Il diritto di contare: come finisce? La spiegazione del finale del film

Il diritto di contare è uno dei film più emozionanti degli ultimi anni, che racconta la storia vera della matematica e fisica Katherine Johnson: ma come finisce e qual è la sua spiegazione del finale?
Il diritto di contare: come finisce? La spiegazione del finale del film

Articolo pubblicato il 30 Ottobre 2024 da Bruno Santini

Tra i film più commoventi degli ultimi anni, Il diritto di contare è un lungometraggio statunitense del 2016, che vede la regia di Teodore Melfi e l’interpretazione di Taraji P. Henson, Octavia Spencer, Janelle Monae, Kevin Costner, Kirsten Dunst, Jim Parsons, Glen Powell, Mahershala Ali e tanti altri. Il film in questione, che racconta la storia vera della matematica, scienziata e fisica Katherine Johnson, spicca per una serie di elementi che tira lo spettatore. Tra questi, il finale del film: ma come finisce Il diritto di contare? Per comprenderlo, si considera la sua trama completa e la spiegazione del finale.

Come finisce Il diritto di contare? La trama completa del film

Prima di procedere con la spiegazione del finale del film Il diritto di contare, è importante sottolineare innanzitutto come finisce il film, con un accento posto sulla sua trama completa. L’azione muove i suoi passi dal 1961 quando, in un’epoca di segregazione razziale negli Stati Uniti, la matematica afroamericana Katherine Johnson, accanto a due colleghe, lavora alla West Area Computers, aderendo al programma spaziale americano che tenta di accorciare le distanze rispetto all’unione sovietica, che ha già sperimentato il primo viaggio nello spazio. Tuttavia, il clima di razzismo imperante inizia ad essere sempre più stringente nel film Il diritto di contare, soprattutto nell’ambito puramente concreto, per la donna che è costretta ad utilizzare bagni differenti rispetto ai bianchi e che non riesce a stabilire un buon rapporto di comunicazione con i suoi colleghi.

Ma come finisceIil diritto di contare? Per comprenderlo, a seguito di tutti gli elementi che si osservano lungo la durata di 127 minuti del film, si può giungere fino al giorno in cui dovrà essere effettuato il lancio: tuttavia, ci si rende conto delle discrepanze che sono piuttosto elevate, tra i calcoli a mano effettuati e quelli elaborati dal computer IBM. Katherine, dopo aver superato il clima di sfiducia e di razzismo durante tutto il film, è scelta da Glenn per effettuare l’ultimo controllo della macchina, dal momento che è molto più affidabile del computer, secondo l’uomo. Dopo aver confermato i dati, la donna viene invitata, nonostante l’iniziale divieto di assistere al lancio, direttamente da Harrison, che le offre un pass per assistere al primo lancio spaziale della NASA.

La spiegazione del finale di Il diritto di contare

A questo punto, si può proseguire con la spiegazione della finale di Il diritto di contare. Dopo essere stata invitata ad assistere al lancio della NASA, Katherine si confronta con un guasto allo scudo termico della capsula di Glenn, grazie alla sua grande abilità, suggerisce di usare i razzi posteriori attaccati allo scudo per riuscire a semplificare il rientro della capsula. Glenn segue le istruzioni della donna e riesce nel suo compito, facendo alterare la capsula alle Bahamas: in virtù di questa sua ultima grande mossa, oltre che della indiscutibile abilità dimostrata negli anni, Katherine riuscirà a lavorare alla NASA, essendo successivamente ingaggiata anche per le missioni Apollo 11 e Apollo 13.