l’essere umano cerca per tutta la sua esistenza di bilanciare, di sceglierne una piuttosto che l’altra, costruendoci sopra la sua idea di coppia, di nucleo familiare, allo scopo finale di raggiungere una (forse) utopica stabilità, messa in crisi a volte da un semplice dettaglio: uno sguardo diverso dal solito, un incontro inaspettato o un cambiamento improvviso.

Sarebbe stato preferibile rafforzare la potenza delle immagini, di cui purtroppo Sex ne è privo, mettendo in scena sia il sogno del personaggio interpretato da Thorbjørn Harr e il rapporto sessuale di quello intrepretato invece da Jan Gunnar Røise, in modo tale da entrare in connessione ancora di più con loro. Al contrario si sceglie di lasciare lo scettro al dialogo, contestualizzato in una regia statica e fissa e dal ritmo costante ma lento, sicuramente funzionale ad esprimere diversamente la tensione e il dramma vissuto dalle parti in causa, caratterizzate dalla tipica freddezza scandinava verso cui bisogna necessariamente fare i conti, calandosi così in panni assai meno mediterranei, senza che ciò significhi minore trasporto emotivo o assenza d’empatia.

Trailer ufficiale di Sex, scritto e diretto da Dag Johan Haugerud
0,0
0,0 out of 5 stars (based on 0 reviews)
La recensione di Sex, presentato al Festival di Berlino 2024
Sex
Sex

"Due uomini si ritrovano a mettere in dubbio le loro opinioni sulla sessualità."

Voto del redattore:

7.5 / 10

Data di rilascio:

15/05/2025

Regia:

Dag Johan Haugerud

Cast:

Thorbjørn Harr, Jan Gunnar Røise, Siri Forberg, Birgitte Larsen, Anne Marie Ottersen, Lars Jacob Holm, Helle Vaagland, Theo Dahl, Nasrin Khusrawi e Siri Jøntvedt

Genere:

Drammatico

PRO

Le vicende dei due protagonisti s’intrecciano e si sviluppano in maniera fluida
Lo stato d’animo dei personaggi è ben caratterizzato, con delicatezza e sincerità
La preponderanza del dialogo fa perdere potenza alle immagini