Cerca
Close this search box.

“Red Rocket”: il ritratto tragicomico di un emarginato

Sean Baker, fin dai suoi primi lavori, ha sempre dimostrato una grande capacità nel raccontare le storie di personaggi cosiddetti emarginati, relegati appunto ai margini della società americana. Inoltre il cineasta indipendente attraverso il suo personalissimo sguardo, prima ancora dei suoi protagonisti, porta in scena e contestualizza gli ambienti e i luoghi di coloro che li abitano. Un aspetto importante che risulta vincente perché porta il pubblico ad inquadrare ancora meglio le caratteristiche del film e dei vari personaggi. La sua intera filmografia, fino ad oggi, è composta da film (“Tangerine”, “Un Sogno Chiamato Florida”) che raccontano storie lontane da quelle “sotto i riflettori hollywoodiani”, film abituali dell’industria cinematografica statunitense. Questa volta il regista nativo del New Jersey ha deciso nuovamente di raccontare la vicenda di un emarginato. La prova o performance di Simon Rex, fresco vincitore dell’Indipendent Spirit Award, nei panni di Mikey “Saber” Davis è qualcosa di incredibilmente sorprendente e rappresenta il fulcro di una pellicola che gira tutt’attorno al suo personaggio: Mikey è un piccolo imbroglione, uno spiantato che decide, o meglio è costretto, a rimettersi in gioco. Dopo il successo ottenuto nell’industria del porno, lascia Los Angeles e torna nella sua città natale Texas City. Attraverso il suo carisma e una grande dose di manipolazione convince l’ex moglie e la suocera ad accoglierlo a casa loro. Inizialmente non viene accettato dalla comunità, ma pian piano le cose sembrano migliorare: Mikey comincia a cercare lavoro, spostandosi con una bicicletta sgangherata in questa piccola cittadina americana. Un giorno però si imbatte nella giovane Fragola (Suzanna Son), una cassiera diciassettenne di un negozio di donuts che sogna di andarsene dalla provincia, e l’ex star ricade nelle sue vecchie abitudini da adescatore, mettendo su un piano per il futuro della ragazza. Lei incarna lo stereotipo di quella “luce” che accende nel protagonista la possibilità di ritornare sulle scene, una grande metafora che si costruisce attraverso un semplice incontro. 

“Sono al massimo della forma sotto ogni possibile punto di vista, il fisico risponde, la mente è scattante, assumo il 5 hpt per la serotonina del cervello. Con le mie doti e le mie capacità non c’è niente che io non possa fare. L’Universo è della mia parte fratello.”

Cit. Mikey “Saber” Davis (Simon Rex)

Un aspetto che si rileva vincente all’interno dei film di Baker è la composizione del cast. Spesso si tratta di una serie di attori e attrici poco conosciuti, fatta eccezioni per alcuni nomi come Willem Dafoe e Caleb Landry Jones in “Un Sogno Chiamato Florida” o James Ransone in “Tangerine”. Per “Red Rocket” il regista ha deciso di puntare su un attore conosciuto, ma fuori dal giro da diverso tempo. Simon Rex è ricordato principalmente per la sua partecipazione alla saga cinematografica “Scary Movie” o quantomeno alla commedia americana degli anni 2000. La scelta di prendere parte ad un film del genere come “Red Rocket” è una decisione importante che da una svolta alla carriera dell’attore statunitense. Questo lo confermano i numerosi riconoscenti ottenuti solo ora, nonostante faccia parte dell’industria da circa vent’anni. Ma è qui che si nasconde un’altra particolarità di un regista capace di fare spesso la scelta giusta. Il lavoro incredibile che Rex fa sul suo personaggio porta in sé anche i lavori del passato dell’attore. Il carisma, la simpatia e il fascino di Mickey a tratti ricordano George Logan di “Scary Movie 3”, naturalmente con uno sviluppo estremamente più strutturato e convincente. Un personaggio che incarna appieno la figura del fallito che tenta di tutto e non si scoraggia mai, con il quale il pubblico non può che simpatizzare fin dal primo momento in cui entra in scena. 

“Come ti chiami?” – “Tutti mi chiamano Fragola” – “Tu sei una specie di extraterrestre qui, lo sai?” – “Non giocare con me” – Non gioco.”

Dialogo tra Mikey “Saber” Davis (Simon Rex) e Raylee/Fragola (Suzanna Son)

Insomma “Red Rocket” è la composizione di un ritratto tragicomico di un emarginato. Un nuovo gioiellino della ancora breve carriera di un autore indipendente che ogni volta riesce a raccontare quelle storie capaci di emozionare e far riflettere nonostante non siano propense ad attirare il grande pubblico. Un cineasta capace di tirar fuori il meglio da ogni singolo attore o attrice con cui lavora, ma capace allo stesso tempo di realizzare storie ricche di significati metaforici con una semplicità incredibile. Una serie di film semplici, ma sorprendentemente efficaci che fanno parte di quel cinema contemporaneo innovativo fatto non solo di blockbuster e grandi produzioni. “Red Rocket” è stato presentato in anteprima alla 74° edizione del Festival di Cannes, in concorso per la tanto ambita Palma d’Oro, dove però ha ricevuto critiche negative. Mentre in Italia, dopo il passaggio alla 16° edizione della Festa del Cinema di Roma, è disponibile in sala dal 3 Marzo 2022, anche se con una distribuzione parecchio limitata. Un gran peccato per un film del genere, girato in 16mm e che mantiene ancora una volta l’originalità del cinema di Baker. Una commedia agrodolce che critica apertamente il cosiddetto “sogno americano”.

Voto: 8/10

– Andrea Boggione 

Andrea Barone:
Christian D’Avanzo:
Carlo Iarossi:
Paolo Innocenti:
Paola Perri:
Giovanni Urgnani:
Alessio Minorenti:
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

PRO