Cerca
Close this search box.

Alien: la classifica di tutti i film della saga dal peggiore al migliore

La classifica dei film di Alien dal peggiore al migliore

Otto film (di cui due spin-off), svariati autori, un solo grande comune denominatore: Alien. Il mostro creato da H.R. Giger è in assoluto una delle icone più brutali del cinema di fantascienza moderno. Ecco la classifica dei film della saga iniziata nel 1979 dal peggiore al migliore.

8) Aliens vs Predator 2 (Greg e Colin Strause, 2007)

Errare è umano, perseverare è diabolico. Se già con il primo Alien vs Predator si cascava male, con il suo sequel arrivato tre anni dopo si atterra rovinosamente al suolo: i fratelli Strause (autori dell’agghiacciante Skyline) portano in scena la guerra tra xenomorfi e Predators spostando il contesto dell’azione nientemeno che sul pianeta Terra. Teatro del massacro? Una tranquilla cittadina della provincia americana, messa a ferro e fuoco da un folto numero di xeno pronti a banchettare con le carni dei poveri abitanti, sulle tracce degli alieni fuggitivi (e di un pericoloso ibrido pred-alien), un solitario Yautja giunto sulla Terra per fare piazza pulita. 


Gli Strause, al debutto cinematografico, omaggiano la figura di Alien (e di Predator) con una visione sicuramente più coerente rispetto al film del 2004, tuttavia il prodotto rimane sfilacciato e poco interessante, con la noia che la fa da padrona nonostante gli ettolitri di sangue e di gore presenti nel film. Per questo motivo, Aliens vs Predator 2 rappresenta il film peggiore della saga di Alien.

7) Aliens vs Predator (Paul W. S. Anderson, 2004)

Se Aliens vs Predator 2 (in originale Aliens vs Predator: Requiem) è stato un disastro, si deve soprattutto al precedente crossover cinematografico tra i due personaggi, ovvero il film diretto da Paul W.S. Anderson.
Sebbene il film dell’autore di Resident Evil abbia un soggetto tutto sommato interessante, tutto il resto della pellicola è flagellata da problemi di non poco conto a cominciare dalla sceneggiatura, andando avanti con la messa in scena fin troppo patinata ed edulcorata nella violenza visiva (al contrario del suo sequel), il design dei personaggi (con i tre Yautja protagonisti sproporzionati nelle dimensioni), la coerenza narrativa con la saga originale, fino ad un casting a dir poco discutibile


Un’opera che non è un film ma bensì una sorta di grande e grosso videogioco che ha come unico, puerile, pretesto quello di far picchiare xenomorfi e Yautja senza nemmeno troppa convinzione. Tutto molto divertente ma dimenticabile, come la performance del nostrano Raoul Bova nel film.

6) Alien – La clonazione (Jean-Pierre Jeunet, 1997)

Il finale di Alien 3 aveva messo il punto sull’arco narrativo del tenente Ripley dopo mille peripezie contro gli alieni dall’acido al posto del sangue, eppure solamente cinque anni dopo ecco che Sigourney Weaver torna sul grande schermo,  clonata e gettata nella mischia di nuovo. Il quarto capitolo del franchise, diretto dal regista di Delicatessen, è un bell’omaggio alle atmosfere Gigeriane del capostipite di Ridley Scott e ha svariate frecce al suo arco a livello registico, tuttavia un certo tipo di stanchezza narrativa si fa sempre più largo mano a mano che il film prosegue verso il finale. La Weaver, coadiuvata da una deliziosa Winona Ryder e da caratteristi del calibro di Ron Perlman e Michael Wincott, ce la mette sempre tutta per portare in scena una Ripley uguale al passato ma al contempo diversa, alzando l’asticella a livello attoriale in una delle sequenze più spaventose dell’intera saga: il ritrovamento dei sette cloni di Ripley.

5) Alien 3 (David Fincher, 1992)

Al quinto posto nella classifica dei film di Alien, dal peggiore al migliore, c’è Alien 3 di David Fincher. La fine è parte del viaggio, diceva Tony Stark nel finale di Avengers: Endgame. Un pensiero universale che condivide anche il tenente Ellen Ripley nel terzo capitolo diretto dall’esordiente (all’epoca) David Fincher.  Cupo, nichilistico e senza speranza: Alien 3 cambia nuovamente il setting spostando l’attenzione dall’action più sfrenato del secondo film ad un’ambientazione che ricalca la claustrofobia del capostipite di Ridley Scott , con una nuova specie di xenomorfo pronto a fare mattanza nel pianeta prigione chiamato Fury-161.

 

Ripley, rasata a zero per l’occasione, dovrà una volta per tutte affrontare i fantasmi del suo passato nella resa dei conti finale, in una delirante caccia al topo ben diretta da un David Fincher acerbo ma con le idee ben chiare per quanto riguarda la gestione del terrore che sfocia nell’orrore. Un episodio non del tutto perfetto per via di uno sviluppo travagliato, soprattutto in fase di scrittura, e odiato dai fans che si aspettavano un altro film d’azione dopo il capolavoro di Cameron, con lo stesso regista di Titanic e Terminator che si dichiarò piuttosto infastidito dal trattamento riservato ai suoi personaggi sopravvissuti da Aliens – Scontro finale.

4) Alien: Covenant (Ridley Scott, 2017)

Sequel di Prometheus e secondo prequel dell’opera del 1979, Alien: Covenant è il classico esempio di film bipolare. Se da una parte Scott prosegue con la sua filosofia di voler staccarsi dalla figura dello xenomorfo, dall’altra lo riabbraccia come se fosse un figlio perduto anni prima. Creazione, maternità, rapporto con il Divino ma anche tanto sangue e tensione da vendere: Covenant ripropone il ritorno di Alien in pompa magna grazie ad un film intelligente nelle tematiche, scaltro nella messa in scena e furbo nella sua evoluzione. Esattamente come l’androide David (Michael Fassbender), Ridley Scott concepisce questa nuova interazione della sua bestia leggendaria con un piglio del tutto nuovo senza però dimenticare i fasti del passato. Un film forse ruffiano ma efficace, nella sua malizia Scott porta in scena uno slasher movie intelligente che ricalca parecchi stilemi del passato tanto cari alla saga iniziata nel 1979.

3) Prometheus (Ridley Scott, 2012)

Sul gradino più basso del podio della classifica dei film di Alien, Prometheus di Ridley Scott. Il primo prequel ufficiale di Alien, un film che potrebbe essere considerato quasi un esperimento compiuto dal britannico Scott che con Prometheus riflette (cinque anni prima) sulle stesse tematiche preliminari di Covenant, allargando però il discorso ed ampliando la filosofia alla base dello xenomorfo sui creatori della razza umana, denominati in questo film come “ingegneri”.  Un prequel quasi apocrifo che espande la mitologia di Alien ragionando sulla creazione e sulla maternità, due concetti che fanno da leitmotiv al franchise praticamente da sempre. Scott si dimostra ancora una volta un ottimo regista di fantascienza, Prometheus nel suo essere così diverso è in realtà un film della saga di Alien a tutti gli effetti pur non mostrando l’ombra di uno xenomorfo manco per sbaglio.


Eppure la presenza della bestia si percepisce in tutto il film: il buon Ridley, coadiuvato da un cast di tutto rispetto, gioca con le atmosfere mettendo a disagio lo spettatore con una tensione crescente per tutta la durata dell’opera prendendosi delle responsabilità non da poco con scelte al limite dell’azzardo ma funzionali per il proseguimento della pellicola.

2) Aliens – Scontro finale (James Cameron, 1986)

James Cameron è un regista che non ha bisogno di troppe presentazioni, eppure nel 1986 era considerato un autore esordiente che aveva azzeccato il suo primo film (Terminator uscito nel 1984), forse più per fortuna che per bravura. Non ci è voluto poi molto per confermare le capacità di Cameron sul grande schermo, Aliens (il plurale non è casuale) è probabilmente uno dei suoi film più iconici ed è un degno successore del capostipite di Scott uscito sette anni prima.

 

 

Ambientato 57 anni dopo gli eventi del primo film, una ritrovata Ripley dovrà vedersela contro un esercito di xenomorfi che hanno sterminato una colonia di esseri umani su LV-426, il pianeta che da al via all’incubo del tenente interpretato da Sigourney Weaver nel film del 1979. Cameron alza quindi il tiro e mette al centro dell’azione una riluttante Ripley con una squadra di marines coloniali, in una sorta di omaggio a Un dollaro d’onore (Howard Hawks) mischiato a Distretto 13 – Le brigate della morte (John Carpenter). Un’opera profondamente diversa dal primo film nelle dinamiche ma non nelle intenzioni: mixando sapientemente la tensione soffocante con l’azione più forsennata, Cameron confeziona un vero e proprio capolavoro del cinema degli anni 80 e, insieme a Terminator, la sua seconda opera d’arte consecutiva. Secondo posto, nella classifica dei film di Alien, assolutamente meritato. 

1) Alien (Ridley Scott, 1979)

Miglior film della saga di Alien è Alien di Ridley Scott. Nello spazio nessuno potrà sentirvi urlare, la tagline del film che fece partire il delirio vissuto da Ripley parla chiaro e non fa sconti a nessuno. Ridley Scott, qui al suo secondo film, firma uno dei capisaldi della fantascienza moderna, in un angosciante viaggio verso gli inferi in cui dei poveri astronauti (per lo più meccanici e trasportatori) vengono dati in pasto ad una creatura che non conosce pietà e paura. 

 

Un superstite non offuscato da coscienza, rimorsi o illusioni di moralità, un organismo puro che fa della ferocia la sua arma primaria: lo xenomorfo creato dal visionario artista svizzero H.R. Giger è il prototipo dell’arma di distruzione di massa perfetta. Scott, grazie alla sceneggiatura di Dan O’Bannon, approfitta di queste caratteristiche non solo per confezionare uno slasher fantascientifico, ma anche per fare una critica nemmeno troppo velata al capitalismo imperante che ragiona solo col guadagno a scapito delle vite umane, un ragionamento poi ripreso (e ampliato) anche da Cameron nel suo sequel.

 

Alien sarà il trampolino di lancio non solo per uno dei mostri più spettacolari della Settima Arte ma anche per uno dei personaggi femminili più importanti di sempre, con l’attrice che le da il volto (la più volte citata Sigourney Weaver) destinata a rimanere per sempre nella storia del cinema mondiale.