Nyad – Oltre l’oceano è un film distribuito sulla piattaforma di streaming Netflix dal 3 novembre 2023, dove si ricostruiscono gli eventi di un’impresa storica compiuta da una nuotatrice professionista. Si tratta di un lungometraggio basato sull’autobiografia Find A Way di Diana Nyad, pubblicata nel 2015, in cui la protagonista espone le sue emozioni riguardo il sogno realizzato nel corso degli anni. Seguono la trama e la recensione del film con Annette Bening e Jodie Foster, diretto da Jimmy Chin e Elizabeth Chai Vasarhelyi.

La trama di Nyad – Oltre l’oceano, film in streaming su Netflix

Nyad – Oltre l’oceano è un film basato su una storia vera che ha avuto luogo nel 2013, riprendendo quanto esposto dalla stessa protagonista attraverso la sua autobiografia intitolata Find A Way. Segue la trama del lungometraggio in streaming su Netflix:

In Nyad – Oltre l’oceano viene raccontata la vera storia della nuotatrice Diana Nyad (Annette Bening), che a 60 anni decide di compiere un’impresa destinata a rimanere nella storia. Allenata dalla sua migliore amica Bonnie Stoll (Jodie Foster) e scortata dalla nave di John Bartlett (Rhys Ifans), Diana attraversa a nuoto il tratto che separa Cuba dalla Florida. Oltre alla fatica fisica dovuta all’età, la donna deve affrontare il pericolo di essere attaccata dai feroci squali e dalle meduse che vivono in quelle acque. Determinata fino all’ossessione, la sportiva non darà ascolto a chi proverà a farle cambiare idea. Lungo il racconto, ripercorriamo insieme a lei le tappe fondamentali del suo passato che l’hanno portata a compiere questa incredibile traversata.

La recensione di Nyad – Oltre l’oceano: un film biografico convenzionale che, tutto sommato, porta a casa il risultato

Nyad – Oltre l’oceano è un film biografico la cui struttura è decisamente convenzionale, e di certo i suoi punti di forza non sono l’originalità e l’autenticità. Si tratta della celebrazione della nuotatrice Diana Nyad, interpretata da un’intensa Annette Bening, le cui imprese sono ancora oggi scolpite nella storia dello sport e dell’umanità. Infatti, ciò che più riesce ad aggradare lo spettatore è il messaggio “evergreen” basato sul non mollare mai, specie quando si vuole coltivare il proprio sogno, a prescindere dal genere e dall’età. Il racconto di finzione viene mescolato con del materiale d’archivio, come si deduce dall’incipit sin da subito immersivo, e non si perde mai tempo nella prosecuzione della storia personale. Dopo aver dedicato i primi minuti alla costruzione dei personaggi e del loro intimo rapporto, si parte subito con la missione: Diana vuole stabilire un primato per lei imprescindibile, nuotando da Cuba fino in Florida, nuotando per 165 km. Se nei primi momenti si sottolinea l’ego della memorabile sportiva, mostrando scene dove lei parla esclusivamente delle sue memorabili esperienze di vita, successivamente è la presenza di Bonnie – interpretata da un altrettanto meravigliosa Jodie Foster – a far emergere le difficoltà di vita di Diana.

Inoltre, con l’uso del montaggio alternato, si viene messi al corrente dei traumi vissuti in giovane età dalla protagonista, navigando tra i suoi ricordi ancora accesi. E proprio in queste occasioni, le memorie della nuotatrice si distaccano visivamente dal presente per dei colori più vividi e per il più classico degli effetti sfumati. Insomma, anche nell’estetica Nyad – Oltre l’oceano non è un film che spicca per la brillantezza delle intuizioni, anzi, eppure riesce ugualmente a comunicare quanto vuole e quanto deve. Soltanto in alcune sequenze, sfortunatamente, si registra una spiacevole mancanza di senso del ritmo, lasciando chi guarda in balìa di ricordi confusi, del materiale d’archivio e delle riprese sott’acqua. Ciò si ravvisa soprattutto nelle sequenze notturne, quando Diana si scontra con pericolose creature marine ed è alle prese con le allucinazioni, andandoci a perdere in termini di pathos. L’impressione, poi, è che il film in determinati punti vada davvero fin troppo spedito, impedendo così di assorbire l’emotività in alcuni dei momenti clou. Non si comprende nemmeno i motivi per i quali siano state inserite le scritte in sovrimpressione, poiché in dei punti sembrano annullare il senso d’avventura e risultano artificiose, nonché inutili ai fini della narrazione.

Nonostante qualche svarione qua e là, il lungometraggio distribuito su Netflix si pone l’obiettivo di dimostrare che l’impossibile può diventare possibile, se si dispone del giusto team (perché niente si fa in solitaria, ma si condivide), e se si alimenta il proprio desiderio di rivalsa. D’altronde, sentirsi vivi è il fattore cardine di ciascun individuo in quanto tale, e poter seguire gli eventi personali di una campionessa come Diana Nyad appassiona chiunque. A dispetto dei difetti sopracitati, tutti possono immedesimarsi in una storia dai temi universali – la forza di una donna; il destino da compiere; un lavoro cominciato sin da bambina -, e talvolta non è necessario rompere i canoni pur di non servirsi dei soliti archetipi, dalla litigata alla riconciliazione, passando per un guasto improvviso che generi gratuita suspence, senza dimenticare le sequenze di allenamento fisico e mentale. Il livello di intrattenimento, dunque, raggiunge dei buoni standard, anche se avrebbe giovato un lavoro minuzioso del musicista Alexandre Desplat, qui abbastanza sottotono. Nyad – Oltre l’oceano è un film da guardare senza troppe pretese, cercando di godersi un’impresa umana che risulta essere sia personale che collettiva. La genuinità e l’emozione, purtroppo, non sono una costante all’interno del lungometraggio, e ne consegue una visione dal ritmo discontinuo ma concettualmente quadrata.