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I migliori film horror (e non solo) da vedere ad Halloween

I migliori film horror (e non solo) da vedere ad Halloween

Il periodo di Halloween è, da sempre, un momento perfetto per trascorrere delle serate di terrore, in compagnia di una vera e propria maratona horror e, soprattutto, divertendosi in compagnia dei propri amici o di persone care. Per questo motivo, non c’è niente di meglio che festeggiare la notte delle streghe con dei film che richiamano quelle atmosfere cupe, sinistre e malefiche tipiche dei film horror. E se non bastasse, ci sono anche altri titoli che possono fare al caso di chi vuole guardare qualcosa di interessante durante la notte di Halloween. 

I migliori film da vedere ad Halloween: horror e non solo

Detto questo, come spiegato precedentemente, di seguito vengono citati alcuni dei migliori film da vedere ad Halloween: spazio per tutto, a partire dagli horror puri fino ad alcune commedie in tema, passando per prodotti che si trovano facilmente in streaming fino ad altri per cui è consigliata la visione in home video. Ecco quali sono i migliori film da vedere ad Halloween: horror e non solo!

Halloween Night (2014), di Bobby Roe

Film di nicchia e poco chiacchierato, Halloween Night come da titolo è praticamente perfetto per una visione serale o notturna durante la festività. La trama è incentrata proprio su di un gruppo di amici che, con l’obiettivo di riscoprire le attrazioni e i labirinti a tema horror, organizza un tour in camper per gli Stati Uniti. Tramite la tecnica parecchio ricorrente nei film dell’orrore, ovvero il mockumentary – finto documentario -, le cosiddette Haunted Attractions risultano immersive e inquietanti anche agli occhi dello spettatore, il quale si ritroverà a vivere un’esperienza al cardiopalma empatizzando con i personaggi. Halloween Night è stato venduto al pubblico come un insieme di materiali d’archivio montato ad hoc, e il risultato è un prodotto claustrofobico contraddistinto da una tensione costante, nonché dalla presenza di figure sinistre a dir poco agghiaccianti.

Ammazzavampiri – Fright Night (1985), di Tom Holland

Film horror considerato ormai un cult degli anni ‘80, Ammazzavampiri (Fright Night) è una commedia nera a tinte splatter davvero travolgente. L’atmosfera generata è decisamente disturbante, specialmente grazie all’uso consapevole e mirato degli effetti speciali e della suspance seminata durante il macabro racconto. Il lungometraggio è comunque bilanciato perché ad alleggerire i tempi da considerare maggiormente pressanti, c’è l’umorismo. L’evoluzione del vampiro segna anche una sorta di maturazione personale, in quanto il giovane protagonista passa dall’essere un adolescente miscredente ad un decisissimo cacciatore di vampiri. Non mancano i rimandi ai grandi classici sui film, la cui presenza la si avverte soprattutto nelle situazioni gotiche, perfettamente amalgamate con una colonna sonora estremamente pop

Haunt – La casa del terrore (2019), di Scott Beck e Brian Woods

Haunt – La casa del terrore è un film horror dall’impianto semplice, tradizionale ma genuino. Quest’autenticità appaga discretamente la visione, perché se inizialmente si può credere erroneamente di star osservando l’ennesimo lungometraggio banale, il prosieguo sovverte la tendenza e riesce a spaventare grazie a delle notevoli intuizioni estetiche e narrative. La tensione è in continuo crescendo, essendo evidente da principio di star assistendo ad uno slasher: il labirinto spettrale non è una semplice attrazione. Le ambientazioni, i costumi e i trucchi risultano particolarmente ingegnosi, e intercambiando scenografie e personaggi si riscontra un ottimale livello di pathos. Il finale è una piccola chicca nel sottogenere slasher, e lo si apprezza

Rec – La paura in diretta (2007), di Jaume Balagueró e Paco Plaza

Rec – La paura in diretta è uno dei film horror maggiormente ricordati negli anni ‘2000, perché la formula estetica del found footage viene qui giustificata per restituire agli spettatore l’idea di claustrofobia e terrore. La violenza dilaga all’interno di un palazzo messo in quarantena, e la conduttrice televisiva in compagnia dei vigili del fuoco, restano anche loro vittime di questo apparente scherzo del destino. In realtà c’è molto più di questo, ma l’ambiguità intinge il film spagnolo fino alla fine, lasciando interrogativi a cui non è davvero necessaria una risposta. Angoscia e tensione sono praticamente le compagne con cui si guarda Rec – La paura in diretta, e in appena 1 ora 20 il panico trasmesso non abbandona nemmeno a visione terminata. 

Doppia Pelle (2019), di Quentin Dupieux

Tra i film horror da vedere ad Halloween non poteva che mancare il prodotto di uno dei registi contemporanei sicuramente più affascinanti e meritevoli di riscoperta: Quentin Dupieux. Il regista, che si ispira al cinema del periodo francese di Bunuel, regala in Doppia Pelle una sapiente opera che si basa sull’importanza del montaggio e sull’ossessione del protagonista, splendidamente interpretato da Jean Dujardin. Il motore della narrazione è una giacca in pelle di daino, che muove nell’uomo il malsano desiderio di essere l’unico al mondo a possederne una: ne deriva una commedia horror grottesca e straordinaria nel suo proporre il senso della malleabilità dei corpi. Con un finale assolutamente memorabile, che restituisce il senso di animalità che la pellicola propone, Doppia Pelle è un film che si consiglia in una giornata in cui l’orrore è concesso anche nelle sue forme più anticonvenzionali. 

Zombi (1978), di George A. Romero

Quando all’inferno non ci sarà più posto, i morti cammineranno sulla terra”, la tagline più famosa di Zombi è quella che più di tutte descrive la natura apocalittica e distruttiva della pellicola diretta da George A. Romero. Il compianto regista americano mette al centro della vicenda la lotta per la sopravvivenza contro i morti viventi dentro un enorme centro commerciale, con i quattro protagonisti del film intenti a resistere contro zombi affamati di carne umana in un tripudio di sangue, violenza e tensione. Romero narra la vicenda alla base di Zombi sfruttando un’allegoria politica potente e realistica allo stesso tempo: la figura del morto vivente, ciondolante all’interno di un enorme centro commerciale, non è altro che un dito puntato contro il capitalismo che divora dall’interno una società sempre più consumistica.

Frankeweenie (2012), di Tim Burton

Nel 2012 il famoso cineasta statunitense Tim Burton porta sul grande schermo l’incredibile film d’animazione, realizzato mediante la tecnica della stop-motion, “Frankenweenie”, l’adattamento cinematografico dell’omonimo cortometraggio realizzato proprio dallo stesso Burton nel 1984, agli albori della sua carriera. Una fantastica commedia dell’orrore che si mescola alla fantascienza che, ovviamente, trae molta ispirazione dal famoso romanzo di Mary Shelley “Frankenstein” (1818). Un omaggio ed allo stesso tempo una sorta di parodia del classico letterario dell’autrice britannica, ambientato negli anni ’70 con protagonista un giovane ragazzino grande appassionato di cinema e scienza che, dopo l’improvvisa morte del suo amato cagnolino Sparky, decide di riportare in vita l’animale grazie ad un esperimento. Una piccola perla d’animazione perfetta per un pubblico di grandi e piccini da gustarsi la notte di Halloween.

Paranorman (2012), di Sam Fell e Chris Butler

“ParaNorman” è una horror-comedy del 2012 co-diretta da Sam Fell e Chris Butler, segnando il debutto alla regia di quest’ultimo. Uno dei titoli della famosa casa di produzione Laika, studio d’animazione che utilizza la tecnica della stop-motion. La pellicola, candidata agli Oscar nel 2013, racconta la storia di Norman Babcock, un’undicenne appassionato di zombie e film dell’orrore con un dono particolare: la capacità di comunicare e vedere i fantasmi. Ogni anno, però, una terribile strega si risveglia ed il giovane Norman con l’aiuto dei suoi amici deve porre fine alla maledizione. Un’avventura per un pubblico di famiglie che affronta tematiche come la crescita e l’amicizia, attraverso una storia divertente e tecnicamente straordinaria che, giocando su diversi cliché del mondo dell’orrore, prende vita grazie alla magia della stop-motion.

Hocus Pocus (1993), di Kenny Ortega

Tra i titoli più conosciuti ambientati durante la notte di Halloween c’è sicuramente la commedia fantasy “Hocus Pocus” diretta da Kenny Ortega con protagoniste Bette Midler, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy, le quali rivestono i panni delle sorelle Sanderson, tre streghe che il 31 ottobre del 1963 rapiscono una bambina da cui recuperano linfa vitale per ringiovanire, ma vengono scoperte, catturate e finiscono impiccate. Diversi anni dopo, sempre nella notte di Halloween, il giovane Max, in compagnia di sua sorella e di un’amica, si ritrovano casualmente nella casa delle streghe e per errore le riportano in vita. Un cult riscoperto diversi anni dopo, quando venne distribuito sul mercato dell’home video e che, successivamente, ha dato vita ad un piccolo franchise composto da un romanzo sequel, speciali televisivi e cortometraggi, ma anche dei set Lego ed un’attrazione al Chessington World of Adventures, oltre ad un recente seguito cinematografico disponibile su Disney+ dal 30 settembre 2022 ed un terzo film già annunciato ed in lavorazione.

La sposa cadavere (2005), di Tim Burton e Mike Johnson

Tim Burton, affiancato alla regia da Mike Johnson, sfoggia la sua straordinaria creatività e il suo gusto immancabile per il macabro, per rappresentare un’antitesi meravigliosa: il regno dei morti coloratissimo e più vivo che mai; il mondo dei vivi grigio e depresso, congelato nella sua convenzionalità. Una lezione su cosa significa veramente l’amore e che non bisogna avere per forza qualcuno accanto per stare bene, in particolare per il genere femminile, vittima della mano assassina maschile, figlia di una società che dà più valore alle cose che alle persone. La tecnica animata della stop-motion è perfetta, così come l’ormai assodata collaborazione musicale con Danny Elfman, sia nella colonna sonora sia nelle canzoni originali. La Sposa Cadavere è uno dei capolavori più importanti dell’animazione occidentale, meritando ampiamente la candidatura all’Oscar.

Terrifier 2 (2022), di Damien Leone

Il film diretto da Miriam Leone ha contribuito all’esplosione definitiva del villain Art Il Clown, divenuto ormai una delle nuove icone horror del nuovo millennio. Il personaggio è infatti straordinario nelle sue movenze con le quali si burla costantemente delle sue vittime, utilizzando una tecnica da mimo che esalta all’estremo la crudeltà macabra delle sue uccisioni. A tal proposito, gli effetti splatter sono tra i più belli e creativi che siano stati fatti nello slasher contemporaneo: il budget di 250.000 dollari non si vede, anzi, il film sembra essere costato almeno 5 milioni, sottolineando il talento del regista e della troupe con cui si circonda.

 

La tecnica impressionante è solo la punta dell’iceberg di un film che riesce a gestire benissimo i tempi della tensione. Ma al di là dei canoni dello slasher portati al massimo, il film vuole arricchire il genere prendendo ispirazione da sequenze oniriche che si rifanno non solo a “Nightmare: Dal Profondo Della Notte” di Wes Craven, ma anche al cinema di David Lynch, attraverso la costruzione di un mondo paranormale che ricorda “Twin Peaks”. Tocca l’umanità dei protagonisti, i quali affrontano Art il Clown per superare la sopraffazione del lutto e sfidare i lati più bui del male, ispirandosi agli eroi delle storie più belle e rispettando l’eredità dei propri cari. Se il primo “Terrifier” era già un ottimo horror, questo secondo capitolo aumenta la posta in gioco divenendo ancora più memorabile ed è sicuramente tra i film consigliati da vedere ad Halloween, specialmente perché è ambientato durante la festa.

Il dottor Miracolo (1932), di Robert Florey

Scartato per la regia di Frankenstein, Robert Florey viene affidato a quello che sarebbe stato considerato un film minore. Il Dottor Miracolo invece, ad oggi risulta essere un piccolo capolavoro. Una vera e propria perla del cinema d’orrore anni 30. Bela Lugosi risplende in una delle sue performance più convincenti, tanto inquietante quanto lugubre. Il film tramite la tematica dell’evoluzionismo mette in scena paure che porterebbero alla censura del film. Il tema della bestialità riecheggia nelle atmosfere del cinema espressionista tedesco. Manifestazione concreta della libidine malsana, il film vive di suggestioni visive continue. Che siano scene di tortura o dialoghi non importa, un’oscura ombra si cela sempre sullo sfondo. Atmosfere permesse dalla fotografia del leggendario Karl Freund, l’uomo dietro la regia della rivoluzionaria mummia.

 

 

L’adattamento del racconto di Poe “I delitti della Rue Morgue” presenta un mix unico di paura e divertimento. Peculiari infatti sono i frangenti del film che gli donano ampio respiro. Veri e propri momenti di distensione che si alternano ad angoscianti sequenze con protagonista lo scienziato. Un mix decisamente insolito per l’epoca, sostenuto da un montaggio dosato e da una colonna sonora convincente. Quello che potrebbe sembrare un film minore, nasconde ancora oggi un’anima forte. Un cuore pulsante vivo, manifestazione dell’evoluzione del cinema horror. Un mutamento in continuo divenire, che come nella sequenza finale rapisce sui tetti di una città lugubre. 

Faust (2001), di Brian Yuzna

Vero e proprio precursore dei cinecomic moderni, nonché espressione massima della follia di Brian Yuzna. L’adattamento del fumetto di David Quin e Tim Vigil, diventa una vera e propria manifestazione dell’eccesso. Non più le atmosfere oniriche del dramma di Goethe. Qui, a Los Angeles, tutto diventa sporco e corrotto. Manifestazione di un marciume tanto profondo quando evidente. Il male non si annida nel patto con il seducente Mefistofele. La natura sovrannaturale qui appare quasi limitata di fronte alla vera e ben più terrificante cattiveria umana. Quello che infatti Yuzna riesce a fare, è proprio a rendere credibile un mondo dove la cattiveria regna sovrana. Un vero e proprio trionfo dell’eccesso, in pieno stile underground. Il regista non si pone limiti di nessun tipo. Faust: Love of the Damned è una storia di sesso, violenza, tradimenti, emozioni e sotterfugi.

 

 

La regia di Yuzna riesce perfettamente nel suo intento di creare una pellicola che non si ferma mai, un climax perfetto nella sua rudimentalità. Gli effetti speciali di Joji Tani per quanto difettosi nella cgi, risultano bellissimi nel trucco prostetico. Dopo il lavoro svolto su Nightmare 3/4 e su Predator, la collaborazione con Gordon e Yuzna raggiunge qui il suo apice di bellezza. Il look di Mark Frost riesce a diventare iconico, nonostante a volte ci faccia sorridere nella sua artigianalità. Yuzna non sbaglia un colpo, e Faust ne è la prova. L’araldo di un cinema horror sconosciuto alla massa ma che ad oggi, merita una vera e propria riscoperta.

Halloween – The Beginning (2007), di Rob Zombie

Se il capolavoro di John Carpenter che ha dato il via alla saga rimane uno dei film perfetti da vedere per la Notte delle Streghe, il remake di Rob Zombie del 2007 non è sicuramente da meno. Con la benedizione dello stesso Carpenter, “Halloween – The Beginning” è il terzo lungometraggio prodotto, scritto e diretto dall’autore del Massachusetts, il quale si prende una pausa dalla sua personale trilogia inaugurata nel 2003 con “La casa dei 1000 corpi” per modellare la figura di Michael Myers a sua immagine e somiglianza, senza farne perdere lo spirito originale. Uno slasher violento e cattivo quello messo in scena da Zombie, che non evita di accendere qualche lugubre luce su una certa condizione sociale e per il quale cura direttamente anche la colonna sonora per una sonorità vibrante e sconquassante, mixando i temi originale alle creazioni dello stesso Zombie.

Demon Night (1995), di Ernest R. Dickerson

L’ultimo tra i film horror (e non solo) da vedere ad Halloween è Demon Night. Ispirato ai racconti di Tales From The Crypt, originariamente pubblicati bisettimanalmente su una rivista americana a inizio degli anni 50, Demon Night è un film irresistibile se si è amanti del genere horror. Nonostante fosse stato concepito come film per la TV, la pellicola non lascia trasparire carenze sul lato visivo o tecnico e coinvolge in un frenetico vortice di sbudellamenti e risate. A seguito infatti di un incidente in automobile, il protagonista si troverà a cercare rifugio in una chiesa abbandonata, nella quale ad aspettarlo troverà numerose sorprese. Il tenore del film è paragonabile a quello di Creep Show di Romero, del quale sembra essere un episodio più lungo. Dulcis in fundo è un film ideale, per durata, ambientazione e genere per una visione nel periodo di Halloween. La grande capacità di creare una calibrata commistione tra risate e terrore ne fanno un film da riscoprire.