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Recensione: Terrifier 2 – l’horror di successo di Damien Leone

Recensione di Terrifier 2 Art il Clown

Terrifier 2” è stato scritto, diretto, montato e co-prodotto da Damien Leone, risultando un successo senza precedenti in America. In Italia è ancora inedito, ma ha avuto una proiezione speciale al “Fi.Pi.Li. Horror Festival“, per Halloween, dando ai critici e agli spettatori presenti la possibilità di visionarlo. Se con il film del 2016 si dava nuova linfa allo slasher, in un prodotto imperfetto – causa budget ridotto – ma sicuramente efficace nella brutalità e nella bravura per aver creato una figura iconica e spaventosa come quella di “Art The Clown“, ecco che stavolta si punta più in alto, sia a livello di costi, di scrittura, di regia, ma soprattutto di cattiveria. Tutti gli elementi in questione saranno sviscerati nella recensione di Terrifier 2. 

 

Terrifier 2: la recensione del film splatter di Damien Leone

Sin dall’inizio della visione di Terrifier 2 ci si rende conto che si ha voglia di alzare la posta in gioco, non ritrovandosi di fronte alla copia carbone del precedente, bensì ad una continuazione dove certo non manca brutalità ai limiti dell’estremo, che si unisce ad un surreale inaspettato che sfocia nel sovrannaturale.

Recensione di Terrifier 2: perché è un film vietato ai minori?

Riferendosi a questo film, si dovrebbe parlare di una pellicola capace di urtare la sensibilità altrui, oltre a disturbare per le atroci violenze perpetrate alle povere vittime da parte del clown assassino. Il divieto ai minori è indispensabile, e tutto ciò rende libero il regista di sbizzarrirsi maggiormente, portando lo spettatore in un vortice di sanguinolento splatter, da definire indescrivibile e grottesco.

 

Uno dei maggiori pregi del lungometraggio è il riuscire a rinnovare le morti, sempre più articolate e pirotecniche, scaturendo nel pubblico una risata nervosa per l’inventiva, ma anche per il contrasto tra la cattiveria gratuita e l’atteggiamento sbruffone e simpatico del serial killer truccato da pagliaccio. Ciò che invece non funziona potremmo indirizzarlo alla durata elevata del film – due ore e diciotto – e al voler inserire elementi surreali che, seppur apparentemente interessanti, lasciano poi lo spettatore disorientato e confuso dal momento in cui non risulteranno accompagnati da una solida scrittura alla base capace di far comprendere a chi guarda cosa stia succedendo e perché. I primi due atti riescono a catturare e coinvolgere, mentre il terzo, svoltosi in un Luna Park, risulta prolisso e diluito da ripetitività inutili.

La trama di Terrifier 2: il film di Damien Leone

A proposito della trama di Terrifier 2, nel film si fa la conoscenza della Famiglia Shaw, dove l’adolescente Sienna e suo fratello più piccolo Jonathan, cominceranno ad aver visioni macabre di “Art The Clow” e di una bambina demoniaca che segue le orme del killer protagonista, senza riuscire a scindere il sogno dalla realtà.

Una scia di sangue imperverserà in città, e tutti i conoscenti di questa famiglia cominceranno a morire.

Un diario segreto, appartenuto al padre defunto dei due fratelli, sembrerebbe dimostrare che ci fosse un legame fra lui e il famigerato killer carnevalesco.  Se da una trama del genere ci si poteva aspettare qualcosa di diverso dal semplice slasher in cui si uccide tanto per fare, ci si accorge che il tutto riesca a metà. Da un film di questo tipo non pretende nessuno chissà quale colpo di scena, o una scrittura articolata: ma una maggiore chiarezza nelle dinamiche trattate sì. Non è ammissibile uscire dalla sala e interrogarsi su ciò che la pellicola non spiega, come se avessimo appena visto l’ultimo film di David Lynch.

 

Se si vuole abbracciare il surreale, il sovrannaturale, il magico, e perché no, il super eroistico, è giusto che ci sia la volontà di far comprendere al pubblico il motivo scatenante di certe situazioni e scelte improvvise. Un plauso quindi al regista per aver saputo far progredire una storia che poteva già terminare col primo capitolo, constatando però che non sempre l’esagerare aiuti.

In parole povere: il troppo stroppia. Si esce dal cinema confusi, e anche amareggiati, sapendo che il finale non risulta all’altezza di ciò che si è visto per la maggior parte del film.  Sicuramente l’ascesa di “Art The Clown” si estenderà in altre pellicole, augurandomi quindi di aver – seppur in ritardo – risposte in seguito. La speranza è che “Terrifier 2” possa godere di una distribuzione italiana, senza passare esclusivamente per l’home video, come accaduto col capitolo precedente.

Per concludere possiamo dire che, al netto di questi difetti, questo sequel comunque intrattenga e diverta, con scene folli, assurde, e feroci.

Voto:
3/5
Andrea Barone
3.5/5
Christian D'Avanzo
2.5/5
Alessio Minorenti
0/5
Vittorio Pigini
3/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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