Articolo pubblicato il 8 Aprile 2023 da Gabriele Maccauro
Nuovo appuntamento con l’approfondimento sulle piattaforme streaming, una rubrica che ha l’obiettivo di consigliare, non recensire, 5 film a prescindere dal loro genere, dalla loro durata o dall’anno di uscita con un nuovo articolo a settimana, ciascuno inerente una diversa piattaforma. Questa settimana è il turno di Amazon Prime Video. Di seguito, ecco i 5 titoli di aprile 2023.
Birdman o (L’Imprevedibile Virtù Dell’Ignoranza) – Alejandro G. Inarritu (2014)
Presentato in anteprima alla 71esima edizione della Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia, Birdman o (L’imprevedibile Virtù Dell’Ignoranza) è poi riuscito ad ottenere ben 9 candidature agli 87esimi Academy Awards, vincendo 4 premi Oscar per Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura Originale e Miglior Fotografia ed il film, a fronte di un budget di circa 16 milioni, è riuscito ad incassarne più di 100, di cui 42 milioni solamente in patria. Inarritu, dopo opere come Amores Perros o Biutiful, realizza qui un film che si incastra perfettamente all’interno del sistema cinema americano nonostante, spesso e volentieri, lo vada a criticare.
Regala inoltre il ruolo forse dell’intera carriera a Michael Keaton, attore che era sparito dai radar ma che è riuscito a rilanciarsi e sfiorare un Oscar con questo film, dove interpreta un attore tormentato e ricordato solamente per un ruolo supereoristico che, scherzo del destino, lo ha aiutato ad ottenere la parte di Avvoltoio in Spider-Man: Homecoming. Un film dunque che azzecca tutto, nonostante abbia delle contraddizioni interne, anche nel momento in cui sbaglia o tenta di fare il furbo, come il fatto che si tratti di un unico piano sequenza quando non è vero, ma ciò non toglie che si tratti di un film di pregevole fattura che, vista la sua presenza sul catalogo di Amazon Prime Video, non può non essere recuperato.

La Maschera del Demonio – Mario Bava (1960)
La Maschera del Demonio è un film fondamentale, uno dei più grandi capolavori di un maestro assoluto del cinema italiano e mondiale come Mario Bava, cui registi come Francis Ford Coppola, Quentin Tarantino e Tim Burton si sono apertamente ispirati. Si tratta di un vero e proprio caposaldo del cinema Horror, uno di quei film che segnano un’epoca e che, inevitabilmente, influenza tutto ciò che ne segue. La Maschera del Demonio non colpisce tanto per la trama, certamente interessante ma non inedita, quanto per la mano ed il mestiere con cui è stato realizzato.
La cura per l’atmosfera e le scenografie ed un lavoro sulle immagini che, nel 1960, non potevano non lasciare a bocca aperta, oltre al modo in cui Bava, con poco budget ma tanta creatività, riusciva sempre a realizzare qualcosa di unico, come il trucco stesso di questo film, che ha segnato un’epoca. Insomma, si tratta di un film da vedere e studiare e la sua presenza nel catalogo di Amazon Prime Video, potrebbe anche essere una scusa per riscoprire un autore purtroppo abbastanza dimenticato ma fondamentale.

Burn After Reading – Fratelli Coen (2008)
I Fratelli Coen non hanno certamente bisogno di presentazioni eppure, nonostante siano spesso citati da appassionati e cinefili, non sono molti quelli che hanno approfondito e scavato nella totalità della loro filmografia. Questo Burn After Reading, presentato in anteprima alla 65esima edizione della Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia, è una di quelle piccole gemme nascoste che tende ad essere messa in disparte ma che, invece, merita una nuova vita. Lo stile di Ethan e Joel Coen resta inconfondibile e qui mettono in scena quella che inizialmente potrebbe sembrare sì una commedia, ma in cui i due fratelli si divertono a mescolare i generi, a mettere elementi grotteschi, addirittura di spionaggio in cui, alla fine, il mix di tutti questi elementi danno vita ad un film pieno di black humor da non perdere. Non sarà il loro lavoro migliore, ma si tratta senza dubbio di un film sottovalutato e da non perdere.

Belluscone – Franco Maresco (2014)
Altro film italiano a dir poco incredibile. Franco Maresco, soprattutto grazie ai lavori realizzati insieme a Daniele Ciprì, è sempre stato un regista anarchico e di nicchia ma con questo Belluscone – presentato in anteprima alla 71esima edizione della Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia – dà prova di essere un regista con i fiocchi. Girato senza l’amico Ciprì, Belluscone è una sorta di documentario, o meglio, addirittura mocumentario, un film che sembra fuori da tempo e spazio, che con un’atmosfera quasi astratta ci racconta quanto di più concreto esista, soprattutto nella sua Sicilia, ovvero la Mafia.
In che modo lo fa? Non solo attraverso una messa in scena stupenda, ma giocando con il mezzo stesso, alternando bianco e nero e colore e, più di qualsiasi altra cosa, facendo parlare le immagini ed il volto dei suoi personaggi, che dicono più di mille parole. In primis, quello di Ciccio Mira che, nel suo tenere la bocca chiusa, ci parla attraverso il suo volto, le sue mani, i suoi gesti ed i suoi sguardi. Un film stupendo e di cui esiste anche una sorta di sequel, La Mafia non è più quella di una volta, anch’esso presentato a Venezia. Da recuperare a tutti i costi.

Furyo – Nagisa Oshima (1983)
Tratto liberamente dal romanzo Il Seme e il Seminatore di Laurens Van Der Post e presentato in anteprima alla 36esima edizione del Festival di Cannes, Furyo (Merry Christmas Mr. Lawrence) è uno dei tanti eccezionali film del maestro giapponese Nagisa Oshima, probabilmente il più conosciuto in occidente. Oshima realizza un film sull’insensatezza della guerra, sulla vita dei prigionieri di guerra, su come le persone siano tutte uguali, tutti fratelli la cui provenienza o colore della pelle non può e non deve essere motivo di astio o odio ma che anzi, parla anche d’amore.
Tutto questo anche e soprattutto grazie a tre personalità clamorose: Takeshi Kitano, David Bowie e Ryuichi Sakamoto che, oltre a recitare, realizza una delle colonne sonore più belle dell’intera storia del cinema. Lo stesso Sakamoto è venuto a mancare lo scorso 28 marzo, lasciandoci un’eredità pazzesca, tra cui questo stesso film e, vista la presenza di Furyo nel catalogo di Amazon Prime Video, non poteva non essere consigliato in questa rubrica, sperando che tutti possano riscoprire il suo lavoro, ma anche avvicinarsi ad un regista enorme come Oshima, come anche ad altre due personalità gigantesche come Kitano e Bowie.
