Articolo pubblicato il 21 Novembre 2023 da Gabriele Maccauro
Presentato in anteprima allā80esima Mostra Internazionale Dāarte Cinematografica di Venezia,Ā Poor thingsĀ ĆØ il nuovo film diĀ Yorgos Lanthimos, commedia grottesca a tinte fantasy che vede protagonisti Emma Stone,Ā Willem Dafoe, Mark Ruffalo e Ramy Youssef. Di seguito, eccoĀ tramaĀ eĀ recensioneĀ del film.
La trama di Poor Things, diretto da Yorgos Lanthimos
Prima di passare alla recensione di Poor ThingsĀ ecco la sinossi ufficiale del film: “La storia incredibile della fantastica trasformazione di Bella Baxter, una giovane donna riportata in vita dal dottor Godwin Baxter, scienziato brillante e poco ortodosso. Bella vive sotto la protezione di Baxter ma eĢ desiderosa di imparare. Attratta dalla mondanitaĢ che le manca, fugge con Duncan Wedderburn, un avvocato scaltro e dissoluto, in una travolgente avventura che si svolge su piuĢ continenti. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella cresce salda nel suo proposito di battersi per lāuguaglianza e lāemancipazione.”
La recensione di Poor Things: la commedia gotica di Yorgos Lanthimos
Il cinema di Yorgos LanthimosĀ non puĆ² lasciare indifferenti. Mentre molti autori della contemporaneitĆ tendono ad appiattire i propri percorsi estetici uniformandoli al sentire artistico attuale, il regista greco ĆØ riuscito e continua a mantenere una propria cifra stilistica assolutamente riconoscibile e identitaria. In tal senso la sua collaborazione a progetti a piĆ¹ alto budget e che vedono coinvolte star hollywoddiane ha generato degli interessanti cortocircuiti nel suo operato. In quest’ultimo Poor things a risaltare all’occhio sono innanzitutto l’uso che fa dei corpi dei suoi attori e del linguaggio che viene adottato. Mai come nelle sue pellicole infatti un’attrice premio Oscar come Emma StoneĀ ha messo a disposizione in tutto e per tutto la sua corporalitĆ , con il regista greco che ĆØ stato in grado di sfruttare questa opportunitĆ a pieno. L’attrice statunitense ĆØ istrionica, la sua presenza e i particolari del suo fisico sono al centro di continue riletture e suggestioni visive. Si passa da scene puramente slapstick ad altre erotiche passando per un campionario variopinto di gesti che oscillano tra la tenerezza spontanea e la violenza cieca.Ā
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Questi sono elementi essenziali per la lettura di un’opera che ĆØ nella sua struttura una favola per adultiĀ e un racconto di emancipazione e autorealizzazione a tinte fantasy. Nel fare questo tuttavia Lanthimos non si censura, non arretra nemmeno di un millimetro e fa esprimere i suoi personaggi attraverso un lessico diretto, addirittura scorretto. Lanthimos infatti svela in quest’opera una nuova qualitĆ che puĆ² annoverare tra quelle del suo bagaglio artistico: quella di costruttore di mondi. Nonostante le location si riferiscano a capitali europee esistenti, sono il comparto scenografico e la messa in scena a stregare. Atene, Londra, Parigi sono (non) luoghi ricostruiti in studio che non sono realizzati per aderire alla realtĆ ma anzi vogliono destabilizzare lo spettatore, privandolo delle coordinate estetiche per orientarsi in esse.
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Ogni immagine a schermo ĆØ una fusione di elementi di stampo barocco, gotico e surreale. Questa fusione riesce a creare dei panorami profondamente suggestivi, tutte le inquadrature sono ricche di particolari finemente realizzati, posizionati e calibrati, il caos ĆØ sempre domato. Questo mondo immaginifico ĆØ popolato da personaggi che saranno costretti a fare i conti con una scheggia impazzita, una presenza destabilizzante persino per questi canoni, la Bella di Emma Stone.Ā La sua purezza di sguardo e la sua immacolata visione del mondo, scevra da preconcetti, demolisce il moloch di luoghi comuni, convenzioni sociali e rapporti di potere pre-costituito. Il suo incedere nel mondo e la curiositĆ della sua scoperta sono percepite dagli altri personaggi in scena come profondamente destabilizzanti. La strada della sua emancipazione ĆØ anti-convenzionale e condotta in modo personalistico, in quanto la protagonista esplora il mondo per conoscere sĆ© stessa. Questa visione femminista rifugge il conformismo e fa dell’empowerment un elemento organico alla trama e non avulso da essa. A margine ĆØ impossibile non segnalare una performance inaudita di Willem Defoe, uno dei piĆ¹ grandi attori in circolazione.