Articolo pubblicato il 19 Ottobre 2022 da Bruno Santini
Sono ormai passati più di 10 anni da quell’ultima puntata nel 2010 della terza stagione di “Boris”, l’irriverente fuori/serie italiana – divenuta un vero e proprio oggetto di culto per il pubblico del Bel Paese – intenta a raccontare in modo spassosamente macchiettistico il dietro le quinte della produzione televisiva nostrana. Terza stagione che si concluse anche con l’inizio di produzione della propria trasposizione sul grande schermo con “Boris – il film” direttamente l’anno seguente, che sposta il relativo focus nel seguire gli improbabili addetti alla lavorazione del prodotto cinematografico. Aspettando Boris 4, in uscita su Disney+ a partire dal 26 ottobre 2022, di seguito viene offerta una guida sulla serie che ha conquistato gli italiani.
Boris: da serie passata in sordina a grande successo su Netflix
Una serie indispensabile per ogni amante del cinema e delle serie TV, passata purtroppo un po’ in sordina nel periodo contemporaneo di uscita su Fox Italia dal 2007, anche a causa della poca prolificazione social di quel periodo (tra gag e citazioni, la casa naturale di ogni amante di “Boris”), ma che è riuscita a riacquistare il proprio spazio pop soprattutto grazie al rilascio su Netflix.
Finalmente però, Renè e la sua sgangherata squadra sono pronti a tornare per distruggere Disney+, con l’arrivo della quarta nuova stagione della serie direttamente sulla piattaforma di Casa Topolino a partire dal prossimo 26 ottobre.

Aspettando Boris 4: la guida della serie con “Gli Occhi del Cuore”
Sulle note della sigla perfetta ed irresistibile – creata ed eseguita dal gruppo di Elio e le storie tese – “Boris” è la classica magia che nasce quasi per sbaglio, come un progetto che avrebbe dovuto superare la fase pilota con molta fortuna: di fatto lo specchio della serie stessa. Basata sul soggetto di Luca Manzi e Carlo Mazzotta, la sceneggiatura viene buttata giù a 6 mani da Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre (scomparso tragicamente nel 2019 all’età di 47 anni dopo una lunga malattia) e Luca Vendruscolo che – a differenza dei 3 “sceneggiatori cani” della serie – sono riusciti a creare e a sostenere un prodotto televisivo fresco, irripetibile ed intelligente nel suo raccontare il mondo del lavoro (non solo l’allestimento di un set televisivo/cinematografico) in un Paese di musichette mentre fuori c’è la morte.
“Boris” riesce a sbattere in faccia al pubblico la cruda realtà di un ambiente corrotto, impreparato ed ipocrita con la pura forza della comicità e della satira più spietata e scorretta, colpendo soprattutto la politica Nostrana, il marcio star system e il voyeurismo del pubblico, facendo leva su una fucina di idee e di trovate a dir poco esilaranti. La serie è lo specchio del Paese, che viene visto attraverso gli occhi di una problematica squadra di lavoratori dello spettacolo, attraverso gli “Occhi del cuore”. Questo è infatti il titolo della fiction che l’acclamato regista Renè Ferretti dovrà mettere in piedi per la sua seconda stagione superando le varie problematiche produttive: dagli imperativi ordini dei “piani alti” di sfruttare unicamente lo scarso budget (quasi inesistente), ai vari capricci dei personaggi in scena, passando per il tentativo di salvare un’improponibile sceneggiatura inevitabilmente destinata ad essere eseguita “a cazzo di cane”.
Il vocabolario di Boris: le citazioni più celebri della serie su Disney+
Senza divagare ulteriormente, la fucina di idee di “Boris” contiene infatti un intero dizionario di citazioni imprescindibili, che rappresenta uno dei cavalli di battaglia di una serie che non è solo intrattenimento, ma è arte, e questo perché affronta i grandi temi della vita con coraggio – come l’amore, i soldi, il dolore, il tradimento, l’eleganza, i soldi – con una grande sincerità (sì, ovviamente anche quest’ultima è una citazione: impossibile non abusarne pescando tra le citazioni più celebri della serie TV prossimamente su Disney+!).

Guida per Boris 4: i numerosi ed improbabili personaggi della serie
L’altro punto di forza di questa serie (troppo) frizzante è sicuramente quello dei suoi incredibili personaggi, iniziando proprio da chi dà il nome al prodotto audiovisivo: ovvero proprio quel pesciolino rosso di nome Boris che, sempre in grande forma, accompagna il suo padrone/regista all’avventura e, proprio come lui, boccheggia un po’ in preparazione per poi spaccare tutto sul set.
Il regista – o meglio La regia – che risponde al nome di Renè Ferretti, lo storico doppiatore e vulcanico Francesco Pannofino che dà corpo e anima ad un personaggio finemente caratterizzato, che combatte contro i mulini a vento nell’utopica speranza che una nuova televisione è possibile. Vero è che Renè, per quanto telentuoso e audace, non andrebbe lontano senza il fondamentale supporto di Arianna: un vero e proprio Deus Ex Machina interpretato da Caterina Guzzanti, che incarna l’aiuto-regista che tutti vorrebbero avere (anche se non si sa come abbia fatto a votare Berlusconi, chiedere ad Alessandro aka “Seppia”).
Nel surreale mondo di “Boris” Caterina non è l’unica attrice di cognome Guzzanti, ma dalla seconda stagione ritrova anche il suo titanico fratello Corrado. Artista a tutto tondo che dopo una vita a teatro e con l’esperienza registica di “Fascisti su Marte” del 2006, si tuffa in questa spericolata avventura, per poi riscuotere ancor più successo dal recente programma TV di Prime Video “LOL – chi ride è fuori”, vinto da Maccio Capatonda. L’ingombrante estro recitativo di Corrado Guzzanti lo spinge addirittura a sdoppiarsi nel personaggio di Mariano Giusti (attore psicologicamente instabile, ed affascinato dall’esperienza pirotecnica, che affronta una crisi mistica) e in quello di Padre Gabrielli (prete affiliato alla Camorra che assiste spiritualmente, a modo suo, Mariano come consulente), accomunando in entrambe le performance una sfrenata comicità.
Mariano è infatti solo uno dei numerosi problemi sul set di “Boris”, che si aggiunge ai capricci dei due divi: il poco italiano Stanis La Rochelle (Pietro Sermonti), che incarna tutti i pregiudizi del pubblico verso il cinema, e l’attrice – nonché intramontabile cagna maledetta – Corinna Negri (Carolina Crescentini), predisposta al lamento facile. Tutte le serie che si rispettino devono naturalmente avere il loro punto di riferimento per lo svago, per il divertimento, insomma la loro linea comica, che in “Occhi del cuore” viene pienamente incarnata dal personaggio che più si avvicina alla morte, ovvero il notaio Martellone (Massimiliano Bruno).
Il cast di Boris: gli attori principali e i cameo più celebri nella serie TV
Ma sarebbe impossibile non menzionale tutti gli attori principali o i cameo più celebri che hanno preso parte alla serie. Non si può non citare la parte tecnica del set, dal rude capo elettricista Biascica (Paolo Calabresi) – con il suo immancabile stagista schiavo Carlo De Ruggeri – all’allucinato direttore della fotografia Duccio (Ninni Bruschetta), passando per i tre sceneggiatori cani (Valerio Aprea, Massimo De Lorenzo e Andrea Sartoretti) e i produttori/delegati Sergio (Alberto di Stasio) e Lopez (Antonio Catania). Ultimo – ma non per importanza – la Seppietta Alessandro, lo stagista interpretato da Alessandro Tiberi che forse è il vero protagonista della serie, quello che rispecchia appieno lo spettatore nell’addentrarsi nel paradossale mondo lavorativo del set di “Occhi del cuore”, per poi diventarne un membro della famiglia.
Comparse illustri, sparse per tutte le tre stagioni, vanno da Marco Giallini a Paolo Sorrentino, passando per Valerio Mastandrea: tutti questi iconici personaggi sono pronti a tornare nella nuova stagione di “Boris”, anche se, purtroppo, con delle compiante mancanze. Menzione speciale infatti per Roberta Fiorentini, venuta a mancare, purtroppo, nel 2019 (lo stesso anno di Mattia Torre) e divenuta iconica per l’indimenticabile personaggio di Itala.

Boris: il riassunto delle prime tre stagioni e il finale della serie
Dopo tanto sudore, non poche difficoltà, nervosismo e tanti momenti esilaranti, alla fine “Occhi del cuore 2” riesce a rivelarsi un successo, con la prima stagione di “Boris” che si conclude assistendo ad 11 milioni di italiani incollati davanti al televisore per seguire le vicende dalla fiction: una serie che fa undici milioni non muore!
Sebbene la seconda stagione di “Boris” continui a far immergere lo spettatore nel mondo di “Occhi del cuore”, il set è in continua evoluzione con l’uscita di scena di alcuni personaggi (come ad esempio Corinna, chiamata ad interpretare Madre Teresa di Calcutta in una nuova fiction) e l’ingresso di nuovi, come Mariano Giusti (Corrado Guzzanti) e l’elemento di sessualità della serie rappresentato dall’affascinante Karin (Karin Proia). I tormenti artistici di Renè, che vorrebbe abbandonare una serie come “Occhi del cuore” per qualche progetto più elevato, si scontrano anche con i mutamenti politici del Paese: i nuovi equilibri all’indomani delle elezioni si riflettono infatti sugli ultimi episodi della seconda stagione di “Boris”.
Ma la convinzione di Renè che un’altra televisione è possibile lo spinge a lasciare il set di “Occhi del cuore”, per dedicarsi alla lavorazione dell’autorevole “Machiavelli”. Rivelatosi, però, questo un progetto maledetto ed una trappola, dopo anche la breve parentesi di regia per l’improbabile sit-com “Troppo Frizzante”, Renè è costretto a tornare sui suoi passi e per guidare nuovamente la sua sgangherata troupe: questa volta però è severamente vietato fare tutto a cazzo di cane. Gli equilibri politici sono cambiati e quindi anche la televisione è cambiata, con il regista messo dalla produzione al comando della nuova fiction: l’anti-Occhi del Cuore che è “Medical Dimension”. Il dai dai dai tipico di René Ferretti si traduce in un modo di girare veloce, moderno, osando, sperimentando: la rivoluzione è iniziata e Renè sta per cambiare la televisione italiana per sempre. Ma il suo sogno risulta utopistico per il Paese: dopo aver scoperto, infatti, che il budget si è ormai preventivamente esaurito e che la sceneggiatura della nuova serie risulterebbe essere un plagio ad altre fiction internazionali, Renè ha un colloquio demolitivo con il direttore galattico Dottor Cane, che gli rivela che “Medical Dimension” sia nata esclusivamente per fallire e per dimostrare come una nuova televisione non sia realizzabile.
Dopo aver ripreso le puntate della nuova “Occhi del Cuore 3”, Renè e Duccio si ritirano dal mondo televisivo per lavorare come guardie forestali, ma è in arrivo la telefonata trionfale di Lopez, per comunicare a Ferretti l’ottimo lavoro con la terza stagione e l’inizio di una nuova.

Da Gli Occhi del Cuore a Vita di Gesù: la trama della quarta stagione di Boris
Ogni anno pare che l’affondano ma, nonostante le bastonate e i numerosi tentativi, Renè Ferretti non affonda mai: risorge, come Cristo in croce. Detto fatto, con la troupe che nella quarta e nuova stagione di “Boris” inizierà a lavorare sotto le linee guida del temutissimo algoritmo streaming della piattaforma produttiva. Questa volta, il nuovo ed irriverente programma televisivo porterà il nome di “Vita di Gesù”, promettendo già dal titolo e dalle immagini mostrate dal trailer una sfrenata comicità “politicamente scorretta”, soprattutto nei problemi produttivi legati all’inclusività degli attori/mestieranti che si aggiungeranno allo storico cast, che sa di certo come regalare spassose risate.
Non rimane da ricordare che dal prossimo 26 ottobre “Boris” tornerà per distruggere Disney+!