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Black Phone: provaci ancora Scott

Dal 23 Giugno, dopo un’anteprima in alcune sale la settimana scorsa, possiamo trovare al cinema il nuovo film di Scott Derrickson, dal titolo “Black Phone”.

Il regista, conclusa la parentesi con lo stregone supremo e i “Marvel Studious”, è tornato dietro la macchina da presa per dirigere un horror, tornando ad abbracciare un genere che lo ha reso famoso grazie a titoli come “L’esorcismo di Emily Rose” o il più recente “Sinister”. 

La pellicola in questione, dal trailer decisamente interessante, avrebbe raccontato la storia di Finney Shaw (Mason Thames), un ragazzino di tredici anni che viene rapito da uno spietato assassino, conosciuto come “Il Rapace”, a cui già si attribuiva la scomparsa di molti altri bambini in città.

Da una premessa così semplice ed efficace ci saremmo potuti attendere un film che giocasse col sadismo del maniaco, riflettendo sulla ferita che avesse inflitto ad una cittadina scossa dal terrore di perdere i propri figli. 

Niente di tutto questo.

Se a livello tecnico Derrickson conferma di saper girare, avendo una buona mano, regalandoci momenti riusciti e con la giusta dose di suspence, non possiamo dire lo stesso della scrittura. 

Il regista e C.Robert Cargill sviluppano una sceneggiatura molto approssimativa, che si dipana ripetitivamente in tutta la sua durata, dal momento in cui viene introdotto il rapitore seriale.  

I primi venti minuti, che ricordano “Halloween” di John Carpenter sia nelle atmosfere che nella messa in scena, rappresentano la parte migliore del film.

Il fatidico momento del rapimento del protagonista, con la presentazione del killer dal volto mascherato, non risulta accattivante come si poteva pensare. 

Ethan Hawke si limita ad abbozzare un personaggio che avrebbe meritato molta più caratterizzazione e background, che agisce senza nessun movente interessante, e che lascia il ragazzino in un seminterrato insonorizzato, dove la ridondanza delle sequenze similari e prive di carisma prende il sopravvento. 

Quella maschera bianca spaventava già dal poster, solo che nel film si rivela essere un accessorio inutile, per un personaggio altrettanto discutibile e con poco spessore.

La parte sovrannaturale non fa decollare la pellicola, anzi, toglie quell’alone di realismo di cui il film avrebbe avuto bisogno. 

Si accennano temi importanti come la violenza in famiglia o il bullismo, ma poi tutto viene meno per lasciar spazio a dinamiche e situazioni poco accattivanti, che portano ad un finale tirato via, senza mordente, con una morale decisamente da rivedere per quanto grottesca. 

Il dispiacere più grande è il fatto che si siano abbozzate tante cose, senza sviluppo alcuno, che sarebbero state importanti da sviscerare rispetto ad una sequela di fantasmi utili a regalare jumpscares evitabili.

Il ragazzino protagonista non convince. È freddo, inespressivo, senza incisività.

Un problema scaturito durante la visione si associa al fatto che certi coprotagonisti, come la sorellina o il ragazzo che se la prende con i propri bulli, siano più incisivi del diretto interessato.

Quasi si vorrebbe solo un film su di loro, alle prese con problemi in famiglia (mai più accennati) o con compagni di classe patetici. 

 

Le scene riuscite sicuramente le troviamo, ma non bastano per dar vita ad una pellicola che rifletta su argomenti delicati e importanti, qua trattati come riempitivo utile a non farci annoiare con le continue e insignificanti scene nel seminterrato, che non portano a niente, se non a farci capire quanto questo bel materiale sia stato mal sfruttato. 

C’è da dire che, rispetto alle oscenità in campo horror che sono uscite nel corso degli ultimi anni, questo abbia almeno una propria identità tecnica, ma risulta lo stesso mediocre e poco approfondito. 

Derrickson sa e può fare decisamente di più. Basterebbe imparare da “Split”.


Voto:
2.5/5
Christian D'Avanzo
3/5
Andrea Barone
4/5
Paola Perri
0/5
Giovanni Urgnani
0/5
Carlo Iarossi
0/5
Andrea Boggione
0/5
Alessio Minorenti
3/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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