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Recensione – Trenque Lauquen, il nuovo film di Laura Citarella

Grande attenzione per Trenque Lauquen, il film di Laura Citarella che è stato votato dai Cahiers du Cinéma come il miglior film del 2023.
Una scena del nuovo film di Laura Citarella, Trenque Lauquen

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: Trenque Lauquen
Genere: Drammatico
Anno: 2022
Durata: 260′
Regia: Laura Citarella
Sceneggiatura: Laura Citarella, Laura Paredes
Cast: Laura Paredes, Ezequiel, Rafael Spregelburd, Elisa Carricajo, Verónica Llinás, Juliana Muras, Cecilia Rainero
Fotografia: Agustín Mendilaharzu
Montaggio: Miguel de Zuviria, Alejo Moguillansky
Colonna Sonora: Gabriel Chwojnik
Paese di produzione: Argentina, Germania

La recensione di Trenque Lauquen, la nuova opera di Laura Citarella presentata in anteprima nella sezione Orizzonti della 79esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ed eletta dai prestigiosi Cahiers du Cinéma come miglior film del 2023. Il film è uscito nelle sale italiane il 16 novembre dello stesso anno. A seguire, trama e recensione di Trenque Lauquen

La trama di Trenque Lauquen, film diretto da Laura Citarella

Prima di passare all’analisi e recensione del film, segue la sinossi ufficiale di Trenque Lauquen: “Una donna scompare. Due uomini si mettono in viaggio per cercarla: entrambi la amano. Perché se n’è andata? Ognuno di loro nutre i propri sospetti e li nasconde all’altro che, misteriosamente, non assurge mai al ruolo di vero rivale. Nessuno dei due ha ragione: ma chi ne ha del resto? Questa fuga improvvisa diventa il nucleo nascosto di una serie di storie che il film intreccia con delicatezza: il segreto del cuore di un’altra donna, anch’essa perduta da molti anni; il segreto della vita di un villaggio in campagna, governato da un evento soprannaturale che nessuno sembra percepire; il segreto della pianura, che non smette di espandersi e di divorare tutto, come le ombre che invadono il mondo dopo l’ora del crepuscolo“.

Il miglior film del 2023 secondo i Cahiers du Cinéma, Trenque Lauquen di Laura Citarella

La recensione di Trenque Lauquen: Laura Citarella tra Sherlock Holmes e Twin Peaks

Laura si è appena trasferita per portare avanti delle ricerche di botanica ed ha una rubrica nella radio locale dove parla delle grandi donne della storia. Laura è scomparsa. Suo marito e l’amico Chicho si mettono sulle sue tracce. Trenque Lauquen non è solo il titolo dell’ultimo film di Laura Citarella – presentato in anteprima a Venezia79 nella sezione Orizzonti – ma anche il nome di questa moderna Twin Peaks dove l’ordinario si trasforma in straordinario e dove il mistero la fa da padrone. Sommando le due parti di cui il film è composto, si tratta di un’opera di oltre 4 ore, dove nulla sarebbe cambiato se fossero state due in più o in meno, perché il tempo diventa relativo, rarefatto, ci si perde nelle narrazione e, in un modo che richiama in un certo senso il cinema di Yasujiro Ozu, ci si libera di ogni orpello, cercando la semplicità più limpida, assoluta.

 

Sebbene non si lasci nulla al caso, Trenque Lauquen non sorprende di certo per regia o tecnicismi di vario genere, ma lascia incantati per come la narrazione viene portata avanti. Laura Citarella segue infatti il modello delle scatole cinesi per raccontare una storia assai semplice, da cui però ogni gesto, azione o sguardo porta ad altro, trasformando il suo microcosmo in qualcosa di molto più grande. D’altronde, nel nome della casa di produzione c’è già una chiara dichiarazione d’intenti: Pampero Cine. Il Pampero non è altro che il vento argentino che neanche i più esperti riescono mai a prevedere, un po’ come se la volontà dei suoi fondatori –  Mariano Llinás, Agustín Mendilaharzu, Alejo Moguillansky e la stessa Laura Citarella – fosse quella di andare in un’altra direzione rispetto al cinema, soprattutto indipendente, argentino e mondiale. 

 

Spiegare Trenque Lauquen diventa dunque impossibile, perché tutto ciò che si trova al suo interno è esattamente ciò che c’è, non si vuole sorprendere lo spettatore con colpi di scena ma con parole, cui seguono altre parole, per il gusto della narrazione, per intrattenere – cosa che oggi, paradossalmente, sta diventando sempre più difficile – e del racconto, cosa che lo rende, in un certo senso, una fiaba. Vi è però la costante sensazione che qualcosa venga nascosta, che non tutto ci venga detto e, in questo senso, il David Lynch che si sposa non è tanto quello di Twin Peaks quanto quello della sua seconda parte di carriera, dove non solo le spiegazioni sono poche, ma non le si vuole neanche dare. Perché il mezzo cinematografico è libero ed in quanto tale lo si può utilizzare per gli scopi più disparati. L’esempio più chiaro di questo discorso è certamente il finale, tanto inaspettato quanto perfettamente in linea con la storia raccontata fino a quel momento, nonché unico modo per chiuderla. Trenque Lauquen, dopo essere uscito nelle sale italiane nel silenzio generale il 16 novembre 2023, è ora disponibile su My Movies One.

Voto:
4/5
Arianna Casaburi
0/5
Christian D'Avanzo
0/5
Alessio Minorenti
0/5
Bruno Santini
0/5
4,0
Rated 4,0 out of 5
4,0 su 5 stelle (basato su 1 recensione)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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