Articolo pubblicato il 13 Aprile 2022 da wp_13928789
Tra i vari titoli candidati agli oramai imminenti Academy Awards 2022 si cela un titolo straniero, ma capace di farsi spazio e racimolare ben due candidature: una per il Miglior Film Internazionale, categoria per la quale rappresenta la Norvegia, ed un’altra per la Miglior Sceneggiatura Originale. Una doppia nomination non così semplice per un film realizzato al di fuori dell’industria hollywoodiana, anche se gli ultimi anni hanno mostrato come l’attenzione dell’Academy si stia pian piano spostando oltre i confini territoriali. Ne sono un esempio i recenti “Parasite” o “The Artist” capaci di accaparrarsi addirittura il premio per il Miglior Film, anche se di esempi, tornando molto indietro lungo gli anni, se ne possono trovare molti altri. “La Persona Peggiore del Mondo” è un film co-scritto e diretto da Joachim Trier, il terzo titolo facente parte della cosiddetta “Trilogia di Oslo“, dopo i precedenti “Reprise” (2006) e “Olso, 31. August” (2011). Inoltre è stato presentato in anteprima in concorso al Festival di Cannes 2021, dove la protagonista, la sorprendente Renate Reinsve, ha vinto il premio per la Miglior Attrice. Un riconoscimento di altissimo livello per una giovane interprete che in questo film si appresta ad interpretare Julie, una donna che cerca la sua indipendenza in una Olso contemporanea. Al pubblico vengono raccontati quattro anni della sua vita: la sua crescita, i fallimenti, le emozioni ed i vari amori. La protagonista è alla continua ricerca di se stessa e di una linea da seguire, ma lungo il suo percorso si ritrova di fronte continuamente ostacoli o importanti decisioni da prendere, le quali pian piano plasmano la sua crescita interiore ed esteriore.

“Se mi ami veramente, sono convinto che possiamo risolvere tutto.” – “Si, ti amo e non ti amo.”
Dialogo tra Aksel e Julie (Anders Danielsen Lie e Renate Reinsve)
Quello che più sorprende del film è senz’altro la protagonista, personaggio al centro del racconto, mentre tutta la vicenda prende vita intorno a lei in base alle sue scelte ed azioni. Si parla del suo approccio al lavoro, all’amore, alla gravidanza, alla maternità ed alla vita di coppia. Viene trattato il tema del femminismo mediante un discorso per nulla banale, ma costruito con leggerezza e semplicità. La forza della protagonista, la sua a volte determinazione che si alterna alle sue ansie e paura, sono il vero punto forte di un film incredibilmente sorprendete. Il regista gioca su un singolo piano di lettura che allo stesso tempo da più chiavi di lettura allo spettatore. Il film, inoltre, intrattiene giocando con le emozioni dei suoi personaggi e del suo pubblico. Il tutto è suddiviso in 12 brevi capitoli, oltre ad un prologo iniziale ed un epilogo, che vanno ad analizzare la vita sentimentale della protagonista, di Julie, la quale affronta la sua quotidianità senza freni e senza “peli sulla lingua”. Tutto avviene tramite delle circostanze che cambiano e danno una svolta ad ogni singola scena e momento della pellicola.

“Ti rendi conto di quello che stai facendo? Cioè cosa stai distruggendo?” – “Certo, sì che lo so.”
Dialogo tra Aksel e Julie (Anders Danielsen Lie e Renate Reinsve)
Insomma “La Persona Peggiore del Mondo” è un piccolo gioiello che riesce a portare sul grande schermo il ritratto di una figura femminile che incarna appieno quel tipo di personaggio con il quale il pubblico empatizza, ma nel quale non vuole immedesimarsi. Quello che lo spettatore si trova di fronte è un film di formazione che trova la sua particolarità nel fatto che, solitamente, titoli di questo genere cinematografico vengono ambientati molto prima al livello anagrafico, mentre in questo caso la protagonista è sui trent’anni d’età. Un film che riesce a far sorridere e commuovere, eliminando i classici cliché tipici e presenti in questo genere all’interno del cinema hollywoodiano. Un peccato la distribuzione cinematografica parecchio limitata, ma da qualche giorno è comunque recuperabile sul catalogo di Sky Cinema e sulla piattaforma streaming Now. Difficilmente nella notte tra Domenica 27 e Lunedì 28 Marzo risulterà vincitore di qualche premio, ma già le tanto ambite nomination per una premiazione del calibro degli Oscar vale già tanto. Sicuramente aiuterà le vendite dell’edizione home video o dei futuri e prossimi progetti dell’ottimo regista e sceneggiatore danese. Un cineasta che ha realizzato un film europeo dal fascino moderno che tratta argomenti d’attualità. Un titolo fatto di contraddizioni e che, proprio come Julie, intraprende una corsa surreale e liberatoria che non può che restare impressa nella memoria.
Voto: 8/10
– Andrea Boggione