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Disquiet: la spiegazione del finale del film horror su Netflix

In molti si sono chiesti che cosa voglia dire allegoricamente un film come Disquiet, specie per quanto riguarda il suo finale.
Disquiet: la spiegazione del finale del film horror su Netflix

Disquiet è un nuovo film horror su Netflix, introdotto nella piattaforma di streaming a partire dal 1 dicembre 2023. Il film horror e thriller, con tinte soprannaturali, non ha ottenuto un grande plauso da parte della critica e nel pubblico, in virtù di recensioni molto negative che sono stati accumulate nei diversi aggregatori. Tuttavia, ha fatto sicuramente discutere il finale del film, soprattutto per la sua portata metafisica: di seguito, si indica tutto ciò che c’è da sapere a proposito della spiegazione del finale di Disquiet.

Il finale di Disquiet

Sam tenta di trovare l’uscita dell’edificio in cui è apparentemente impossibile riuscire a salvarsi. Insieme ad altre persone conosciute all’interno dell’ospedale, che vivono la stessa sorte, dapprima il protagonista tenta una discesa verso fine seminterrato, che potrebbe essere il luogo da cui abbandonare all’ospedale, poi, sotto consiglio di Virgil, comprende che l’uscita da scegliere è quella che si trova sul tetto. L’uomo spiega che sia lui che Lilith sono entrambi delle guide, che tentano di indirizzare il percorso della protagonista e che, fin dal momento in cui si è verificato il suo incidente, sono stati presenti per indirizzare il suo libero arbitrio. Da un lato, c’è uno spirito che tende verso il bene, dall’altro uno che cerca di spingere verso il male: alla fine, Sam riesce a scappare verso il tetto insieme alla bambina che aveva misteriosamente incontrato nelle corsie dell’ospedale, trovando la luce e potendo finalmente rispondere all’amore di sua moglie.

La spiegazione del finale di Disquiet, film horror su Netflix

Fin da subito, per tentare di offrire una spiegazione del finale di Disquiet, il film tenta di indirizzare lo spettatore verso una chiave di lettura non esattamente letterale. L’ospedale, che viene rappresentato con tinte horror, vive in una dimensione metafisica, una sorta di limbo che si trova in uno stato precedente alla morte di una persona che, dopo un qualsiasi incidente, si ritrova in questo luogo. Apparentemente, scappare è impossibile, se non seguendo il proprio libero arbitrio: Lilith e Virgil sono le due guide, che tentano di spingere rispettivamente verso il basso e verso l’alto dell’ospedale, per uscire da questo luogo sinistro. Entrambi i nomi rimandano direttamente alla chiave di lettura allegorica, essendo Lilith un demone femminile particolarmente conosciuto nell’ambito del racconto biblico e Virgil il nome della guida più famosa che si intravede nell’ambito della letteratura italiana.

Nell’ambito della ricerca costante che porta ad abbandonare il luogo, Sam si confronta con tantissimi personaggi, tra cui molti che tentano apparentemente di ucciderlo o di bloccare il suo percorso: ben presto, però, scoprirà che morire in questo luogo non vuol dire trovare la morte eterna, bensì rivivere in uno stato di abbandono maggiore di se stessi. Per questo motivo, il vecchio uomo in stato comatoso che lo attacca fin dall’inizio altro non è che una possibile proiezione futura dello stesso Sam, qualora non riesca ad abbandonare il luogo. Per questo motivo, il film si pone su una dimensione alternativa e spirituale, rappresentata dalle tendenze verso il bene e verso il male, che si intravedono soprattutto nel momento in cui si affrontano degli ostacoli nell’ambito del proprio percorso. Il seminterrato, verso cui spinge Lilith, altro non è che l’inferno, così come si può comprendere anche dalla nebbia e dai cromatismi che tendono verso il rosso e il nero, mentre il tetto, illuminato, rappresenta il paradiso. Non è chiaro se, abbandonando il luogo, Sam riesca a rivivere o a trovare la pace eterna, ma è di sicuro con la sua scelta, tutt’altro che semplice, riesce a esprimere finalmente il suo amore verso sua moglie.