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Recensione – Tutti tranne te: una commedia con Sydney Sweeney e Glen Powell

Tutti tranne te è un film del 2023, diretto da Will Gluck e distribuito al cinema in Italia a partire dal 25 gennaio 2024. Segue la recensione della commedia con Sydney Sweeney e Glen Powell.
La recensione di Tutti tranne te

Tutti tranne te è un film diretto da Will Gluck, con una coppia d’eccezione composta da Sydney Sweeney e Glen Powell. Si tratta di una commedia romantica del 2023, ma che in Italia è stata distribuita al cinema a partire dal 25 gennaio 2024. Le aspettative create dal marketing sono effettivamente state rispettate in termini di qualità nel lungometraggio? Seguono la trama e la recensione di Tutti tranne te.

La trama di Tutti tranne te, con Sydney Sweeney e Glen Powell

Ma, entrando più nello specifico, di cosa parla Tutti tranne te? Segue la trama ufficiale del film con Sydney Sweeney e Glen Powell:

“Dopo un primo incontro che aveva tutta l’aria di essere perfetto, Bea (Syndey Sweeney) e Ben (Glen Powell) sembrano disprezzarsi apertamente e decidono di non rivedersi mai più. Ma il destino non la pensa allo stesso modo. Poco dopo i due si incontrano nuovamente sul volo che li porta in Australia, invitati al matrimonio di amici in comune. Alla cerimonia sono presenti anche il padre e la madre di Bea e il suo ex fidanzato Jonathan (Darren Barnet), che spera di rimettersi con lei grazie alla complicità dei genitori. Nel frattempo, Ben incontra una donna che prova a corteggiare senza successo, ovvero Margaret (Charlee Fraser). Ben e Bea decidono di sfidare l’ironia della sorte e trarre vantaggio dalla loro situazione fingendosi una coppia innamorata. In questo modo lei evita la pressione dei suoi genitori riguardo al suo ex, e lui spera di fare ingelosire Margaret conquistandola. La messa in scena li costringerà a sopportarsi senza risparmiare piccole ripicche e molti colpi bassi, ma come andrà a finire tra i due?

La recensione di Tutti tranne te: una commedia di cattivo gusto che non offre nemmeno intrattenimento

Le intenzioni dichiarate dal film si manifestano non solo dal marketing che ne ha preceduto l’uscita in sala, ma anche dall’incipit. Sfortunatamente, a giustificare la mancanza di idee, e soprattutto di comicità genuina, non basta cucire un prodotto su una coppia di attori esteticamente convincente. Ebbene sì, in Tutti tranne te c’è senz’altro del potenziale, in termini di espressione fisica, tra Glen Powell e Sydney Sweeney, ma la maggior parte delle scene cade più volte nel ridicolo. L’acqua che prende le sembianze di urina sui jeans, il fuoco che divampa sui capelli, piani programmati e poi puntualmente scombinati, vestiti scomparsi e scambi di “palpate” a dir poco grotteschi: la sensazione di imbarazzo si fa permeante e maledettamente costante. Le premesse non possono cancellare ciò che si è costretti a osservare per circa 1 ora e 40 di film, perché il livello di intrattenimento è davvero becero, subdolo.

Tutti tranne te è una commedia concepita male, invecchiata precocemente a causa delle sue battute di cattivo gusto, sessiste – andando anche oltre ciò che dicono i personaggi Millennials – e per niente autoironiche. Non vi è alcuna costruzione pop o scelta musicale che tenga di fronte un amalgama di elementi così goffi e concettualmente antiquati, per cui persino scomodare Shakespeare diventa un nonsense mal digerito. Qui non si tratta di mera banalità, ma dell’esplicitarsi di un’idea per qualcuno ancora radicata nella società contemporanea, evidentemente. Eppure, il progresso sembra esserci, quindi questo caso isolato finirà presto nel dimenticatoio. Bea e Ben non solo risultano dei burattini all’interno della narrazione, ma lo sono effettivamente anche sul piano dell’interpretazione, in quanto si fanno portavoce di una comicità meccanica e retrograda.

Di commedie americane piuttosto intelligenti e attuali se ne trovano esempi nel panorama odierno, come ad esempio lo scambio di ruoli nel film Una fidanzata in affitto; l’uso del corpo può essere instradato per motivi artistici e riflessivamente provocatori, come in Povere creature!; dinamico e metacinematografico come in Hit Man di Richard Linklater (e con Glen Powell ancora protagonista). L’impiego della fisicità degli attori “fantocci” in Tutti tranne te, invece, è pressapochista, anacronistico e “fuori moda”. Il film di Will Gluck è, per concludere, pacchiano come la torta nuziale poi rovinata in una scena, egoista e megalomane come i suoi personaggi (nemmeno i secondari si salvano) e profondamente ridicolo, come la sua comicità. Lo spettatore dovrebbe immedesimarsi soltanto ed esclusivamente nel koala, giustamente indifferente: “Lasciatemi in pace, per favore”.

1,0
Rated 1,0 out of 5
1,0 su 5 stelle (basato su 1 recensione)
Tutti tranne te
Tutti tranne te

Tutti tranne te, film commedia diretto da Will Gluck, ha come protagonisti Bea (Sydney Sweeney) e Ben (Glen Powell). I due fingono di essere una coppia per far ingelosire i rispettivi ex: riusciranno nel loro intento?

Voto del redattore:

3 / 10

Data di rilascio:

25/01/2024

Regia:

Will Gluck

Cast:

Sydney Sweeney, Glen Powell, Alexandra Shipp, Darren Barnet, Bryan Brown, Joe Davidson, Rachel Griffiths, Michelle Hurd, Dermot Mulroney, Hadley Robinson, Charlee Fraser

Genere:

Commedia, romantico

PRO

La scelta dei brani musicali
Comicità retrograda e di cattivo gusto
Scene già invecchiate male
C’è una costante sensazione di imbarazzo
Il citazionismo non rende automaticamente un prodotto pop