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Recensione – Un’estate fa, la nuova serie Sky Original con Lino Guanciale e Claudia Pandolfi

Recensione - Un'estate fa

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: Un’estate fa
Genere: Giallo, Thriller
Anno: 2023
Durata: 8 episodi, 50 minuti a episodio
Regia: Davide Marengo, Marta Savina
Sceneggiatura: Valerio Cilio, Federico Favot, Michele Alberico, Massimo Bacchini
Cast: Lino Guanciale, Claudia Pandolfi, Filippo Scotti, Antonia Fotaras, Paolo Pierobon, Nicole Grimaudo
Fotografia: Davide Manca
Montaggio: Francesco Di Stefano
Colonna Sonora: Michele Braga
Paese di produzione: Italia

La nuova miniserie Sky Original torna indietro nel tempo con un omaggio agli anni ’90 sullo sfondo di una crime story lunga trent’anni. Ecco la recensione di Un’estate fa, miniserie da otto episodi con Lino Guanciale, Claudia Pandolfi e Filippo Scotti

La trama di Un’estate fa, diretto da Davide Marengo e Marta Savina

Roma, 2023. Il corpo senza vita di Arianna Moretti (Antonia Fotaras) viene ritrovato sul fondo di un lago dopo trent’anni dalla sua scomparsa. Il ritrovamento della giovane fa riemergere nell’avvocato Elio Santamaria (Lino Guanciale) i ricordi addormentati dell’estate in cui Arianna morì, a causa dello shock Elio si ritrova catapultato nel passato e precisamente all’interno del campeggio in cui se stesso diciottenne (Filippo Scotti) stava passando le vacanze con alcuni amici, tra cui la stessa Arianna. Grazie a questo nuovo ed inspiegabile “potere”, Elio cercherà in tutti i modi di ricostruire la vicenda nel tentativo di salvare la vita ad Arianna scovando il suo assassino.

Recensione - Un'estate fa

La recensione di Un’estate fa, un thriller con una spruzzata di sci-fi

“L’estate somiglia a un gioco, è stupenda ma dura poco”. Così cantava Franco Califano in “Un’estate fa”, brano successivamente rimaneggiato dalla Tigre di Cremona, sua maestà Mina. Un inno alla stagione più calda dell’anno che per molti significa vacanze e relax, per altri è semplicemente la stagione degli amori appena sbocciati, per altri ancora può significare l’inizio di un incubo lungo trent’anni. La miniserie Sky Original, composta da otto episodi e ideata da Massimo Bacchini e Michele Alberico, non solo riprende il titolo dell’omonima canzone dell’indimenticato cantautore romano (riproposta in una versione moderna da Francesca Michielin per la serie) ma anche il concetto alla base del testo: un amore estivo appena sbocciato sullo sfondo di un thriller giallo ambientato in due epoche diverse. Il fulcro della vicenda è rappresentato dalla figura di Arianna, la ragazza tragicamente scomparsa nel 1990 che viene ritrovata all’interno di una Fiat Panda in fondo ad un lago, dopo trent’anni dalla sua sparizione. Tutto gira intorno alla ragazza: i ricordi, le emozioni, i rimorsi e quel “vorrei ma non posso” che nasce nella coscienza del protagonista Elio nel disperato tentativo di ricostruire le vicende di quell’estate. Un’estate fa, pur avendo tutti gli stilemi narrativi del genere giallo, riesce a mischiare le carte con un montaggio alternato ben costruito mettendo sul tavolo dei risicati elementi di stampo fantascientifico che sfruttano l’espediente dei balzi temporali per riportare Elio a quell’estate nell’anno in cui Arianna scomparve.

 

Potrebbe sembrare una ruffianata eppure il pretesto di far rivivere ad Elio quella particolare vacanza estiva in compagnia degli amici funziona. Elio, interpretato splendidamente da Lino Guanciale da adulto e da Filippo Scotti da giovane, non ricorda semplicemente gli avvenimenti di quei mesi ma anzi li rivive a tutti gli effetti con la sua mentalità da adulto, trasmigrando letteralmente nel suo corpo più giovane. Una componente sci-fi affascinante che ben si sposa con l’omaggio agli anni ’90 che gli autori regalano allo spettatore, in una ricostruzione storica pressoché perfetta nelle musiche, nelle atmosfere e negli usi e costumi dell’epoca seppur con qualche (piccolo) errore anacronistico. Il punto di forza di questa miniserie, difatti, è proprio la parte ambientata nel campeggio e l’interazione tra i tre protagonisti maschili con le loro controparti femminili; sono presenti tutti i cliché narrativi che hanno caratterizzato i prodotti di stampo teen degli ultimi cinquant’anni, inseriti in un contesto logico ed uniti ad una spensieratezza di un’epoca storica fatta di piccole cose ma tutte assolutamente significative. Il tutto farcito da un’aura di mistero fatta di indagini e ragionamenti del giovane Elio, consapevole di essere in pieno conflitto d’interessi ed intento a ricostruire un puzzle fatto di tasselli perduti nel tempo.

 

Se in questi otto episodi, dalla durata di circa 45-50 minuti ciascuno, il segmento degli anni ’90 è rappresentato a dovere, è la parte ambientata ai giorni nostri che mostra il fianco ad una narrazione fiacca e decisamente poco ispirata. Nonostante le ottime prove d’attore di Lino Guanciale nel triplice ruolo di sospettato-vittima-indagatore, di Claudia Pandolfi e di tutti gli altri caratteristi in scena, il ritmo si fa decisamente stanco specialmente nelle fasi centrali dell’opera, decisamente troppo lente e didascaliche. Ci pensa il montaggio alternato a tenere in piedi la baracca, alternando le due linee temporali in maniera fluida e coesa tra loro, regalando un senso di magnetismo che manda avanti il prodotto fino al finale di serie. Da questo punto di vista l’opera diretta da Davide Marengo e Marta Savina convince appieno, l’espediente fantascientifico, seppur usato col contagocce, si fonda perfettamente con una crime story dal sapore nostalgico. Alla stregua di film iconici (con le dovute proporzioni del caso) come Ritorno al Futuro o Terminator, la miniserie Sky Original riflette sulle possibili ipotesi di un paradosso temporale imponendo il dubbio nella mente dello spettatore fin dal primo episodio: Elio sta sognando, sta diventando pazzo oppure è tutto autentico e lui può effettivamente cambiare il passato? Si può riportare in vita una persona che non c’è più oppure è un semplice capriccio dovuto ad un’instabilità mentale venuta fuori a seguito di una tragedia? Domande che troveranno una risposta netta e piuttosto brutale nella sua atroce verità: l’empatia è un altro punto a favore di Un’estate fa, non solo per quanto riguarda il fattore nostalgia ma anche (e soprattutto) per un certo tipo di riflessione che la miniserie comunica agli spettatori (specialmente quelli di una certa età) alla fine degli otto episodi complessivi.

Recensione - Un'estate fa

Dove poter vedere Un’estate fa in streaming

La vita è questione di centimetri, basta un calcio di rigore realizzato in modo decisivo per approdare ad una finale oppure una frase detta al momento giusto per cambiare il corso della storia. Un’estate fa (disponibile su Sky e su Now) riflette sui cambiamenti di una generazione e sui fantasmi di un passato funesto grazie ad un prodotto che fa della narrazione il suo punto di forza, riuscendo nell’intento di raccontare una tragedia adolescenziale in maniera dolorosa ma spensierata allo stesso tempo. Le ottime performance attoriali di Lino Guanciale e della sua controparte Filippo Scotti arricchiscono una miniserie dal sapore malinconico dal vago retrogusto di rammarico, intrattenendo al tempo stesso con un’atmosfera da thriller giallo che funziona solamente a tratti: ispirata negli anni ’90, un po’ troppo blanda nel 2023. Il risultato finale è un equilibrio che le forze in gioco riescono a mettere in campo con un prodotto che fa dell’amarcord la sua carta vincente, seppur con una fruizione non sempre convincente. 

Voto:
3/5
Emanuela Di Pinto
0/5
Gabriele Maccauro
0/5
Bruno Santini
0/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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