Articolo pubblicato il 25 Ottobre 2024 da Bruno Santini
Parthenope di Paolo Sorrentino è sicuramente un film che ha portato tantissimi spettatori italiani al cinema e che, in virtù di una serie di elementi, merita una grande attenzione soprattutto per quanto riguarda parte di quanto viene raccontato, tra realtà e leggenda. Uno dei marchi di fabbrica del film è determinato sicuramente dalle canzoni presenti nella colonna sonora ma, allo stesso tempo, il parlare di Napoli e della cultura della città partenopea porta il regista a osare con alcune immagini e figure, tra cui spicca sicuramente quello di Luisa Ranieri, che nel film prende il nome di Greta Cool. In molti avranno sicuramente notato una grande somiglianza con l’attrice Sophia Loren, ma si tratta di un’ispirazione reale?
Il personaggio di Greta Cool e l’ispirazione a Sophia Loren
In due soli film, nei quali ha collaborato con Paolo Sorrentino, Luisa Ranieri sembra essere diventata una vera e propria musa del regista napoletano, in grado di generare per lei dei personaggi assolutamente iconici e immediatamente riconoscibili all’interno dei suoi film. In È stata la mano di Dio, Luisa Ranieri vestiva di panni di zia Patrizia, quella donna che – parafrasando Paolo Sorrentino – ogni uomo sogna nelle sue dinamiche familiari, con l’iconica scena di nudo che ha fatto tanto parlare e che costituisce anche un motore della crescita del personaggio di Fabietto.
Con Parthenope, il trattamento è differente e Luisa Ranieri interpreta Greta Cool, un’attrice ormai decadente ma non per questo meno bella, a cui si deve uno dei monologhi più importanti all’interno del film, che costituisce allo stesso tempo un’invettiva contro la città di Napoli, contro i napoletani e contro la cultura partenopea. In molti avranno notato quanto l’ispirazione a Sophia Loren sia forte e, allo stesso tempo, l’estetica – con capelli ricci e con spessi occhiali che contornano il suo volto – sembra tradire le intenzioni di Paolo Sorrentino per quanto riguarda l’attrice Luisa Ranieri. Ma si tratta di un’ispirazione reale? Per quanto si possa essere indotti a crederlo, è più plausibile che Sorrentino abbia voluto costruire un personaggio femminile che – alla maniera di quanto si osserva in Le conseguenze dell’amore, Loro e lo stesso È stata la mano di Dio – regge il peso specifico del lungometraggio, soprattutto in uno dei suoi momenti, riprendendo parte dell’estetica di una delle attrici italiane più celebri di sempre.
Luisa Ranieri parla del suo personaggio e dell’ispirazione a Sophia Loren
Un ulteriore indizio a proposito della costruzione del personaggio di Greta Cool si può ottenere con le dichiarazioni di Luisa Ranieri, che ha parlato del suo personaggio e dell’ispirazione a Sophia Loren. L’attrice ha avuto modo di spiegare che “La povera Sophia non c’entra niente, io la adoro e lei non si è mai espressa in modo malevolo su Napoli. Greta è un archetipo”.
Accanto a Isabella Ferrari, Luisa Ranieri ha spiegato anche quale sia il motivo della scelta che l’ha portata a servirsi del suo corpo nei film di Paolo Sorrentino, parlando della collaborazione con il regista: “Con Paolo Sorrentino andrei anche sulla luna. È sempre rispettoso. Ma spogliarmi non mi interessa, se non è legato al ruolo. Fui a disagio quando avvenne per Antonioni, ma ero inesperta, al mio secondo film”.