Lidia Poët: chi era l’avvocata che ha ispirato la serie Netflix

Chi era Lidia Poet avvocata che ha ispirato serie Netflix

Articolo pubblicato il 22 Febbraio 2023 da Bruno Santini

La legge di Lidia Poët è una serie TV Netflix italiana che vede Matilda De Angelis nei panni della protagonista. Il prodotto televisivo in questione ha velocemente conquistato l’attenzione da parte di numerosi tra fan e addetti ai lavori, soprattutto in virtù della narrazione che tratta il tema della prima avvocata di sempre in Italia. Lidia Poët è un personaggio realmente esistito, che ha contribuito a rivoluzionare la storia dell’avvocatura italiana: ecco chi era Lidia Poët, che ha ispirato la serie Netflix con Matilda De Angelis.

Chi era Lidia Poët, l’avvocata che ha ispirato la serie TV Netflix con Matilda De Angelis

Nata a Perrero, il 26 agosto del 1855, Lidia Poët è stata la prima donna a entrare nell’ordine degli avvocati in Italia, nonostante l’opposizione da parte della classe degli avvocati maschili. Si tratta, al di là del merito di essere stata la prima donna a esercitare la professione di avvocatura, anche di un avvocato particolarmente importante per la rivoluzione del diritto penitenziario in Italia, che si fa risalire agli editti e allo statuto Albertino e che, con il suo contributo, è stato rivoluzionato nel corso del tempo. 

 

Dopo aver trascorso l’infanzia a Perrero, dove era nata in una famiglia particolarmente agiata, Lidia Poët frequentò il Collegio delle signorine di Bonneville, in una cittadina svizzera presente sul lago Lemano, per poi ottenere la patente di maestra superiore normale e maestra di inglese, tedesco e francese. Tuttavia, decise di non scegliere la carriera dell’insegnamento, proseguendo gli studi e ottenendo la licenza liceale e la laurea presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università di Torino, dopo aver abbandonato la facoltà di medicina che, inizialmente, decise di frequentare.

La carriera di Lidia Poët e la revoca dell’iscrizione all’albo

La carriera di Lidia Poët iniziò nel 1881, dopo la discussione della sua tesi sulla condizione femminile e sul diritto di voto per le donne. Dopo aver svolto il praticantato superò l’esame con il voto di 45 su 50, ottenendo l’abilitazione alla professione di avvocatura, nonostante quest’ultima fu osteggiata da alcuni avvocati e ministri, come Federico Spandigatti, che decise di dimettersi dopo l’ingresso di Lidia Poët all’interno dell’Ordine, per protesta. Nonostante una certa ritrosia generale, Lidia Poët divenne ufficialmente la prima donna avvocato in Italia il 9 agosto del 1883, per quanto la legittimità dell’iscrizione fu messa immediatamente in dubbio. 

 

Il procuratore decise di fare ricorso rispetto alla nomina che aveva riguardato la prima avvocata in Italia, così, l’11 novembre del 1883, la richiesta di inclusione all’interno dell’ordine degli avvocati fu revocata, con conseguente ricorso da parte della donna. Nel corso della sua carriera, Lidia Poët è stato fondamentale per la rivoluzione del diritto penale italiano, divenendo figura di spicco anche dal punto di vista politico ed essendo diventata parte del Consiglio nazionale delle donne italiane fin dalla sua fondazione. Per quanto non approvasse i metodi delle suffragette, Lidia Poët è sempre stata particolarmente impegnata per il riconoscimento di diritti e libertà alle donne, soprattutto in termini di voto. Al termine di una carriera condotta come assistente di suo fratello, Giovanni Enrico, Lidia Poët poté entrare di diritto a far parte dell’albo solo all’età di 65 anni, nel 1920, quando la cancellazione dell’ingresso nell’Ordine fu ufficialmente revocata.

La legge di Lidia Poët, serie TV Netflix con Matilda De Angelis

Ispirata alla vera storia di Lidia Poët, La legge di Lidia Poët è una serie TV italiana su Netflix che si basa sull’interpretazione di Matilda De Angelis nei panni della protagonista. La serie è stata introdotta, in sei episodi, sulla piattaforma di streaming, conquistando immediatamente la grande attenzione da parte dei fan e degli addetti ai lavori, che hanno lodato soprattutto la ricostruzione storica della Torino ottocentesca e il lavoro nella caratterizzazione dei personaggi. 


Leggi anche: La recensione di La legge di Lidia Poët