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Recensione: Hunger Games – Il canto della rivolta parte 2, con Jennifer Lawrence e Woody Harrelson

La saga è giunta alla conclusione, la resa dei conti è arrivata al suo momento decisivo. La chiusura è stata memorabile oppure una delusione cocente?
La recensione di Hunger Games - Il canto della rivolta parte 2, con Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: Hunger Games – Il canto della rivolta parte 2 (The Hunger Games: Mockingjay – Part 2)
Genere: fantascienza
Anno: 2015
Durata: 137 minuti
Regia: Francis Lawrence
Sceneggiatura: Danny Strong, Peter Craig
Cast: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Willow Shields, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Donald Sutherland, Toby Jones, Sam Claflin, Jena Malone, Mahershala Ali, Paula Malcomson, Natalie Dormer, Evan Ross
Fotografia: Jo Willems
Montaggio: Alan Edward Bel, Mark Yoshikawa
Colonna Sonora: James Newton Howard
Paese di produzione: Stati Uniti

Distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 20 novembre 2015 col titolo originale The Hunger Games: Mockingjay – Part 2, mentre in quelle italiane il 19 novembre dello stesso anno. Tratto dall’omonimo romanzo di Suzanne Collins, con protagonisti Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson e Donald Sutherland. Qui sotto la trama ufficiale del film diretto da Francis Lawrence.

La trama di Hunger Games – Il canto della rivolta parte 2, diretto da Francis Lawrence

Di seguito la trama ufficiale di Hunger Games – Il canto della rivolta parte 2, diretto da Francis Lawrence:

 

I distretti di Panem si sono ribellati a Snow e sono pronti a marciare verso Capital City. L’unico distretto ancora fedele allo spregevole presidente, tuttavia, è una reale minaccia in quanto possiede un ricco arsenale di armi. Per impossessarsene, Katniss Everdeen indossa i panni della ghiandaia imitatrice e guida un manipolo di ribelli verso il distretto 2. Durante la missione, Katniss scopre che la presidentessa Alma Coin pianifica di ucciderla, poiché la sua presenza costituirebbe un ostacolo insormontabile per la sua candidatura a nuovo leader. Mentre i ribelli si avvicinano al loro obiettivo, Snow invita la popolazione a rifugiarsi nel palazzo ma un aereo, che porta l’insegna di Capitol City, lancia delle bombe e provoca un vero e proprio massacro. La ragazza chiede di poter giustiziare personalmente il suo acerrimo nemico ma, poco prima dell’esecuzione, una scioccante rivelazione di Gale cambia tutti i suoi piani. In breve tempo, tutte le certezze di Katniss crolleranno e la ghiandaia imitatrice dovrà decidere se liberare Panem da qualsiasi forma di oppressione o cedere, consegnandola nelle mani di un nuovo dittatore.

 

 

La recensione di Hunger Games - Il canto della rivolta parte 2, con Donald Sutherland e Jeffrey Wright

 

 

La recensione di Hunger Games – Il canto della rivolta parte 2, con Jennifer Lawrence e Woody Harrelson

Nonostante sia la seconda metà di un dittico troncato di netto, si sceglie quasi di ricominciare tutto da capo, proseguendo come se la premessa non si fosse esaurita con la pellicola precedente, faticando più del dovuto a carburare nel ritmo e nella narrazione, anche se ormai da premettere non c’è più nulla. La parentesi sentimentale, già ampiamente chiusa, si ripropone nuovamente non aggiungendo niente di rilevante rispetto a prima, reiterando un potenziale dubbio di Katniss e il senso claustrofobico che questo triangolo amoroso le causa, salvo poi risolverlo alla stessa maniera già messa in scena nella Parte 1. Come già analizzato in passato, la protagonista si è trovata inaspettatamente guida di una rivoluzione, da giovane donna pronta al sacrificio per sua sorella a leader, soprattutto mediaticamente, di un popolo oppresso dalla tirannia: man mano che la situazione si evolve però, Katniss fatica realmente a sentire la causa di Panem come se fosse sua, agendo principalmente per questioni esclusivamente personali, che la coinvolgono da vicino. La sua missione di uccidere direttamente il presidente Snow è mossa da risentimento dovuto al fatto che quest’ultimo è responsabile delle torture subite da Peeta, l’amore della sua vita, mentre l’esecuzione di Alma Coin è scaturita da una vendetta privata, poiché il bombardamento dei ribelli ha causato la morte della sorella Primrose. L’introspezione psicologica del personaggio è necessaria, non solo per creare empatia con gli spettatori, ma quando la posta in palio è così alta è naturale aspettarsi l’evoluzione di una diversa consapevolezza, l’accettazione di un ruolo che va ben oltre l’“io” e sposi appieno la causa del “noi”.

 

 

La recensione di Hunger Games - Il canto della rivolta parte 2, con Julianne Moore ed Elizabeth Banks

 

 

Gli aspetti principali di Hunger Games – Il canto della rivolta parte 2, con Julianne Moore e Donald Sutherland

Tra le caratteristiche principali della saga non c’è sicuramente l’azione, ma le poche sequenze che ci sono si fanno ricordare per la loro buona riuscita: lo scontro con gli ibridi è ben coreografato, valorizzando le capacità combattive dei personaggi, rendendo il combattimento avvincente e comprensibile. L’ambientazione metropolitana, buia e stretta, permette per prima cosa di “nascondere” la resa grafica delle creature, senza quindi prestare il fianco all’invecchiamento digitale, o quantomeno si dimostra intelligente il tentativo di non farlo risaltare all’occhio. In generale tutta la parte tecnica è più che presentabile: le scenografie sono curate nel dettaglio, la ricostruzione di Capitol City è credibile, risaltata da alcuni campi lunghi, funzionali a mostrare la monumentalità della metropoli e delle sue architetture, con una regia scolastica ma efficace quanto basta per portare a casa il risultato.

 

La vendetta sui vinti e l’incapacità di costruire la pace

 

La proposta di Alma Coin scuote i personaggi presenti alla riunione: riproporre i giochi, ma stavolta utilizzando i cittadini di Capitol come tributi, getta ombre sulla possibilità di cambiamento promesso. Atteggiamento di vendetta che ha contraddistinto il modus operandi dei vincitori sui vinti nel corso della Storia: numerosi sono i casi in cui la riconciliazione è stata sostituita dalla prevaricazione, la propaganda ha sempre cavalcato il sentimento istintivo delle masse, provate emotivamente e fisicamente dai conflitti bellici, pronte a chiedere risarcimenti per le sofferenze subite. Le forze vincitrici così si preoccupano di egemonizzare gli sconfitti, invece di raggiungere una mediazione necessaria per costruire presupposti di pace duratura. Purtroppo, ha sempre prevalso la voglia di umiliare il nemico, causando di conseguenza la sua sete di rivincita, in modo tale da non interrompere mai il circolo vizioso di violenza. L’umanità non ha mai saputo cogliere l’opportunità di un sincero cambiamento, limitato esclusivamente all’apparenza, non riuscendo a modificare radicalmente la sua mentalità, offuscata dal risentimento e dalla sete di potere, abbandonando il mondo all’eterna instabilità.

Voto:
3/5
Andrea Barone
3.5/5
Andrea Boggione
2.5/5
Emanuela Di Pinto
3.5/5
0,0
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Voto del redattore:
Data di rilascio:
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Cast:
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