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Assassinio a Venezia rischia il flop al box office

Foto di Assassinio a Venezia con Branagh

Uscito nel periodo invernale del 2017, Assassinio sull’Orient Express fu uno dei più grandi successi della stagione. I 350 milioni di dollari ottenuti al box office, con l’Italia terzo mercato internazionale a quota 17 milioni, sembravano segnare l’inizio di una nuova saga di successo legata al celebre investigatore nato dalla penna di Agatha Christie. La formula che vedeva l’adattamento di un romanzo di grande successo legato a un cast di primissimo ordine pareva aver convinto il pubblico. Il secondo capitolo uscito l’anno scorso tuttavia aveva fatto segnare un forte rallentamento, raggiungendo appena 145 milioni di dollari in tutto il mondo. Il film tuttavia poteva contare sulla grande attenuante di essere uscito in un periodo di ancora riadattamento alla normalità per quanto concerneva la frequenza da parte del grande pubblico della sala cinematografica. Questo terzo capitolo invece esce in un periodo in cui lo spauracchio del Covid è ormai superato e gli spettatori sono tornati ad affollare le sale a un ritmo simile a quello del pre-pandemia. Tuttavia il suo esordio sembra gettare ombre oscure sulla sua possibile riuscita al box office.

 

Di seguito gli incassi italiani e statunitensi del weekend appena trascorso al box office.

Box office USA di settembre
(Fonte dati The Numbers.com)
(Fonte dati Cinetel.it)

L’esordio sottotono di Assassinio a Venezia

Gli appena 36 milioni incassati in tutto il mondo in questo primo weekend da Assassinio a Venezia lasciano presagire il peggio. Il film infatti rischia persino di incassare meno del predecessore che, come ricordato sopra, non godeva certo delle migliori condizioni di mercato al tempo della sua uscita. Le cause di questo insuccesso sono probabilmente da addurre a un interesse scemante del pubblico nei confronti del detective interpretato da Kenneth Branagh che evidentemente non è riuscito a far breccia nel cuore degli spettatori, a un gradimento non alto di Assassinio sul Nilo e infine a un cast che di film in film appare sempre meno di richiamo. Basti vedere come nelle scorse pellicole vi fossero diversi nomi di spicco a prendere parte al progetto mentre in questo caso è Michelle Yeoh, un’attrice che nonostante l’oscar vinto non è comunque una stella. Negli Stati Uniti il film riesce persino a finire alle spalle di The Nun 2 al suo secondo weekend.

 

La pellicola horror infatti si è imposta nuovamente al box office USA in virtù di un calo tutto sommato contenuto visto il genere di appartenenza. Il -55% rispetto al fine settimana di esordio ha infatti permesso alla pellicola targata Blumhouse di superare i 50 milioni di dollari al botteghino statunitense, cosa che comunque non le permette di avvicinarsi particolarmente al risultato della prima pellicola che dopo due weekend era già a quota 80 milioni. Sarà interessante vedere tuttavia se il film sarà capace di replicare questa buona tenuta anche nei prossimi weekend, cosa non impossibile vista anche la carenza di uscite di peso sul fronte horror nel prossimo periodo.

 

Oppenheimer è invece diventato, come già scritto da più parti, il più grande incasso per un film biopic della storia del cinema. Fa impressione pensare che un film con al centro una figura conosciuta ma tutt’altro che popolare abbia finito per sopravanzare una pellicola dedicata alla storia di uno dei più celebri cantanti della storia degli ultimi 100 anni. A fare le spese di questo nuovo record è stato infatti il film Bohemian Rapsody. Il film finirà probabilmente, anche visto il rapporto con il budget, per essere quello più redditizio della carriera di Nolan, cosa che sicuramente farà riflettere i dirigenti Warner che se lo fecero scappare pur di non concedere un periodo sufficiente di permanenza in sala alle sue pellicole.

I risultati del Cinema in festa in Italia

In Italia Assassinio a Venezia è partito grossomodo sulla falsariga di Assassinio sul Nilo, nemmeno l’ambientazione familiare al pubblico italiano sembra averlo convinto a premiare particolarmente la pellicola. I dati da analizzare riguardano tuttavia anche l’iniziativa del Cinema in festa. Nonostante vada premesso come che, per chi scrive questo articolo, iniziative del genere risultino sul lungo periodo assolutamente inefficaci e si riducono a essere mere manovre spot finalizzate a raggranellare un gruzzolo nei periodi meno vivaci dell’anno, per la prima volta pare che almeno l’iniziativa abbia convinto un vasto pubblico a recarsi in sala, come dimostrato dai biglietti venduti nettamente superiori alle altre edizioni. Questo è sintomo di un adattamento degli spettatori che ormai sembra abbiano recepito la portata di queste iniziative e le sfruttano a pieno. Sarebbe comunque decisamente più costruttivo creare degli sconti permanenti che incentivino le persone a frequentare la sala fin da giovani e che gradualmente vadano a scomparire col crescere dell’età, come da anni avviene in Francia con ottimi risultati.


The Nun 2 si appresta invece a superare il già ottimo risultato del primo capitolo in Italia e punta verso i 6 milioni di incasso, che visto il genere sono un’anomalia mentre Io Capitano  nonostante un buon passaparola finirà per racimolare un totale affatto convincente.