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Recensione – Chucky 2×04: Il Rifiuto Della Morte

Chucky: la recensione del quarto episodio della seconda stagione

Dopo la fine del terzo episodio della seconda stagione di “Chucky“, ci si aspettava il proseguimento di un grande colpo di scena ed invece si è decisi di recuperare una questione lasciata in sospeso attraverso una narrativa quasi completamente diversa rispetto a quello che è stato mostrato fino ad ora. La recensione del quarto episodio, disponibile ora su Mediaset Infinity, analizzerà se tale scelta sia stata efficace.

La sinossi del quarto episodio della seconda stagione di Chucky

Di seguito la trama ufficiale del quarto episodio della serie TV “Chucky”:

“Tiffany riceve la visita di Glen e Glenda, i figli avuti con Chucky che ormai sono in corpi umani e non ricordano nulla della loro vita come bambole viventi e né tantomeno del loro padre assassino. Quando tuttavia Tiffany riceve anche la visita di vecchi amici e familiari di Jennifer Tilly, la donna di cui lei possiede il corpo, sarà sempre più difficile provare a nascondere Nika tenuta in ostaggio, specialmente quando accadono degli strani fenomeni di cui nemmeno Tiffany è a conoscenza.”

La recensione del quarto episodio della seconda stagione di “Chucky”

Il cambio di narrazione citato era riferito al fatto che questo è il primo episodio della serie in cui la bambola di Chucky non appare se non in una particolare eccezione. La struttura è infatti incentrata sulle ansie di Tiffany la quale, per la prima volta, si vede come una donna che non riesce a dominare la situazione, come se tutto fosse completamente ribaltato perché è lei che deve scoprire chi ha intenzione di commettere un omicidio, proprio come le vittime che lei ha sempre tormentato.

Da questa premessa, l’episodio prende la forma di un giallo, omaggiando le opere di Agatha Christie con una bella dose di comedy rappresentata dai personaggi provenienti dal mondo di Hollywood. Gli attori interpretano loro stessi (i personaggi che appaiono nella vita reale sono davvero amici e parenti di Jennifer Tilly), attraverso una satira che tanto ricorda “Cena Con Delitto” diretto da Rian Johnson. L’eccezione legata a Chucky riguarda il fatto che il bambolotto assassino appare poche volte solo in quanto narratore che viene rappresentato come presentatore di un talk show, ottenendo siparietti esilaranti che rompono la quarta parete attraverso anche degli espedienti crossmediali geniali.

Chucky 2x04: recensione

Crisi d’identità

L’elemento più interessante dell’episodio è la figura dei gemelli Glen e Glenda, presentati come dei ragazzi non binari che appaiono pacifici ed educati, in modo che il pubblico li abbia immediatamente in simpatia. Don Mancini crea ancora una volta una grande presa di posizione, evidenziando quante volte i personaggi abbiano avuto a che fare con discriminatori della loro figura non binaria, creando un parallelismo con la loro mancanza di percezione legata alle loro origini.

Entrambi infatti avvertono una mancanza dentro di loro: la cosa potrebbe essere legata al fatto che, nel lungometraggio “Il Figlio Di Chucky“, fosse all’inizio nato un solo essere concepito da i criminali Tiffany e Charles e la cosa abbia creato uno spaccamento quando l’anima del piccolo personaggio sia stata trasferita in due gemelli dal sesso diverso, che nel film di Mancini era un modo simbolico per mostrare il desiderio di potere essere sia maschio che femmina (non a caso la scelta dei nomi è un omaggio proprio ad Ed Wood che ha realizzato il primo film sul travestitismo al cinema initolato, apputo, “Glen o Glenda“).

La mancanza all’interno dell’animo di Glen e Glenda sembra però un concerto più interiore che semplicemente narrativo per la natura delle origini del personaggio, perché entrambi/e provano un grandissimo desiderio nel provare a comprendere le loro origini, inseguendo la ricerca di un padre che non hanno mai avuto e venendo tentati dal primo segnale che mostri l’esistenza di questa natura. Qui è interessante è il parallelismo tra Nika, che vede la bellezza all’interno dei ragazzi/e, e Chucky, che subito vuole scatenare il peggio in loro, ma la conclusione è la stessa: Glen e Glenda hanno bisogno di una figura che li/le comprenda e sarà molto cruento vedere la distinzione tra i due, perché Glenda è più impulsiva ed arrabbiata mentre Glen è più tranquillo ed innocente.

La crisi d’identità non è però legata solo alla ricerca di Glen e Glenda, ma anche a quella di Tiffany: è davvero divertente vedere come quest’ultima si sia appropriata di una vita che non è la sua e vedere la sua continua titubanza di fronte ad amici che in realtà non conosce perché parlano a Jennifer e non a Tiffany, sottolinea la scorrettezza e la tragedia del personaggio attraverso gag pungenti e cattive come quella legata alla sorella Meg Tilly. Non vengono risparmiate nemmeno delle satire nel mondo di Hollywood, in cui tutti vogliono appropriarsi degli altri in maniera estrema, anche se a volte il ritmo soffre di una dilatazione proprio perché si concentra troppo su questo aspetto di Tiffany.

Chucky: la paura della morte

In conclusione, il quarto episodio della seconda stagione di “Chucky” ha dato una boccata d’aria fresca ad una serie che si stava già dimostrando sempre sul pezzo e con delle intelligenti riflessioni sempre attuali. Anche se sembra che la storia ad un certo punto abbia preso una pausa rispetto a quello mostrato fino ad ora, in realtà tutto ciò che viene mostrato porta dei nuovi elementi che creano nuove ansie e paure per il futuro dei personaggi, in attesa di vedere la sorte di Jake e dei suoi amici nell’atteso episodio successivo in cui verrà dato più spazio al temibile Chucky forzuto.

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