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Recensione – Kung Fu Panda 4, con le voci di Jack Black, Awkwafina e Viola Davis

Una nuova avventura per Il Guerriero Dragone è alle porte, Po è costretto a fronteggiare una nuova minaccia per la Valle della Pace. Nell’articolo la recensione del sequel targato Dreamworks Animation.
La recensione di Kung Fu Panda 4, con le voci di Jack Black e Viola Davis

Distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi l’8 marzo 2024, mentre in quelle italiane il 21 marzo dello stesso anno; diretto da Mike Mitchell, con le voci di: Jack Black, Awkwafina, Viola Davis e Dustin Hoffman. Ma qual è il risultato di Kung Fu Panda 4? Di seguito la trama ufficiale e la recensione del sequel targato Dreamworks Animation.

La trama di Kung Fu Panda 4, il film di Mike Mitchell

Di seguito la trama ufficiale di Kung Fu Panda 4, diretto da Mike Mitchell:

“Dopo aver sfidato la morte in tre incredibili avventure sconfiggendo nemici di fama mondiale con il suo straordinario coraggio e le sue pazzesche abilità nelle arti marziali, Po, il Guerriero Dragone, è chiamato dal destino a… darci un taglio. Gli viene infatti affidato il compito di diventare il capo spirituale della Valle della Pace. Ma intanto una nuova minaccia incombe: si tratta della Camaleonte, una maga mutaforma dagli oscuri propositi.”
La recensione di "Kung Fu Panda 4", diretto da Mike Mitchell.

La recensione di Kung Fu Panda 4, con Jack Black e Awkwafina

In quella che fino a ieri era la trilogia dedicata al panda più famoso del mondo, le spettacolari sequenze d’azione non sono mai mancate, realizzate sempre con una tecnica d’animazione ogni volta più all’avanguardia. Ogni pellicola precedente portava con sé almeno una scena topica, ricca di combattimenti corpo a corpo, in cui l’aspetto di arte marziale del kung fu viene valorizzato da una regia ed un montaggio dinamici e virtuosi. A dimostrazione dell’alta qualità del trittico, le parti action non sono i pregi maggiori, ma degli ottimi contorni per degli ottimi piatti principali, come la caratterizzazione dei personaggi e la profondità delle tematiche sviluppate.

Per questo, inaspettato e indesiderato, quarto capitolo invece, sono proprio le suddette sequenze a risultare le situazioni migliori e ciò non gioca a suo favore: le avventure del Guerriero Dragone erano belle che concluse otto anni fa, con il personaggio di Po ormai arrivato alla fine del suo percorso evolutivo, in cui tutto era stato detto e approfondito. Già sulla carta si prospettava un’impresa ardua quella di aggiungere ulteriori tasselli ad un puzzle composto nella sua interezza; un’operazione che forse nemmeno la stessa Dreamworks Animation avrebbe mai pensato di realizzare, spinta principalmente dalla necessità di ricorrere ad un usato sicuro piuttosto che dalla nascita di nuove idee creative. A prova di ciò, basta notare quale sia il punto di partenza del lungometraggio: il protagonista ancora una volta è posto dinanzi agli stetti identici quesiti dello scorso film, dimenticandosi delle risposte già date, perfettamente esaustive.

L’aggettivo perfetto per sintetizzare il prodotto è “pretestuoso”, è palese che niente e nessuno abbia più altro da dire, manca un concreto materiale da espandere, i personaggi, soprattutto quelli storici, cadono nella parodia di loro stessi, limitandosi a coprire il ruolo di comic relief: è il caso dei due papà, Ping e Li Shan; la loro presenza è pressoché inutile, sia ai fini narrativi sia per quanto riguarda l’arco evolutivo del loro figlio, stessa cosa dicasi per il Maestro Shifu, relegato ad un semplice figurante. L’umorismo è utilizzato come riempitivo, causando una totale mancanza di equilibrio all’interno della struttura filmica, con una serie di gag una dietro l’altra, non del tutto efficaci, scadendo qualche volta anche nel volgare, ripetendo i già noti stilemi comici tipici della saga, giocando sull’appetito e sulla massa fisica del protagonista.

La parte più interessante riguarda il nuovo personaggio introdotto per l’occasione: Zhen; portatrice di un messaggio di speranza per chi nella vita non ha avuto la fortuna di crescere in ambienti educativi sani e stabili, testimoniando come le occasioni di riscatto si possano presentare da un momento all’altro e di come sia possibile cambiare vita, purché si trovi il coraggio di coglierle. Ciò non è sufficiente per evitare l’amaro in bocca, verso un progetto privo di sostanza, fagocitato da continui riferimenti al passato, a dir poco ingombranti, rovinando di fatto quello che fino all’ormai lontano 2016 era un brillante gioiello; se poi si interpreta l’ambiguità del finale, in cui il passaggio di testimone di fatto non c’è concretamente, come uno spiraglio per prosecuzioni future, è legittimo preoccuparsi e non poco.

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La recensione di Kung Fu Panda 4, con le voci di Jack Black e Viola Davis
Kung Fu Panda 4
Kung Fu Panda 4

Una nuova avventura per Il Guerriero Dragone è alle porte, Po è costretto a fronteggiare una nuova minaccia per la Valle della Pace: La Camaleonte.

Voto del redattore:

5.5 / 10

Data di rilascio:

21/03/2024

Regia:

Mike Mitchell

Cast:

Jack Black, Awkwafina, Viola Davis, Dustin Hoffman, Ian McShane, James Hong, Ke Huy Quan e Bryan Cranston.

Genere:

Fantasy

PRO

La tecnica d’animazione digitale all’avanguardia
Le sequenze d’azione perfettamente dirette e montate
Tono eccessivamente sopra le righe
Personaggi che non hanno più nulla da dire
La qualità delle battute frequentemente discontinua