Eddington è un grandioso racconto della pandemia che mette però troppa carne sul fuoco

Presentato in anteprima in concorso al 78esimo Festival di Cannes, Eddington è il nuovo film di Ari Aster con Joaquin Phoenix e Pedro Pascal, ma sarà stato all’altezza delle aspettative di pubblico e critica?
La recensione del nuovo film di Ari Aster, Eddington

Articolo pubblicato il 16 Maggio 2025 da Gabriele Maccauro

Presentato in anteprima in concorso al 78esimo Festival di Cannes, Eddington è il nuovo attesissimo film del regista statunitense Ari Aster. Con un cast stellare formato da premi Oscar e star del calibro di Joaquin Phoenix, Pedro Pascal, Emma Stone e Austin Butler, il film A24 è indubbiamente uno dei titoli più attesi dell’intera manifestazione da parte di pubblico e critica e mescola generi, spaziando dalla commedia al western passando per il noir. In Italia è distribuito da I Wonder Pictures. A seguire, trama e recensione di Eddington.

La trama di Eddington, diretto da Ari Aster

Divenuto in poco tempo uno dei massimi autori del nuovo cinema statunitense Ari Aster, dopo il successo di Hereditary e Midsommar e dopo aver diviso il pubblico con Beau Ha Paura, torna dietro la macchina da presa con Eddington, un western con tinte comiche e noir che può contare su un cast di primo livello capitanato da Joaquin Phoenix e Pedro Pascal. Prima di passare all’analisi e recensione del film, è bene spendere due parole sulla sua trama, così da dare un minimo di contesto: Eddington segue la storia di una coppia bloccata in una piccola cittadina del New Mexico durante la pandemia COVID-19. Inizialmente vengono accolti dalla comunità, ma presto scoprono eventi inquietanti che si verificano di notte. Una situazione di stallo tra lo sceriffo locale e il sindaco aggrava ulteriormente la situazione, scatenando un conflitto in cui “il vicino è contrapposto al vicino”.

Joaquin Phoenix e Pedro Pascal in una scena di Eddington, diretto da Ari Aster

La recensione di Eddington, presentato in anteprima a Cannes 78

Eddington, Sevilla County. Un piccolo paese di confine che sembra isolato dal resto del mondo ma che è stato raggiunto da una minaccia che tutti noi conosciamo molto bene: il Coronavirus. Siamo infatti nel 2020 e la pandemia è alle porte e questo argomento diventa il cuore dello scontro tra lo sceriffo Joe Cross (Joaquin Phoenix) e il sindaco Ted García (Pedro Pascal). Ari Aster torna così alla regia con un film che, nonostante mantenga elementi tipici del suo cinema, è un qualcosa su cui non aveva mai messo mano: la commedia nera. In Eddington infatti si ride tanto e di gusto e non si è mai raccontato così bene su grande schermo il lockdown come nel suo primo atto. Aster riesce infatti ad intercettare perfettamente tutte le paure e la psicosi che hanno reso quel periodo storico una delle pagine di storia più assurde degli ultimi decenni. Oltre alle tante morti infatti, il Covid-19 ha portato sull’orlo di una crisi di nervi milioni di persone, ha fatto fallire matrimoni, obbligato alla convivenza prolungata in uno spazio limitato e tirato fuori da ciascuno il peggio che si potesse offrire. In Eddington c’è tutto questo: dal complottista al reazionario, da chi non vuole indossare la mascherina a chi invece è ligio nell’osservare le regole. Una mole di materiale invidiabile dunque che, va detto, diventa però anche il suo maggior difetto.

In Eddington c’è troppa carne sul fuoco, troppi elementi – come quello del santone interpretato da Austin Butler – che presi a sé sono di grande interesse ma che, messi insieme, ci convincono di una cosa, ovvero che in certi casi è meglio togliere piuttosto che aggiungere, lavorare di sottrazione piuttosto che inserire idee solamente perché di qualità. Se Eddington si fosse limitato a raccontare la pandemia attraverso lo straordinario stile di Aster, forse staremmo qui a parlare di un capolavoro, eppure la sensazione è che si sia paradossalmente dinanzi ad un’occasione persa.

Molti non saranno d’accordo e va bene così, che si possano avere opinioni differenti e si crei una discussione sul cinema senza sentenziare e tentare di convincere lo spettatore – come spesso accade – che ci sia una sola e giusta chiave di lettura è solamente positivo, però non possiamo non sottolineare come la direzione che sta prendendo la carriera di Aster non convince fino in fondo: Hereditary e Midsommar sono il perfetto esempio di come concentrarsi su una sola idea ma buona sia la chiave vincente e la sensazione è che ciò sia derivato anche da una libertà creativa che probabilmente Aster ancora ha da un punto di vista produttivo, ma non mentale visto che, avendo ora a disposizione grandi budget e cast stellari, le possibilità aumentano e questo sembra mettergli più confusione che altro. Si tratta forse di una congettura, ma nasce dall’amore per uno dei migliori registi contemporanei che, al netto di tutto, con Eddington si rialza dopo il passo falso di Beau Ha Paura e, con tutta probabilità, lo porterà anche a premi in questa 78esimo edizione del Festival di Cannes.

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Eddington
Eddington

Presentato in anteprima in concorso al 78esimo Festival di Cannes, Eddington è il nuovo attesissimo film di Ari Aster, con un cast stellare capitanato da Joaquin Phoenix e Pedro Pascal.

Voto del redattore:

7.5 / 10

Data di rilascio:

16/05/2025

Regia:

Ari Aster

Cast:

Joaquin Phoenix, Pedro Pascal, Emma Stone, Austin Butler, Clifton Collins Jr., Luke Grimes, Deirdre O'Connell, Michael Ward, Amélie Hoeferle, William Belleau

Genere:

Commedia, Western

PRO

Le interpretazioni di tutto il cast
La capacità di Aster di raccontare paure e psicosi della pandemia
L’ultimo atto
La durata eccessiva