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Recensione – Oppenheimer: il prometeo americano

Oppenheimer di Christopher Nolan

Da diversi anni a questa parte quando si parla di Christopher Nolan, e dei suoi film, si tratta di un nuovo e grande evento in uscita nelle sale cinematografiche. Questo accade anche con il nuovo progetto del cineasta britannico: “Oppenheimer”, liberamente ispirato a “Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica. Il trionfo e la tragedia di uno scienziato (in originale “American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer”) scritto da Kai Bird e Martin J. Sherwin che racconta la storia del noto fisico statunitense. Di seguito la trama e la recensione del nuovo film di Nolan che arriverà nelle sale italiane dal 23 agosto 2023

La trama del nuovo film di Nolan

Il film segue attraverso diverse fasi della vita la storia di Julius Robert Oppenheimer (1904-1967), un fisico statunitense, specializzato nella meccanica quantistica, che ha raggiunto la notorietà soprattutto grazie al programma di ricerca e sviluppo, denominato progetto Manhattan, e la successiva creazione della prima bomba atomica. Si parte da un giovane Oppenheimer, un brillante studente che cerca di farsi spazio tra la comunità scientifica, che, lungo la sua strada, incontra personaggi e personalità significative che lo portano a collaborare con il governo degli Stati Uniti. Una fama raggiunta attraverso la creazione di un ordigno nucleare che, dopo la tragedia di Hiroshima e Nagasaki, porta lo scienziato ad assumersi la responsabilità degli attentati scatenando in lui dei terribili sensi di colpa.

Oppenheimer di Christopher Nolan

“Stiamo dicendo che c’è una possibilità che spingendo quel pulsante distruggiamo il mondo?”

Cit. Leslie Groves (Matt Damon)

La recensione di Oppenheimer: il prometeo americano

Oppenheimer” è in primo luogo un biopic, la storia vera di uno degli scienziati più famosi ed importanti, il padre della bomba atomica. In realtà il film è, però, molto di più: si tratta, infatti, di un vero e proprio dramma epico che al suo interno contiene più di qualche sfumatura del classico thriller. Christopher Nolan, il regista e sceneggiatore, torna sul grande schermo con un’opera magistrale attraverso il racconto di uomo geniale, ma ricco di sfaccettature e fragilità. Un progetto nato intorno al 2021, capace di scatenare una “guerra” di offerte dalle più grandi major statunitensi, ma a spuntarla alla fine è stata la Universal, dopo la separazione tra il cineasta e la Warner, con cui aveva collaborato fino al progetto precedente. Come spesso accade da qualche tempo, il regista ha concepito un film realizzato nei minimi dettagli: la scelta di girarlo in una combinazione di pellicole, oltre ad includere per la prima volta sezioni in bianco e nero in IMAX, si rivela geniale.

E’ incredibile come questa sua particolarità, dettata dall’obiettivo di mostrare la tipologia di visione dei televisori dell’epoca in cui si svolgono i fatti, renda ancor più incredibile il film per lo spettatore. Se poi, come sottolineato dallo stesso autore, l’utilizzo della computer grafica è minimo, puntando più su degli effetti pratici, il gioco è fatto. Impossibile, per il pubblico, non rimanere ammaliato e catturato da una pellicola del genere: si percepisce fin dall’inizio quanto Nolan concentra l’attenzione sul racconto dei tormenti e dei sensi di colpa di un uomo capace, attraverso un team di luminari e grandi scienziati di dare vita ad una vera e propria arma di distruzione di massa. Un ordigno esplosivo in grado di porre fine alla Seconda Guerra Mondiale e dalla potenza inarrestabile. 

Uno degli aspetti più significativi di “Oppenheimer” è senz’ombra di dubbio legato ad una continua tensione che si percepisce e si avverte lungo tutta l’immensa durata della proiezione. Una caratteristica sicuramente dettata da un’ottima messa in scena, delle interpretazioni superlative, ma, in realtà, soprattutto attraverso la colonna sonora di Ludwig Göransson, qui alla sua seconda collaborazione con il regista britannico. Le musiche del compositore svedese risultano quasi onnipresenti, tranne per un paio di momenti dove l’assoluto silenzio seguito da un devastante boato la fanno da padrone, e riescono nell’intento di mantenere per tutta la narrazione una sensazione quasi di ansia e timore continuo.

A rendere ancor più significativa l’opera ci pensa Hoyte van Hoytema grazie ad un lavoro sulla fotografia straordinario, proprio come la stessa Jennifer Lame al montaggio, confezionando un prodotto che Christopher Nolan ha scritto e diretto portando sullo schermo non solo il punto di vista del protagonista. Un personaggio, quello di Robert Oppenheimer, interpretato in maniera magistrale da uno degli attori contemporanei più sottovalutati di sempre ovvero Cillian Murphy, spesso presente in diverse pellicole dello stesso autore inglese, ma mai così al centro dell’attenzione e sotto i riflettori. L’attore irlandese realizza probabilmente la prova della vita, incarna alla perfezione ogni singola sfaccettatura del suo personaggio, mostrando tutte le emozioni, le scelte, le fragilità di uomo, ma anche tutta la genialità di una delle menti più importanti della storia. 

Oppenheimer di Christopher Nolan

“Lei è l’uomo che ha dato loro il potere di distruggere se stessi e il mondo non è pronto.”

Cit. Niels Bohr (Kenneth Branagh)

Come se non bastasse Nolan riesce nell’impresa di completare un cast incredibile e ricco di grandi nomi, senza tralasciare qualche piccola sorpresa: da Emily Blunt nei panni della moglie del protagonista, Katherine “Kitty” Oppenheimer, a Matt Damon che interpreta, invece, il generale a capo del progetto Manhattan Leslie Groves, passando per Florence Pugh, Kenneth Branagh, Matthew Modine, Benny Safdie, Josh Hartnett, Casey Affleck, Gustaf Skarsgård e Rami Malek. Tra questi spicca una prova sorprendente di Robert Downey Jr. grazie ad un’interpretazione sbalorditiva nei panni di Lewis Strauss, un ricco uomo d’affari che ha servito due mandati nella AEC, la commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti, una delle figure più importanti nello sviluppo delle armi nucleari, ma soprattutto per quanto riguarda la politica legata all’energia nucleare.

L’attore statunitense, dopo una serie di film a dir poco discutibili al di fuori delle produzione targate Marvel, regala una prova tra le più incredibili dell’intera opera, non a caso, infatti, Christopher Nolan regala ampio spazio di manovra al suo personaggio. Infine, il film attraverso la storia di questo brillante scienziato affronta ben più di qualche tema: “Oppenheimer” è un film estremamente politico, che racconta della guerra, degli intrighi tra governi e personalità di spicco, un’opera che racchiude al suo interno una moltitudine di argomenti che vengono filtrarti mediante la storia di un fisico che, da giovane e brillante studente, finisce per trovarsi a capo di un progetto capace di creare un’arma di distruzione di massa.

Il regista, grazie alle tre ore di durata che solo sul finire della pellicola si cominciano a percepire, riesce nell’intento di raccontare una moltitudine di fatti e argomenti incredibili: dagli studi in giovane età alle relazioni amorose, dal suo rapporto con gli altri scienziati completamente differente rispetto a quello con l’esercito o i politici che ha incontrato Oppenheimer lungo il suo percorso. Un film che ripercorre la vita un uomo a tutto tondo e regala allo spettatore un paio di sequenze che, anche se probabilmente è ancora troppo presto per averne la certezza, entreranno nella storia del cinema. Un progetto che racchiude in sé molto del passato dello stesso autore britannico ed anche tante caratteristiche dei suoi personaggi e dei suoi film, da “Memento” a “The Prestige”, passando per i vari “Insomnia” ed “Interstellar”, una serie di opere legate da diversi fili conduttori, dall’amore alle ossessioni. 

Oppenheimer di Christopher Nolan

Il tormento di uomo geniale ricco di fragilità 

Insomma “Oppenheimer” è una delle opere più incredibili partorite dalla mente di Christopher Nolan, un film che attraverso il volto scavato e lo sguardo del protagonista tenta di raccontare l’anima di uno dei più grandi scienziati della storia. La sua particolare visione del mondo della fisica e della scienza in generale, il suo rapporto con l’ordigno da lui creato capace di seminare morte e distruzione, ma il regista decide di mostrare ed approfondire anche il suo lato più umano, legato alle emozioni ed alle diverse relazioni. Si tratta allo stesso tempo di un film storico e biografico che, grazie ad un montaggio alternato, ripercorre diversi anni di storia e della vita di Oppenheimer, giocando su due differenti prospettive, quella oggettiva e quella soggettiva, attraverso l’utilizzo del bianco e nero.

La scelta di prediligere, come citato in precedenza, degli effetti più pratici attraverso esplosivi e miniature restituisce ancor più credibilità al film, proprio come l’utilizzo della pellicola, voluta fortemente dal suo autore. Nolan porta sullo schermo la storia di un Prometeo moderno, come viene sottolineato nel momento in cui il film ha inizio, lo scienziato statunitense in effetti, proprio come il personaggio mitologico, ha donato al mondo il fuoco ed il mondo ha deciso come usarlo.  

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Oppenheimer
Oppenheimer
Voto del redattore:

10 / 10

Data di rilascio:
Regia:

Christopher Nolan 

Cast:

Cillian Murphy, Emily Blunt, Matt Damon, Robert Downey Jr., Florence Pugh, Rami Malek e Jason Clarke

Genere:

Biografico, Drammatico, Storico, Thriller

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