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Recensione – Kiki, Consegne A Domicilio: la giovinezza emarginata di Hayao Miyazaki

Recensione: Kiki Consegne A Domicilio

Kiki – Consegne A Domicilio” è considerato da molti appassionati l’opera più semplice del maestro Hayao Miyazaki, ma non per questo meno importante e meno potente. Scopriamo perché il film d’animazione del celebre autore, uscito nel 1989, è un’altra sua grande perla da riscoprire.

La trama di Kiki – Consegne A Domicilio

Prima di proseguire con la recensione del film, si indica la trama di Kiki – Consegne a Domicilio: “Kiki è una giovane strega in apprendistato che è cresciuta in campagna. Una volta raggiunta l’età di 13 anni, decide di diventare indipendente cercando una città che possa usufruire dei suoi servizi. Trovata la città adatta ed in compagnia del suo fedele gatto Jiji, Kiki decide di aprirsi un’attività in proprio consegnando pacchi a domicilio con la sua scopa e cercarso di ambientarsi nel modo più naturale possibile.”

La recensione di Kiki – Consegne A Domicilio

Fin dal principio, Hayao Miyazaki vuole raccontare l’inserimento dei giovani che compiono i loro primi passi nel mondo, apparendo piccoli in un nuovo contesto molto più grande e molto più immenso per loro. Kiki è una piccola ragazza di campagna che, per cercare di compiere grandi passi nella vita, decide di cambiare casa, di spostarsi in un altro posto. Improvvisamente tutte le persone che l’hanno sempre sostenuta sono lontane e lei deve creare legami con altri individui. Da qui si nota la titubanza di Kiki, la quale è più attratta nello stringere dei rapporti con persone molto più grandi di lei rispetto ad altre che appartengono alla sua stessa generazione: rispetto agli stilemi sociali canonicamente riconosciuti nella modernità, dove di adolescenti hanno meno pensieri, Kiki è già una ragazza che trova la sua indipendenza a tredici anni. L’autore pone le stesse generazioni su due piani e due mentalità diverse, mettendo in risalto la paura di Kiki nel venire costantemente giudicata, tanto che si innervosisce facilmente al pensiero di socializzare con altre ragazze o ragazzi sconosciuti. Una rappresentazione tanto realistica quanto delicata di un’emarginazione vissuta fin dall’età più giovane, solo perché si decide di compiere passi diversi.

Kiki Consegne A Domicilio

Non è un caso che, quando Kiki approda in città, la prima cosa di cui si preoccupa è il suo vestito da strega: si tratta di un abito che rispecchia le più antiche tradizioni, ma Kiki ha paura che, non essendo somigliante ad un vestito che richiami la femminilità riconosciuta dalla società nei cittadini odierni, questo elemento lo etichetti come una ragazza strana. Man mano però che il lungometraggio va avanti, l’autore racconta l’importanza di non dimenticare e di non disprezzare la tradizione, attraverso l’incontro tra due generazioni diverse. Quando Kiki deve effettuare una consegna, incontra una vecchietta che non può cucinare uno sformato poiché il forno elettrico è rotto. A quel punto, Kiki propone di cucinarlo con il forno a legna ed è ciò che effettivamente avviene. Miyazaki evidenzia che, nonostante il progresso della tecnologia, l’essere umano deve essere capace di utilizzare le sue conoscenze e le sue mani per risolvere le situazioni con le proprie abilità, senza lasciarsi viziare dalla presenza di oggetti che facilitano ogni lavoro (non è un caso che, negli anni a venire, Miyazaki realizzerà “Ponyo Sulla Scogliera” senza utilizzare la CGI per ricordare l’efficacia delle tradizioni animate). Nel film vengono lodati il rispetto e l’apertura mentale, le quale però non sempre vengono ricambiate: se Kiki si lascia affascinare dalla creatività di uno sformato, un’altra adolescente viziata può non rendersi conto dell’affetto che tale pietanza, solo per essere stata preparata, può rappresentare.

Kiki e la magia dell’arte

Un altro elemento di grande fascino presente nell’opera è il significato della magia, la quale non è altro che simbolo della creatività dell’artista. Le magie compiute da Kiki rappresentano i lavori che un creativo svolge attraverso le proprie sensazioni e le proprie emozioni. Infatti, non appena Kiki si sente triste e completamente insicura del suo posto nel mondo, quest’ultima non riesce più a fare magie. Il blocco dello scrittore si può attivare nel momento in cui una persona non sta più bene con sé stessa. Quando Kiki si confronta con la sua amica pittrice, viene mostrato quanto, in ogni uomo, il sentimento dell’artista sia sempre presente, perché anche il lavoro di un cuoco fa parte delle pulsioni che vengono dal nostro corpo, in quanto permettono di lasciare un segno che, anche se per pochi secondi, esprime il nostro piacere ed il nostro desiderio nella società. L’arte è il piacere della vita ed è la vita stessa a permettere il concepimento dell’arte, la quale può essere vista nel volto degli individui più semplici, ma anche nella più grande semplicità si nasconde un’anima profonda che ha bisogno di respirare le bellezze del mondo.

Kiki Consegne a Domicilio di Hayao Miyazaki: recensione

In tutto ciò, non manca l’importanza della gentilezza e del prendersi cura degli altri attraverso i gesti anche più piccoli, caratteristiche che Hayamo Miyazaki dipinge come delle virtù che dovrebbero essere sempre normali. Tali gesta sono soprattutto evidenziate attraverso il punto di vista delle donne, manifestate sempre dalla loro natura di voler mantenere una comunità compatta, in cui le difficoltà della vita devono essere accolte con il sorriso per poterle affrontare. E non è un caso che Kiki ritrova definitivamente la sua forza in sé stessa quando vede il suo amico Tombo rischiare la vita. Cercando di salvarlo, la donna viene evidenziata in tutta la sua forza, anticipando anni di storia cinematografica in cui viene data importanza all’emancipazione femminile. “Kiki – Consegne A Domicilio” non è solo un’opera splendidamente animata (accompagnata inoltre da un doppiaggio italiano eccellente), ma anche uno dei ritratti più belli e originali per rappresentare tutti gli individui che, pur mossi da una profonda volontà, combattono ancora la solitudine, realizzando un risultato soave e delicato.

Voto:
4.5/5
Andrea Boggione
4/5
Christian D'Avanzo
4.5/5
Gabriele Maccauro
0/5
Alessio Minorenti
0/5
Riccardo Marchese
3.5/5
Giovanni Urgnani
4/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
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Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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