Alfonso Cuaron su Ladri di Biciclette: “Mi ha cambiato la vita”

In una recente masterclass tenuta al Festival di Locarno, Alfonso Cuaron ha parlato di Ladri di Biciclette, ritenendolo il film che gli ha cambiato la vita.
Alfonso Cuaron su Ladri di Biciclette: "Mi ha cambiato la vita"

Articolo pubblicato il 13 Agosto 2024 da Bruno Santini

Alfonso Cuaron è pronto ad essere uno degli ospiti più attesi nel contesto del Festival di Venezia 2024 con la sua nuova serie, Disclaimer, che vedrà Cate Blanchett protagonista. Nel corso della sua carriera, il regista ha vinto quattro Premi Oscar – per migliore regia e migliore montaggio di Gravity, poi per migliore regia e migliore fotografia di Roma -, diventando uno dei simboli più importanti di una nuova scuola hollywoodiana. Raccontandosi in una recente masterclass, al Festival di Locarno, il regista ha spiegato qual è il film che gli ha cambiato la vita.

Alfonso Cuaron e l’inizio della passione per la regia con Ladri di Biciclette

Se Alfonso Cuaron si è appassionato alla regia e ha deciso di lavorare nel mondo del cinema, lo si deve in gran parte a Ladri di Biciclette. Il capolavoro di Vittorio de Sica ha appassionato così tanto Cuaron da portarlo a scegliere di dedicarsi alla regia nel corso della sua vita, fin dall’età di 9 anni, nonostante le prospettive in Messico fossero quelle della soap-opera o degli spot pubblicitari. Queste sono state le sue dichiarazioni a tal proposito:

“Amo il cinema fin da quando ho memoria. Da piccolo ne ero dipendente, volevo sempre guardare film. Una sera in cui i miei erano fuori a cena, io e mio cugino abbiamo fatto irruzione nella loro stanza per guardare la tv. Non avevo il permesso di guardare la tv così tardi, ma ho acceso e il film che ho visto ha cambiato per sempre la mia percezione commuovendomi fino alle lacrime. Quel film era Ladri di biciclette. […] Ho iniziato a montare i miei film e mi sono abituato, monto personalmente quasi tutti i miei lavori. Il montaggio è una forma di riscrittura.”

Il successo di Alfonso Cuaron con Harry Potter e il prigioniero di Azkaban

Il grandissimo successo, per Alfonso Cuaron, è arrivato con Gravity e Roma, ma prima la vetrina internazionale era stata assicurata da Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, in cui il regista si era confrontato con uno dei franchise più fortunati e di successo della storia del cinema. A tal proposito, in occasione della sua masterclass ha spiegato:

È arrivato inaspettatamente. Non avevo pianificato niente del genere. All’epoca avevo già scritto I figli degli uomini, ma nessuno voleva finanziarlo, i produttori non lo capivano. Avevo un figlio e avevo bisogno di soldi. Mi hanno offerto Harry Potter e il prigioniero di Azkaban e non lo volevo fare. Allora Guillermo del Toro mi disse che ero uno stronzo arrogante e che dovevo leggere il libro. L’ho fatto e l’ho trovato grandioso. Ne ho parlato con J.K. Rowkling, le ho detto che per me non parlava di magia. Parlava del passaggio dall’infanzia all’adolescenza in un contesto sociale difficile. Mi sono convinto a farne qualcosa. Per fare I figli degli uomini avevo bisogno di lavorare con gli effetti visivi, ma non ne sapevo niente. Mi sono detto ‘Questa sarà la mia scuola materna’. Ho usato Harry Potter per prepararmi, ma girare il film è stato un piacere. Pur non amando il fantasy, ho adorato quell’universo perché è radicato nella realtà.